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Esposto a Cattinara il più grande Ojo de Dios del mondo, simbolo di arte e medicina (FOTO)

Dono di Lilt Trieste ad Asugi. Il manufatto è stato certificato dal Guinness World Record e ha un diametro di oltre quattro metri. Riccardi: "Un lavoro che rende visibile l’interconnessione di medici, ricercatori, terapeuti, istituzioni, associazioni e volontari in un sistema organico”

L’Occhio di Dio più grande del mondo, realizzato nei giorni scorsi a cura di Lilt Trieste da una équipe mista di medici, ricercatori e arte terapeute sotto la guida esperta di Francesca Salcioli, è stato esposto oggi nel giardino d’inverno dell’Ospedale di Cattinara, a Trieste, che per l’occasione è stato risistemato e abbellito. A suggellare l’evento sono intervenuti il direttore sanitario di ASUGI, Andrea Longanesi, l'Assessore a grandi eventi, giovani, innovazione, partecipazioni societarie, pari opportunità, Francesca de Sanitis, del Comune di Trieste, la coordinatrice regionale della Lega italiana per la lotta contro i tumori, Bruna Scaggiante, la presidente e il vice presidente di Lilt Trieste, Sandra Dudine e Pierpaolo Dobrilla, insieme a diversi consiglieri. 

Il manufatto si ispira alle tradizioni delle popolazioni mesoamericane. È un oggetto votivo che viene creato tessendo un filato multicolore su una croce di legno. L’opera esposta a Trieste è in attesa della certificazione ufficiale del primato da parte di Guinness World Records, con i suoi 4,10 metri di diametro. Simbolo di amore, speranza, protezione e salute, per darvi forma nel Salone degli Incanti messo a disposizione dal Comune di Trieste ci sono volute ben 16 ore di lavoro e sono stati srotolati e intrecciati 175 gomitoli di lana di vari colori, per oltre 15 km di filato. 

Un lavoro di squadra

“Un’iniziativa che simboleggia il lavoro di squadra che diversi professionisti stanno svolgendo insieme ognuno nel proprio ambito di competenza per affrontare la pandemia. Un lavoro che rende visibile l’interconnessione di medici, ricercatori, terapeuti, istituzioni, associazioni e volontari in un sistema organico” ha dichiarato il Vicepresidente della Regione FVG Riccardo Riccardi.

“Il nostro Occhio di Dio è il frutto di un’attività collettiva, per la quale si sono impegnati, insieme, artisti e medici, a rappresentare l’alleanza ideale tra arte e medicina, per favorire e canalizzare il benessere della persona”, ha spiegato l’arte terapeuta Francesca Salcioli, che ha diretto i lavori. 

“Siamo particolarmente felici di aver completato l’opera e raggiunto le dimensioni che ci eravamo proposti, perché condividiamo questo nuovo record con la nostra città e perché l’opera è stata fortemente voluta, non solo dall’artista, ma anche dai medici, infermieri, ricercatori e volontari intervenuti, che hanno lavorato tutti insieme per un obiettivo comune”, ha aggiunto Bruna Scaggiante, coordinatrice regionale di Lilt Fvg.

L'ottica della condivisione

Si è trattato di una fonte di impegno e gioia così intensi che Lilt Trieste ha deciso di convertirla in dono, nell’ottica della condivisione: “E’ un orgoglio per noi rinunciare al ricavato di una possibile vendita preferendo che l’Ojo de Dios sia esposto presso l’Ospedale di Cattinara, dove passano ogni giorno tanti pazienti, familiari e visitatori”, ha dichiarato la nuova presidente di Lilt Trieste, Sandra Dudine, esprimendo gratitudine al Comune di Trieste, coorganizzatore dell’evento, e ad Asugi, che “ha accettato il dono e ne ha curato la collocazione”.

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