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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Nove associazioni contro il Comune: "Sulla mobilità urbana troppi silenzi"

Tryeste, Fiab, Uisp, Legambiente, Fridays for Future Trieste, Bora.La, Zeno, Link Trieste e Spiz hanno dato vita all'ennesimo dibattito sulla mobilità urbana ma affermano di non aver mai ricevuto risposta dall'amministrazione. Luisa Polli: "E' in corso di redazione il piano urbano della mobilità sostenibile"

Per un vero e proprio piano per la mobilità urbana Trieste dovrà ancora aspettare. La sintesi del confronto tra le associazioni promotrici del cosiddetto Piano per la Mobilità Urbana Post-CoViD e l’assessore all’Urbanistica del Comune di Trieste Luisa Polli ha registrato le “accuse” nei confronti dell’esponente leghista di temporeggiare e la difesa della stessa che, attraverso motivazioni tecnico-burocratiche (diretta conseguenza dell’emergenza sanitaria e rimpalli sulla giunta precedente), le ha rispedite al mittente.

Il piano e i risultati

Il piano proposto da Tryeste, Fiab, Uisp, Legambiente, Fridays for Future Trieste, Bora.La, Zeno, Link Trieste e Spiz era partito dalla creazione di una pagina web con l’obiettivo di stimolare l’ennesimo dibattito sulla ciclabilità del capoluogo regionale e, successivamente, per riuscire a mettere pressione sull’amministrazione comunale affinché fosse presa in considerazione la possibilità di regalare ai triestini nuovi scenari sulla mobilità. Dal 2 al 12 maggio erano stati registrati circa 4000 accessi sulla piattaforma, 700 risposte al questionario e oltre 300 contributi. Il 43 per cento degli utenti ha lasciato intendere che non userà il trasporto pubblico locale, preferendo l’automobile. 

La mobilità del futuro? Ecco il piano

L'analisi inviata a tutti i consiglieri comunali

Un dato che appare tutto sommato di poco superiore a quel 42 per cento che invece ha dichiarato che sceglierà la bicicletta; infine, un ulteriore 33 per cento ha fatto sapere che preferirà muoversi a piedi. I risultati, fanno sapere dalle associazioni, erano stati inoltre spediti al sindaco Roberto Dipiazza, al presidente del Consiglio comunale Francesco Panteca, alla stessa Luisa Polli, oltre che a tutti i consiglieri comunali. 

Troppi silenzi

“Nessuna risposta purtroppo è arrivata a questo appello” fanno sapere le associazioni che sulla base dei risultati, lanciano un allarme. In assenza di un piano, nei prossimi mesi (da settembre in poi ndr) si potrebbe registrare “un forte aumento del traffico con tutte le ricadute negative che ciò comporterà: perdite di tempo, di competitività della città, più smog e relative patologie correlate, più rumore e stress”. Secondo le associazioni i dati mostrerebbero “un forte potenziale di mobilità attiva finora inespresso” e da cogliere in virtù di scelte urbanistiche (la realizzazione di infrastrutture dedicate) che in sintesi potrebbero rendere “il muoversi a piedi ed in bicicletta più comodo, piacevole e sicuro”. 

Gli esempi delle altre città

“Chi abbandonerà il trasporto pubblico – continuano le associazioni - avrà come unica alternativa per raggiungere il posto di lavoro e muoversi in città l’automobile. Se questo dovesse avvenire ci troveremmo di fronte a un aumento rilevante del traffico, con danni per la sicurezza, la salute, l’ambiente, nonché con una notevole perdita di tempo e di competitività economica del territorio dovuta alla congestione delle vie cittadine”. Prendendo in esame i dati della provincia di Wuhan (l’uso dell’auto è passato dal 34 al 66 per cento negli spostamenti e il trasporto pubblico è letteralmente crollato ndr), i promotori del piano citano gli esempi di Milano, Roma, Torino, Bologna e Genova, città dove si starebbe progettando la mobilità del futuro. 

L'incognita bilanci 

Tra screenshot di dichiarazioni, repliche e richieste pubbliche di impegno politico, le associazioni vogliono immaginare la Trieste del futuro. Come? La partenza, secondo un pensiero comune, potrebbe essere rappresentata proprio da quella possibilità di sperimentazione che gli amministratori, nonostante le comprensibili criticità legate al sociale e al comparto economico in ginocchio, avrebbero potuto cogliere da questa crisi. Non è facile perché i bilanci e gli impegni di spesa sono legati anche e soprattutto alla revisione della situazione compromessa dalla crisi. Mancano soldi e mancheranno un po' dappertutto. 

Il botta e risposta

In conclusione, si registra il botta e risposta tra la Fiab Ulisse e l'esponente leghista. La storica associazione ha pubblicato un'immagine in cui vengono riportate alcune dichiarazioni della Polli. "La mobilità dolce va bene per il tempo libero - così nel post - ma per andare a lavorare o a scuola il traffico continuerà ad essere quello di prima, quindi non possiamo spendere soldi per fare piste ciclabili che toglierebbero spazio ad auto o bus".

Parole che hanno mandato su tutte le furie il fronte delle associazioni e la difesa dell'assessore: "E' in corso di redazione il PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile ndr) dove sono previste le piste ciclabili di collegamento alle diverse zone della città. C'è la mia piena disponibilità, con il supporto tecnico-giuridico degli uffici, a percorrere tutte le possibili soluzioni bilanciando le esigenze delle diverse fasce di utenza". 

Trieste xe per bici?

Secondo loro, quel piano per la mobilità urbana capace di comprendere (anche e non solo) le "promesse elettorali del sindaco Dipiazza" all'inizio del suo terzo mandato sarebbe facilmente realizzabile attraverso spazi pedonali, reti ciclabili di emergenza, corsie dedicate alle bici, miglioramento della segnaletica orizzontale, potenziamento del bike sharing, un piano per “promuovere gli spostamenti casa-scuola”, oltre che la necessità di intervenire per moderare la velocità così da "garantire maggiore sicurezza agli utenti deboli”. L'autunno è dietro l'angolo. 

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