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Cronaca

Omicidio a Opicina, Sap e Silp Cgil: «Urgente ripianare carenze di personale»

«Il Commissariato di Opicina è ormai posto ai minimi termini: un tempo contava 33 operatori e oggi ne conta solo una decina»

I sindacati di Polizia si pronunciano con cordoglio sul recente omicidio con rapina avvenuto a Opicina nella notte tra il 19 e il 20 dicembre.
«Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà alla famiglia Carli - dichiarano Le Segreterie Regionale e Provinciale del sindacato di Polizia Silp Cgil  - e auspichiamo che venga attuata al più presto la riorganizzazione dei servizi di prevenzione fortemente voluta dal Questore Fusiello, sperando che ciò comprenda anche il ripianamento degli organici dei Commissariati di Opicina e Rozzol Melara, che patiscono una grave carenza di personale che inevitabilmente si ripercuote sulla mancata risposta alle istanze di sicurezza provenienti dai cittadini».

«Esprimiamo innanzitutto il nostro cordoglio e vicinanza alle vittime di questa vicenda - dichiara il segretario provinciale Sap Lorenzo Tamaro - Il gravissimo fatto di Opicina di oggi evidenzia ancora una volta le necessità per la nostra comunità di una sicurezza più reale oltre che percepita. Stiamo facendo sicuramente molto, con il numero di cui disponiamo, ma sicuramente non riusciamo a fare tutto. È chiaro che fatti come questo purtroppo non si possano sempre prevenire; ma è certo che un apparato sicurezza maggiormente rafforzato e non come quello attuale carente su tutto, uomini, mezzi equipaggiamenti e formazioni, aiuterebbe di certo a migliorare la situazione».

«Il SAP è da tempo che pone l’attenzione proprio su Opicina e l’altipiano carsico - continua Tamaro - Sulle condizioni di un Commissariato ormai posto ai minimi termini che un tempo contava 33 operatori e che oggi ne conta solo una decina. L’attività di polizia non è solo perlustrazione e prevenzione, ma anche intelligence e parte amministrativa. Una “coperta corta”, quella di oggi di cui dispongono le forze di polizia, una situazione che porta spesso a dover espletare molti incarichi e senza avere nemmeno l’attenzione e la calma richiesta».

«Si ricorrerà ancora una volta ai nuclei prevenzione crimine - ipotizza il segretario provinciale -, che possono essere una risposta immediata, ma momentanea: non porterà alla lunga alcun beneficio duraturo. Apprezziamo e concordiamo la linea adottata in questi giorni dal nuovo Questore su come impiegare gli operatori di polizia soprattutto nel controllo del territorio, razionalizzando al massimo i servizi da effettuare con le “poche” e ormai “anziane” forze rimaste in campo. Riteniamo però che sia ormai giunto il momento che la politica passi dagli elogi dei giorni passati per l’operato delle forze dell’ordine, ad un riconoscimento concreto della basilare funzione sociale che questa professione ha».

«Si pensi quindi in concreto - conclude Tamaro - ad assumere nuovi, giovani e numerosi agenti ed inoltre si dia prova concreta, rinnovando il contratto di lavoro illegittimamente bloccato dal 2009 (così ha decretato la Corte Costituzionale), rinnovandolo con un aumento dignitoso, invece della solita elemosina proposta».

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