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Prolungato il divieto a manifestare in piazza Unità / Barriera Vecchia - Città Vecchia / Piazza Unità d'Italia

Le opposizioni contro le restrizioni ai cortei: Punto Franco non firma la mozione

Pd, Adesso Trieste e Movimento 5 Stelle contro il divieto di manifestare in piazza Unità e nelle principali vie del centro. Il Movimento 3V presenta una mozione a parte

Le forze di opposizione si scagliano contro il divieto di manifestare in piazza Unità e nelle principali vie del centro e firmano una mozione che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale di lunedì 11 aprile. Il documento è firmato da Pd, Adesso Trieste e Movimento 5 Stelle, non da Punto Franco, mentre il Movimento 3V firma una mozione a parte. I firmatari della prima mozione hanno indetto oggi una conferenza stampa in piazza Unità insieme ai rappresentanti di alcune associazioni e sindacati, tra cui Renato Kneipp dell’Anpi, Paolo radivo del Comitato per la difesa della pineta di Cattinara e Michele Piga per la Cgil. 

Se lo scollamento dei 3V dal resto dell’opposizione non è una novità, lo è l’assenza di Punto Franco, visto che tutte le forze dell’ala sinistra in Consiglio, 3V a parte, si sono sempre dimostrate coese nelle ultime conferenze stampa. I presenti non hanno saputo dare risposta sulle ragioni della lista Russo, anche se è stato auspicato “un più ampio consenso” in sede di Consiglio. Il Movimento 3V, invece, ha presentato una mozione a parte, firmata dal consigliere ‘vicario’ di Ugo Rossi, Marco Bertali, il quale ha insistito sul fatto che la direttiva prefettizia “è di certo in relazione con il fatto che il Movimento 3 V aveva organizzato per venerdì 1 aprile una manifestazione informativa contro il Green Pass proprio in piazza Unità” e si tratterebbe quindi di “un provvedimento ad personam, a danno del M3V”.

Le restanti opposizioni sono invece compatte nel condannare il divieto del Prefetto Annunziato Vardè a manifestare nelle vie del centro oltre lo stato di emergenza e fino al 30 aprile, data in cui il Green Pass non sarà più obbligatorio. “Questo provvedimento – dichiara Riccardo Laterza (At) – a maggior ragione dopo la fine dello stato di emergenza, non ha alcuna ragion d’essere, né dal punto di vista epidemiologico (e secondo me non l’aveva neanche prima), né dal punto di vista politico, nel momento in cui il paese torna alla ‘normalità’ nello svolgimento di tutte le attività economiche e sociali. Ci sembra assurdo che uno dei diritti fondamentali della Costituzione, come quello di manifestare, sia ancora compresso in questa maniera”.

Per Caterina Conti, segretaria provinciale del Pd, “non è condivisibile la decisione di proibire le manifestazioni per il prossimo mese a emergenza finita. Rivendichiamo le scelte fatte dal Pd al Governo in linea con i principi della scienza e non s’illudano i no vax di trovare sponda a manifestazioni sconsiderate. Non solo avremo ricorrenze come il 25 aprile il 1º maggio ma ci sono situazioni difficili che toccano grandi imprese del territorio, e se i lavoratori vorranno farsi sentire noi saremo al loro fianco”. 

Così Alessandra Richetti del Movimento 5 stelle: “Tutti abbiamo nel nostro Dna la piazza come agorà, un punto di confronto sul futuro e sul cambiamento della società. In piazza abbiamo ottenuto cose importantissime come il diritto di voto. Ora è importante tutelare la democrazia dopo aver tutelato la salute”

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