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Cronaca

Operazione "new Life": Auto di Lusso Rubate, Smontate o Estorte ai Proprietari e Rivendute nell'Est Europa

I numeri: 28 indagati, 7 arresti, 21 veicoli sequestrati per un valore commerciale di circa un milione di euro 11.4.2014 | 13.08 - L’operazione denominata “NEW LIFE” è durata per circa due anni: tutto è nato da un controllo effettuato della...

I numeri: 28 indagati, 7 arresti, 21 veicoli sequestrati per un valore commerciale di circa un milione di euro

11.4.2014 | 13.08 - L'operazione denominata "NEW LIFE" è durata per circa due anni: tutto è nato da un controllo effettuato della polizia slovena su BMW X5, appena entrata in Slovenia dal valico di Fernetti; a bordo si trovavano un cittadino italiano ed un cittadino bielorusso. Alla Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Trieste è interessata dalla Polizia Criminale della Slovenia per gli accertamenti di competenza sul veicolo e sulla documentazione esibita dai due soggetti, a seguito di quali è emerso che la vettura era stata rubata in provincia di Salerno, il telaio era stato alterato ed i documenti esibiti erano falsi.

Sono così cominciate le indagini e le intercettazioni telefoniche Fin dall'iniziale elaborazione e dall'esame dei primi tabulati acquisiti e relativi al traffico telefonico degli indagati emergeva l'esistenza di una fitta rete di contatti tra personaggi italiani e soprattutto stranieri, appartenenti all'area ucraina e bielorussa, tali da far ipotizzare fin da subito di aver individuato una vera e propria organizzazione transnazionale, operante sia sul territorio italiano che in stretto contatto con gli Stati Esteri interessati.

Sotto la direzione del Pm Giorgio Milillo (di Trieste), fino al 2012 (poi la guida è passata a Milano), si è scoperto che si trattava di due organizzazioni criminali, riconducibili ai vari personaggi che via via emergevano dal contesto delle attività investigative, concorrendo, ad un unico disegno criminoso finalizzato al riciclaggio di veicoli di alta gamma in varie realtà europee, in particolar modo dell'Est Europa, ma anche nei Paesi Arabi ed in particolare in Arabia Saudita e Turchia.

Molti degli indagati siano risultati particolarmente "accorti" e "sospettosi", nelle conversazioni telefoniche, parlando a volte in modo criptico ed evitando discorsi diretti su argomenti inerenti attività illecite, che evidentemente preferivano affrontare di persona nel contesto di vari incontri, ma soprattutto utilizzando al meglio metodologie e sistemi informatici, quasi sempre al di fuori delle attuali possibilità di controllo da parte degli Uffici investigativi, quali "SKYPE" o indirizzi e-mail insistenti su gestori e "provider's" stranieri, pertanto non intercettabili, quantomeno in relazione a tale tipologia di reati.

Dalle indagini sono risultati ben 52 episodi di riciclaggio di veicoli d'alta gamma in territorio straniero. Nel contesto delle attività investigative è emersa una molteplicità di reati commessi dagli indagati e principalmente i modus operandi adottati erano tre: quello più classico del furto dei veicoli che poi venivano dotati di falso telaio, documentazione atta alla circolazione appartenente ad uno stock di documenti rubati in bianco (carta di circolazione e certificato di proprietà) riportanti i dati di un veicolo analogo a quello rubato, realmente circolante sul territorio nazionale (di fatto veniva creato un "doppione" di un autovettura realmente esistente e immatricolata in Italia, uguale per modello, cilindrata e colore), veicoli che poi venivano piazzati sui "mercati neri" dell'Est Europa. È emersa una tipologia di riciclaggio mai vista finora e che testimonia la professionalità e abilità degli indagati: due cittadini ucraini sono stati fermati al casello autostradale di Villesse mentre stavano raggiungendo la vicina Slovenia, a bordo di un autocarro Peugeot Boxer, con occultato all'interno, nascosto da ricambi e ruote, una BMW X5, rubata a Certosa di Pavia, completamente e perfettamente smontato a pezzi.

Un altro modus operandi, quello più utilizzato dall'associazione criminale individuata è quello più subdolo e, alla luce dei fatti, meno "rischioso", specialmente per i corrieri utilizzati, consistente nell'acquisire veicoli noleggiati (Maserati, BMW, Audi e Mercedes), ovvero di proprietà di finanziarie, concessi in leasing a volte anche a Società in gravi situazioni economiche, i cui responsabili (proprietari o locatari), ben volentieri cedevano dietro compenso in denaro (a seconda del modello dai 5.000 ai 10.000 euro), i mezzi in locazione; successivamente al trasporto all'estero ed al materiale riciclaggio (il prezzo di "vendita" variava, a seconda della marca, dai 25.000 ai 45.000 euro), mediante re-immatricolazione in paesi ove appariva difficoltosa l'individuazione degli stessi, ne veniva sporta una fittizia denuncia di furto/rapina, al fine di tacitare ogni dubbio e rivalsa da parte delle Società proprietarie del veicolo, che a loro volta venivano spesso risarcite dalla Compagnie Assicurative interessate, ignare del disegno criminoso posto in essere e della truffa ai loro danni, che si concretizzava con l'esborso di somme decisamente rilevanti (le stime effettuate in base ai soli episodi accertati portano ad evidenziare un esborso pari se non superiore ad almeno 3.000.000 di euro nel corso di un biennio).

Il terzo modus operandi, adottato dalla frangia più violenta del sodalizio criminale, perlopiù composta da soggetti ucraini e bielorussi, consistente in vere e proprie estorsioni con il metodo del "cavallo di ritorno". I veicoli venivano rubati, poi successivamente, sempre tramite "l'intermediario complice", veniva richiesto un "riscatto" per far riavere il mezzo al legittimo proprietario. Dall'ascolto delle conversazioni intercettate si è ricostruito tale modus operandi in occasione del "cavallo di ritorno" di un Mercedes Sprinter, rubato a Milano e poi fatto ritrovare al proprietario, sempre nella provincia milanese, dietro il pagamento della somma di 7.000 euro. Specializzati in tali attività erano il Vlaslov Stanislav, nato in Ucraina in data 26.10.1980 e domiciliato a Milano e lo Shvets Vitaliy, nato in Ucraina il 04.12.1980, anch'esso domiciliato a Milano, entrambi arrestati in ottemperanza alla custodia cautelare in carcere emessa dall'Autorità Giudiziaria procedente, i quali, con l'aiuto di connazionali gravitanti nell'ambienti delle arti marziali, usavano la violenza fisica sugli intermediari e in alcuni casi anche sui legittimi proprietari che non si piegavano alle loro richieste.

Dopo due anni di indagine il fascicolo processuale è passato per competenza territoriale presso la Procura di Milano, titolare dell'indagine Luigi Luzi, il quale sposando la tesi del collega di Trieste richiedeva l'emissione di custodie cautelari in carcere, per associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di ricettazione e riciclaggio di veicoli d'alta gamma, truffa ai danni delle società assicurative e estorsione, a carico di soggetti italiani, ucraini e bielorussi. Il Gip di Milano, Giuseppe Vanore, il 28 marzo ha emesso 15 ordinanze di custodie cautelari in carcere nei confronti dei compartecipi l'associazione criminale perseguita. Alle prime ore del mattino dell'8 aprile scorso, il personale della Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale di Trieste, con la collaborazione di personale delle Squadre di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Milano, Roma, delle Sezioni di Modena e Brescia, e del Commissariato di Scalo Romana (MI) le ha eseguite arrestando a Brescia Zavaglio Eridano Ermanno, pluripregiudicato di anni 45, considerato uno degli organizzatori e promotori dell'associazione criminale, a Roma Guarnieri Giovanni Silvio pluripregiudicato di anni 59, ritenuto anch'esso personaggio di spicco all'interno dell'organizzazione, a Modena Lanno Angelo, pluripregiudicato di anni 38, ritenuto mediatore e finanziatore degli illeciti traffici, a Milano Vlasov Stanislav, pluripregiudicato, cittadino ucraino di anni 34, dedito alle estorsioni e considerato uno degli organizzatori dei traffici verso l'Est Europa, principalmente i mercati di Ucraina e Bielorussia, Shvets Vitaliy, pregiudicato, cittadino Ucraino di anni 34, anch'esso dedito alle estorsioni e considerato intermediario nella gestione dei veicoli di illecita provenienza, Vorobey Vasyl, pregiudicato, cittadino ucraino di anni 37, intermediario nelle "compravendite" dei veicoli di illecita provenienza, corriere degli stessi, Nuzzolo Diego, pluripregiudicato di anni 33, intermediario e fornitore dei veicoli rubati o successivamente da denunciarne falsamente il furto. C

ontestualmente agli arresti sono state effettuate perquisizioni a Milano, Roma, Modena, Bergamo, Pavia e Mantova, che hanno portato al sequestro di computers, chiavette usb, chiavi meccaniche atte all'apertura dei veicoli, dispositivi elettronici atti alla rimodulazione delle chiavi d'accensione. Per gli altri otto destinatari della misura cautelare in carcere, essendo soggetti stabilmente residenti all'estero, considerati i terminali di tali illeciti traffici, verranno attivate le procedure per la cattura internazionale.

Al termine dell'indagine sono stati individuati e sequestrati, all'estero, 21 veicoli tra Maserati, BMW, Mercedes e Audi, per un valore complessivo di circa 1.000.000 di euro, e denunciate in stato di libertà 28 persone, coinvolte a vario titolo nel sodalizio criminale perseguito.


(Clicca qui se non riesci a vedere il video)

Nessun triestino, malvivente né possessore di auto, è coinvolto nell'operazione, esclusi ovviamente gli agenti della Polizia stradale che hanno operato su questo territorio sempre più punto di passaggio per questi traffici: infatti siamo alla terza grande operazione negli ultimi anni portata a buon fine dal Compartimento triestino che si sta sempre più specializzando nello sgominare questo tipo di sodalizi criminali.

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