Numero unico di emergenza, Ugl: «Fallimento in altre città, confusione nei soccorsi»
Lo rileva in una nota Alessio Edoardo, Ugl polizia di stato
Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima
Questa segreteria provinciale , accoglie la notizia della firma del protocollo di intesa per il numero unico di emergenza 112 con grande rammarico e preoccupazione.
Infatti, come già evidenziato e segnalato anche al prefetto e alla presidente della regione in una lettera pochi giorni fa , non siamo favorevoli alla creazione di questo sistema , che in altre realtà italiane ha già dato segni incontrovertibili di fallimento.
La creazione di questo centralino unico creerà confusione e rallentamenti nei soccorsi, nella fattispecie va spiegato che codesto sistema sarà gestito da personale non professionista nel campo e che al momento dell'arrivo della chiamata prenderà conoscenza della problematica con la registrazione dei dati e smisterà in seguito la chiamata alla autorità di pertinenza , che a sua volta dovrà ripetere il passaggio con una evidente perdita di tempo, cosa alquanto pericolosa in certe situazioni ove la velocità tra ricezione di informazioni e reazione di intervento è essenziale.
Questo sì è già visto in altre città come Roma , dove si sono palesati diversi problemi e errori.
Ben conoscendo che l'Europa si sta adeguando a tutto questo , la nostra O.S chiede di valutare se il sistema sia veramente essenziale in questo momento o si possa aspettare le valutazioni complessive delle sperimentazioni nelle altre città , ove il 112 e già in uso e in seguito operare alla creazione del numero unico con tutte le precauzioni del caso per non danneggiare i cittadini.
Il segretario generale provinciale
UGL polizia di stato
Alessio Edoardo