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Cronaca

Nuovi test HPV: 7500 in quattro mesi, in diminuzione i tumori alla cervice uterina

Una nuova metodologia che permette alle donne tra i 30 e i 64 anni di età di ricevere una diagnosi più efficace e tempestiva rispetto al tradizionale pap-test, e di effettuare lo screening ogni 5 anni anziché ogni 3

Operativo già da luglio il nuovo screening dei tumori della cervice uterina, come noto causati dalle lesioni da virus HPV. Una nuova metodologia che permette alle donne tra i 30 e i 64 anni di età di ricevere una diagnosi più efficace e tempestiva rispetto al tradizionale pap-test, e di effettuare lo screening ogni 5 anni anziché ogni 3. Con la ricerca del DNA dell'HPV è infatti possibile individuare l'infezione prima dell'insorgenza di una lesione precancerosa e, in caso di positività, si procederà con il pap-test ma sullo stesso campione raccolto nel primo screening, senza disturbare la paziente due volte. Si tratta, anche in questo caso, di una procedura semplice, rapida e non dolorosa.

Investendo oltre un milione di euro, secondo la programmazione regionale, ASUITS ha istituito a Cattinara il laboratorio unico regionale per lo screening della cervice uterina, dove confluiscono i campioni raccolti in oltre 40 strutture distribuite nel territorio regionale. Grazie alla collaborazione  di tutte le aziende sanitarie del FVG e dei due IRCCS (CRO di Aviano e Burlo Garofolo), il programma cervice uterina del FVG è stato valutato ai vertici in Italia nel 2018. 

Il tutto è stato presentato oggi nella sede regionale di via dell'Orologio alla presenza di Antonio Poggiana ,commissario straordinario ASUITS, Paolo Pischiutti, Direttore area Prevenzione – Direzione Centrale Salute FVG, Fabrizio Zanconati, Direttore SC. Anatomia Patologia e responsabile laboratorio unico e Francesco Gongolo della Direzione Centrale Salute FVG- programma screening FVG.

Dati confortanti quelli illustrati dal dottor Gongolo: “Ogni anno sono circa 100mila gli inviti che mandiamo alle donne del FVG, a cui rispondono tra l e 50 e le 60mila donne (il 62,5% nel 2018). Oggigiorno i cancri invasivi diagnosticati, in tutto il FVG si contano sulle dita di una mano e il dato è in diminuzione proprio grazie al sistema di screening preventivo perfezionato negli anni, perché in questa patologia la prevenzione è particolarmente importante”.

“Nei primi 4 mesi di attività – ha dichiarato Zanconati - il laboratorio ha preso in carico e gestito quasi 7500 HPV – DNA test in tutta la regione. Di questi, 370 sono stati i casi positivi, quindi meno del 5%. I referti sono stati consegnati con una media di 8 giorni dal test, il tutto anche grazie al gran lavoro di informatizzazione realizzato da Insiel”.

“Questo progetto – ha poi dichiarato Poggiana - esprime bene le linee guida della riforma sanitaria approvata ieri, che si basa sull'integrazione sociosanitaria tramite la creazione di percorsi di cura e diagnosi ben strutturati e la concentrazione di attività altamente specialistiche che necessitano alta tecnologia, come nel caso di questo ambulatorio unico”.

Con queste nuove modalità di screening percorso di diagnosi e cura è definito in maniera molto precisa, ha spiegato il dottor Pischiutti: “Il paziente deve solo seguire l'iter che viene stabilito per lui e non rischia di 'perdersi' nel percorso. La diminuzione notevole dei tumori va a beneficio sia delle persone che del sistema sanitario in generale, con una diminuzione dei costi non solo per le terapie ma anche per i test, vista la minor frequenza con cui verranno effettuati. Questa strategia, insieme alla somministrazione del vaccino, ha l'obiettivo di cancellare o ridurre a livelli minimi la diffusione dell'HPV”.

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