rotate-mobile
Cronaca

Nell'inchiesta Open spunta il nome della British Tobacco, il colosso che investe a Trieste

Secondo quanto pubblicato da La Stampa di Torino, la Bat finanziava la Leopolda di Matteo Renzi e una riunione della maggioranza del governo Gentiloni affossò un emendamento (si trattava di alzare le tasse sulle sigarette) a lei sfavorevole

La vicenda risale a quattro anni fa e coinvolge direttamente il governo Gentiloni e i vertici della British American Tobacco, multinazionale che di recente ha annunciato investimenti per centinaia di milioni di euro all'interno del FreeEste, la zona franca del retroporto di Trieste. Secondo quanto riporta La Stampa di Torino nell'edizione odierna del quotidiano ci sarebbe una sorta di British Tobacco Gate. Un caso che Gianluca Paolucci e Giuseppe Salvaggiulo ricostruiscono in un lungo pezzo dove vengono spiegate le carte dell'inchiesta sulla Fondazione Open. 

E' nel novembre del 2017 che, si legge nel pezzo, viene "affossato un emendamento sfavorevole alla multinazionale di sigarette". In quel caso il governo sta valutando l'ipotesi di alzare le tasse sulle sigarette. All'industria del tabacco (vero e proprio colosso mondiale) questo non piace. La British American Tobacco, inoltre, finanzia la Leopolda. La procura che guida l'inchiesta, così i giornalisti torinesi, ipotizza che l'ex ministro Luca Lotti ed amico di Matteo Renzi, "abbia messo a disposizione il suo ruolo". Sarebbe stato proprio Lotti ad aver chattato con i vertici italiani della multinazionale, presumibilmente preoccupati di un'azione non proprio a favore del mercato delle sigarette. I manager della Bat vanno alla Leopolda perché la questione delle tasse sarebbe "vitale", così si legge sempre nel pezzo de La Stampa. Alla fine, quell'emendamento viene accantonato. Il messaggio di Lotti alla Bat è chiaro: "Emendamento morto". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nell'inchiesta Open spunta il nome della British Tobacco, il colosso che investe a Trieste

TriestePrima è in caricamento