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Cronaca

Paoletti (Cam Com) su monomarca: " la sentenza del Tar non è una risposta"

27.07.2014 | 15:57 - "Il vero rammarico è relativo alla scelta del TAR di non entrare nel merito dei singoli ricorsi" - spiega Paoletti.

"Prendiamo atto che la sentenza del TAR sul ricorso presentato da Confcommercio Trieste, rispetto a due delibere del procedimento che ha portato nel 2014 all'approvazione dell’integrazione al Piano di Settore del Commercio del Comune di Trieste, si concentra quasi esclusivamente sull’interesse ad agire di Confcommercio e non entra nel merito del procedimento amministrativo adottato dal Comune di Trieste" - spiega Antonio Paoletti, Presidente dell’Associazione.

"Una decisione che accettiamo ma non condividiamo" continua Paoletti, che sottolinea come "confortata da giurisprudenza di altri TAR e dall'art.4 della legge dell’11 novembre 2011, c.d Statuto delle imprese, per Confcommercio la legittimazione ad agire è piena".

"Nella sentenza del TAR del Friuli Venezia Giulia non si risponde ai motivi di illegittimità del procedimento amministrativo del Comune di Trieste, né si dà risposta alle questioni più importanti che sono state sollevate con i ricorsi.
Confcommercio non ha mai contestato l’esigenza di modifiche evolutive né i principi di liberalizzazione del commercio, ma ha solo sostenuto che l’integrazione del Piano di Settore del Commercio andava necessariamente sottoposta a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e che il Comune doveva svolgere una più adeguata istruttoria per decidere come pianificare le attività commerciali sul proprio territorio.

Questioni alle quali il TAR non ha dato risposta. Né la sentenza ha spiegato, ad esempio, perché un complesso commerciale sarebbe cosa diversa da un centro commerciale; perché il piano potrebbe essere frazionato al fine di evitare di esperire la VAS o perché un ente pubblico potrebbe prescrivere il divieto di realizzare più di 499 posti auto, elementi, tutti, contestati da Confcommercio Trieste nei ricorsi”.

“Riteniamo che la nostra azione non sia stata né incoerente, né conservatrice, né discriminatoria: gli interessi che Confcommercio ha inteso tutelare con questi ricorsi sono generali e riguardano il rispetto di norme e regolamenti”, continua Paoletti “requisiti essenziali per garantire il diritto alle pari opportunità tra investitori commerciali, quelli che hanno già investito e quelli che investiranno.”

“Rispetto alla vicenda”, conclude Paoletti “come sempre, in questa ed in tutte le questioni che riguardano gli Associati, Confcommercio riunirà nelle prossime settimane gli Organi Sociali statutariamente competenti, per valutare se portare avanti o meno ulteriori azioni.

Ad ogni modo, continueremo a lavorare per difendere gli interessi della collettività e per sostenere tutti i progetti di potenziale sviluppo territoriale, nel pieno rispetto delle regole e delle normative.”

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