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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ossicodone a nome di pazienti e medici ignari: arrestato un medico di Trieste

Con lui son ostati arrestati tre complici che spacciavano la sostanza stupefacente

A conclusione di articolate e complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Trieste, nel corso della mattina del 18 ottobre, la Squadra Mobile ha dato  esecuzione all’ordinanza applicativa della custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip di Trieste, a carico di Giorgio Bercic Sepcic, nato in Croazia, classe 1963, medico, residente a Trieste; Dalibor Milosevic, nato in Serbia, classe 1985, residente a Trieste; Maurizio Bubbini, nato a Trieste, classe 1981.

Bercic Sepcic è indagato per avere prescritto indebitamente, con spese a carico del servizio sanitario, numerose ricette di medicinale a base di ossicodone (rientra tra le sostanze stupefacenti di cui alla tabella dei medicinali nella sezione D del D.P.R. 309/90), anche sottoscrivendo falsamente le medesime prescrizioni a nome di altri medici ignari e suoi sostituti, ovvero intestandole a pazienti ignari; tutti gli altri, a vario titolo, sono invece indagati del delitto di spaccio di sostanza stupefacenti.

Le indagini

Le indagini sono state avviate a seguito di una segnalazione dell'Azienda Sanitaria su anomale prescrizioni di medicinali a base di ossicodone effettuate da alcuni medici. Dopo un’attenta analisi, l’attività si è concentra in particolar modo su due professionisti, il dottor Giorgio Bercic Sepcic e un altro, quale sostituto del primo. Le prime verifiche documentali effettuate avevano acclarato come fosse del tutto ingiustificata la mole di prescrizioni di medicinali a base di “ossicodone” rilasciate sia a firma del dottor Bercic che del suo sostituto. In particolare venivano evidenziati come fruitori delle loro prescrizioni alcuni giovani tossicodipendenti locali e, considerando che i medicinali prescritti sono ordinariamente assunti da malati oncologici terminali a completamento della terapia del dolore, appariva fin da subito incomprensibile il loro abbinamento con tali soggetti.

Anche le quantità di medicinale prescritto e la vicinanza temporale tra il rilascio di una ricetta e l’altra e sempre allo stesso fruitore risultavano assolutamente contrastanti e inadeguati rispetto a un qualsivoglia piano terapeutico. Peraltro, per come è emerso dai successivi accertamenti, è risultato che tali soggetti fruitori non sono stati sottoposti ad alcun piano terapeutico, nè erano assistiti del dottor Bercic. È stata anche verificata l’esistenza di prescrizioni di più scatole di medicinale a base di ossicodone da 80 mg. per ogni singola ricetta, a volte effettuate addirittura un giorno dietro l’altro.

L’avvio delle indagini ha consentito di escludere responsabilità in capo al sostituto dell’indagato, il quale, reiteratamente, ha utilizzato impropriamente un timbro con l’intestazione del collega, nonché di altro sanitario per effettuare le prescrizioni del farmaco, così da indurre a ritenere che la prescrizione fosse stata effettuata da professionisti, in realtà ignari.

Inoltre, sono stati monitorati i soggetti tossicodipendenti sopra indicati i quali, dopo essersi “approvvigionati” dal dottor Bercic di ricette di medicinali a base di “ossicodone”, andavano in farmacia ad acquisire il prodotto prescritto, cedendone poi parte a terzi. Non solo, è stato anche appurato come il dottor Bercic prescrivesse loro il medicinale anche compilando le cosidette ricette “rosse” (che prevedono la gratuità del prodotto con costi a carico dell’Azienda Sanitaria) a nome di persone diverse e del tutto ignare.

Il danno per l'Asuits allo stato delle indagini si attesta intorno ai 40.000 euro. Gli arrestati, dopo gli adempimenti di rito, sono stati condotti presso le proprie abitazioni, per permanervi a disposizione della competente autorità giudiziaria.

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