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Cronaca

Reggio Emilia stoppa la via a Norma Cossetto: insorge il centrodestra triestino

A bloccare l'iter è stata la Commissione Toponomastica del comune emiliano con motivazioni che a Trieste vengono definite "aberranti" dal sindaco. Fratelli d'Italia: "Rabbia e disgusto". Polidori: "Cancelli la via intitolata a Tito"

La storia del confine orientale continua a dividere la politica italiana. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello scaturito in seguito alle motivazioni con le quali il Comune di Reggio Emilia ha rigettato la proposta del consigliere del Gruppo Misto Cristian Panarari di dedicare una via a Norma Cossetto. Nel dettaglio, dopo l’approvazione del Consiglio comunale avvenuta lo scorso 14 settembre, la pratica è stata stoppata il 27 ottobre dalla Commissione Toponomastica che, dopo aver messo in dubbio la veridicità della tragica vicenda, ha formalizzato una richiesta di chiarimento da indirizzare alla Presidenza della Repubblica.

I fatti

L’organo dell’amministrazione guidata dal sindaco del Partito democratico Giorgio Zanni ha di fatto interrotto l’iter a causa, come sostenuto nella relazione, della “mancanza di notizie storiche certe e verificate riguardanti le vicissitudini che hanno portato alla cattura e all’uccisione della Cossetto”. È il presidente della Deputazione di Storia Patria Giuseppe Adriano Rossi a chiedere, visto che nel 2005 la stessa presidenza della Repubblica aveva deciso di conferire alla memoria della giovane istriana la medaglia d’oro al valor civile, se “sia stata fatta un’istruttoria approfondita a Roma e se sia possibile fare una richiesta di accesso a tali atti”. 

Le reazioni sul confine

Insomma, la Commissione del Comune di Reggio Emilia è sospettosa. Atteggiamento che non è piaciuto al sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, al vicesindaco Paolo Polidori, a quell’Unione degli Istriani sempre più vicina alla Lega e alla destra guidata dal segretario provinciale di Fratelli d’Italia Claudio Giacomelli. Il primo cittadino di Trieste definisce lo stop come “aberrante” e tira in ballo il negazionismo. “Negare queste vicende – scrive Dipiazza in una nota - vuol dire diventare complici di questi crimini e non credo che il sindaco di Reggio Emilia voglia sporcarsi le mani del sangue di italiani innocenti come Norma Cossetto, negando fatti, purtroppo accertati e coperti per anni da un colpevole silenzio”.

Le parole del sindaco Dipiazza

“Invito il sindaco di Reggio Emilia – conclude Dipiazza-, come rappresentante delle istituzioni, e tutta la sua giunta a Trieste il prossimo 10 febbraio per onorare insieme questi nostri martiri, tra cui Norma Cossetto”. Sul fronte delle altre reazioni politiche, se il vicesindaco Polidori critica apertamente la decisione e chiede a Zanni di “sostituire via Tito con via Norma Cossetto, per almeno così mitigare il grave errore di aver celebrato finora un infoibatore”, Fratelli d’Italia esprime “rabbia e sgomento di fronte ad un esempio di revisionismo veterocomunista” e chiede, oltre all’intervento del sindaco emiliano, anche quello del Prefetto.  

Negare è ideologico

“Quello che maggiormente mi ha colpito - spiega Giacomelli - è la faziosità delle motivazioni avanzate per il diniego all’intitolazione di un luogo pubblico alla memoria della martire istriana. Negare che ci siano “prove” la dice lunga su questo maldestro tentativo di nascondere tutto il furore ideologico che ha mosso l’incauto censore reggino. Confido che l’amministrazione si ricreda e ripari al grave torto”.

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