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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ok di Roma ai 49 milioni per l'ovovia, esulta il Comune. Torna la petizione online, oltre 6000 le firme contrarie

Il via libera arriva dal ministero per le Infrastrutture. Raggiante il sindaco Roberto Dipiazza e l'ingegner Giulio Bernetti, a capo dell'idea. Sul web intanto rispuntano nuove adesioni alla petizione su change.org

I dubbi oramai sembrano albergare solo nella contrarietà delle opposizioni, siano esse politiche, ambientaliste o dei fan di quell'endemico "no se pol". Il ministero delle Infrastrutture ha ufficialmente stanziato i quasi 49 milioni che serviranno per la realizzazione dell'ovovia che collegherà il Carso alla città. Il progetto, che prevede una linea da Porto Vecchio ad Opicina, è il grande cavallo di battaglia dell'ingengere e capo del Dipartimento territorio, economia, ambiente e mobilità del Comune, Giulio Bernetti. Dopo essersene innamorato qualche anno fa, è riuscito a convincere della bontà del progetto studiato dalla trentina Monplan, anche lo stesso sindaco Dipiazza. 

Piloni e questione ambientale

Il primo cittadino ha detto che ora verrà il momento di confronto con la popolazione, ma l'aria che si respira a palazzo è di quelle frizzanti per un'opera che viene osteggiata per il suo futuro impatto ambientale. Secondo il popolo dei contrari sarebbe proprio la questione dei piloni - oltre alle raffiche di bora che potrebbero far chiudere l'impianto un tot di giorni l'anno - uno dei nodi principali di quello che definiscono "un progetto costoso ed inutile". La bilancia a favore di chi vuole l'ovovia - che sarebbe meglio chiamare cabinovia, nonostante la morbosa irriverenza tutta triestina dei witz - pende grazie al secondo posto al concorso "Go Slow” assegnato dalle associazioni di turismo e mobilità sostenibile e agli esempi internazionali. 

Trieste come Parigi o Londra?

Dagli ambienti vicini agli uffici tecnici e a quelli del sindaco scommettono sulla linea e sprizzano entusiasmo. Il percorso, secondo quanto detto a Il Piccolo dallo stesso Dipiazza, non dovrà disturbare nessuno. Quattro chilometri e duecento metri, più o meno come quella che intendono realizzare a Parigi entro il 2025. Si guarda alla Emirates Air Line che collega l'O2 Arena di Greenwich al grande centro polifunzionale dell'ExCel Exhibition Centre nei docks londinesi. Il desiderio di vederla realizzata (che non è una novità per la città, fin dalla seconda metà degli anni Trenta del Novecento esistono progetti che puntavano a collegare il Carso con il mare) è reale. Ora ci sono anche i soldi e niente sembra voler ostacolare l'operazione. 

La contrarietà delle opposizioni

Ma sul web ora che le risorse sono state stanziate è partita l'offensiva. Viene rispolverata una vecchia petizione online e si richiamano i triestini all'appello come negli anni Sessanta, quando decine di migliaia di persone si schierarono contro la zona industriale del Carso. "Che i pensi prima a metter a posto el tram" si legge un po' dappertutto, sui social. Ed allora, se c'è bisogno di confronto ed approfondire l'argomento non solo nelle aule consiliari, ci si interroghi davvero sul futuro di quest'opera. Ha senso? Può davvero essere utile a togliere il traffico dalle strade o è solo un divertimento per i turisti? I triestini subiranno l'opera o verranno coinvolti? Tutti interrogativi che andranno affrontati.  

  

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