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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Operazione "Caput Mundi": Mappata un'Organizzazione Internazionale Intenta al Favoreggiamento dell'Immigrazione Clandestina

Due le misure cautelari emesse dal GIP di Trieste a carico di due residenti a Roma 10.5.2014 | 9.53 - Nei giorni scorsi l’Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima di Trieste – IV Zona di Polizia di Frontiera – ha portato a termine...

Due le misure cautelari emesse dal GIP di Trieste a carico di due residenti a Roma

10.5.2014 | 9.53 - Nei giorni scorsi l'Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima di Trieste - IV Zona di Polizia di Frontiera - ha portato a termine un'indagine complessa, denominata Caput Mundi, iniziata nell'ottobre del 2012 e conclusasi con l'esecuzione a Roma di provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di membri di un'organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina dall'area medio-orientale, in particolare dall'Afghanistan, attraverso la Turchia e la Grecia, per far arrivare poi quegli stranieri in Nord Europa, attraverso l'Italia, in particolare proprio dalla città di Roma.

L'indagine è stata avviata in seguito al rintraccio "casuale", durante i normali controlli di Polizia di Frontiera e di Sicurezza operati dalle Pattuglie dell'Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima, alla fine dell'Ottobre del 2012 di 5 cittadini, maschi e maggiorenni, di nazionalità Afghana, all'interno di un camion proveniente dalla Turchia; subito si è cercato di poter individuare un potenziale passeur o comunque qualcuno che li attendesse: gli investigatori, facendo anche dei riscontri con altri rintracci verificatisi nel periodo precedente e successivo, hanno cercato nelle rubriche dei telefonini dei clandestini, l'esame dei tabulati, le dichiarazioni rese, di creare una sorta di mappatura della organizzazione che favoriva questo tipo di viaggio della speranza.

Grazie anche a servizi tecnici, si è evidenziato il ruolo centrale di un cittadino afghano, da anni residente a Roma, quale elemento di spicco dell'accoglienza di suoi connazionali irregolari e pakistani; così sono stati individuati anche i cosiddetti "boss" che operano però all'estero, in Grecia e a Istambul.

L'attività di indagine coordinata dalla locale Procura, ha portato ad individuare diversi episodi di favoreggiamento di immigrazione clandestina in altre località italiane, molte bloccate in tempo reale grazie alla collaborazione tra l'ufficio di Polizia di Frontiera Marittima di Trieste e gli omologhi Uffici di Polizia (per esempio a Termoli, Brindisi, Bari, Milano e in particole Roma presso la Stazione di Termini, dove venivano fatti confluire gli stranieri irregolari e lì trovavano il personaggio chiave ad accoglierli, per collocarli qualche giorno in qualche appartamento e per poi organizzare loro l'altra trance di viaggio verso i paesi del Nord Europa, a cui questi volevano arrivare: Norvegia, Svezia, Danimarca, Olanda).

Proprio sulla stazione Termini è stato fruttuosa la collaborazione del Compartimento di Polizia Ferroviaria di Roma.

Al termine di dell'indagine, l'ufficio GIP del Tribunale di Trieste ha emesso due provvedimenti cautelari, sia a carico del personaggio principale, appunto di Y.M.N., cittadino Afghano nato l'1.01.1981, domiciliato a Roma, sia del suo uomo di fiducia, anch'egli di nazionalità Afghana, J. A. nato nel 1984, quest'ultimo seppur domiciliato a Roma di fatto irreperibile perché all'estero .

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