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Cronaca

Gli ambientalisti dichiarano guerra all'ovovia, lanciata la petizione che inchioda il progetto

Fiab, Tryeste, Legambiente, Bora.La, Spiz, Cammina Trieste, Aidia, Zeno, Fridays For Future e Uisp Fvg denunciano il progetto voluto dalla giunta Dipiazza e propongono l'alternativa. "Insostenibile economicamente, inaccettabile l'impatto ambientale"

L'ovovia non s'ha da fare e per bloccarla è stata lanciata una raccolta firme. Ad annunciare la "battaglia" contro il progetto della giunta Dipiazza sono 10 associazioni ambientaliste triestine che questa mattina si sono riunite nella nuova sede di Zeno in vicolo delle rose a Roiano per "denunciare" l'ipotesi che le stesse realtà definiscono insostenibile dal punto di vista economico ed "inaccettabile" in relazione "all'impatto ambientale". Secondo lo studio condotto da Fiab, Tryeste, Legambiente, Bora.La, Spiz, Cammina Trieste, Aidia, Zeno, Fridays For Future e Uisp Fvg, "l'ovovia nella città della Bora" si scontra con "numerose critcità e contraddizioni". Inoltre, i 45 milioni di finanziamento previsti per l'idea potrebbero essere utilizzati per realizzare "una moderna linea di tram". 

Il progetto

La previsione parla di un progetto capace di collegare in soli 13 minuti Opicina alle Rive grazie alla presenza di due stazioni intermedie (vale a dire Bovedo e Porto Vecchio) e trasportare 2000 persone all’ora (cabine da 10 posti in partenza ogni 20 secondi). Il Comune avrebbe tempo fino a dicembre per "presentare la documentazione" a Roma e volta ad ottenere le risorse per realizzare l'infrastruttura. Un progetto che era stato annunciato dal sindaco Dipiazza e che, al di là della fattibilità "sbandierata" dagli uffici, ha fatto emergere perplessità a tutto tondo. 

Le critiche

"Per prima cosa - scrivono le associazioni - c’è l’insostenibilità economica dei più di 3 milioni di euro di costi annui di gestione ordinaria che sarebbero pareggiabili ipotizzando la cifra poco ragionevole di 7 milioni di passeggeri all’anno (21mila al giorno)". Per l'alleanza che si schiera contro l'ovovia, i venti rappresenterebbero un'ulteriore criticità. "Impedirebbero il suo utilizzo per almeno 30 giorni all’anno - continuano - il che la renderebbe un’opzione poco appetibile per un pendolarismo quotidiano".

Il taglio degli alberi

Secondo le associazioni, il Comune dovrebbe procedere al "taglio di centinaia di alberi lungo una striscia larga almeno 14 metri - il tutto in una zona protetta -  del bosco di Campo Romano per realizzare la stazione di partenza e il nuovo parcheggio da 780 posti auto", operazione definita come "inaccettabile". Inoltre, bisognerebbe mettere in conto "l’impatto paesaggistico dovuto al passaggio a poche decine di metri dal faro della Vittoria" e "all'attraversamento del Porto Vecchio tra gli edifici". A tutto ciò, le associazioni denuncerebbero la scarsa chiarezza "riguardo al  soggetto gestore, alla responsabilità della manutenzione e soprattutto alla poca integrazione, se non addirittura competizione, che l’ovovia avrebbe con il resto del trasporto pubblico triestino".

La proposta alternativa

Invece di utilizzarli per l'ovovia, i 45 milioni di investimento inseriti nel progetto preliminare potrebbero collegare "la stazione centrale con piazza Foraggi" e si inserirebbe "all’interno di una visione di trasporto pubblico su ferro più ampia" che prevede due nuove linee di tram, vale a dire una da Barcola a Campo Marzio e una dalla stazione centrale a Borgo Sergio. Un'idea che, sempre secondo le associazioni rappresenterebbe "una sinergia con la ricca rete ferroviaria esistente, aprendo la possibilità nel futuro di avere dei collegamenti su ferro con dei tram-treno sia verso nord fino al Trieste Airport, sia verso sud fino a Muggia e in prospettiva anche a Capodistria". Per realizzarla, le realtà ambientaliste parlano di un costo di massima di 48 milioni, tre in più rispetto al progetto dell'ovovia. 

Le previsioni di traffico: "Pura fantasia"

Il costo di questa infrastruttura, scrivono, "viene quantificato in 44.782.000 euro con un costo annuo stimato in 3.306.790 euro, “coperto” da un utilizzo che prevede un totale di 7.868.732 passeggeri anno (di cui 7.081.859 locali e 926.873 turisti). Queste “previsioni”, più che un auspicio sono pura fantasia". Anche il milione di turisti finisce nel mirino che lo definiscono "del tutto irrealistico. Un’evidente insostenibilità economica che ci ricorda le peggiori pagine degli innumerevoli progetti di opere pubbliche che hanno devastato l’economia senza consegnare ai cittadini un servizio degno di questo nome".

Le richieste

Per il fronte degli ambientalisti quella che ai loro occhi appare come "una non attenta valutazione" del progetto, rischierebbe "di farci restare tra qualche anno (oltre che senza tram) con un ecomostro sospeso, fermo e inutilizzabile, dagli enormi costi di smantellamento e ripristino". La "denuncia" chiude con una richiesta nei confronti dell’Amministrazione comunale e di quella regionale. "Ci vuole una stima pesata di questo progetto, che consenta di fare un’analisi comparativa in termini di costi e benefici tra l’Ovovia e le linee tramviarie, per individuare qual è la soluzione che meglio risponde ai bisogni della città nell’ottica di una mobilità più moderna e ecosostenibile, anche in ottemperanza alle sempre più stringenti (e urgenti) direttive nazionali e europee". 

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