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Ennesima segnalazione

Neonato in gravi condizioni dopo il parto in casa, la Procura apre l'ennesimo fascicolo

L'episodio è avvenuto la scorsa settimana a Trieste. La gestione è la stessa che lo scorso gennaio aveva assistito al decesso di un neonato, subito dopo il parto. Il destino giudiziario appeso alla vita della creatura. Il procuratore De Nicolo: "Tutti facciamo il tifo affinché resti in vita". Burlo e Ordine delle ostetriche in silenzio stampa

TRIESTE – “Prima o poi con questi parti in casa ci scappa il morto di nuovo”. La Procura della Repubblica di Trieste ha aperto un fascicolo d’indagine dopo l’ennesima segnalazione di gravi complicazioni di salute ai danni di neonati, successive alla gestione di parti in casa. Il fatto è avvenuto la scorsa settimana nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia e coinvolgerebbe la stessa ostetrica che lo scorso gennaio, sempre durante un parto in casa, aveva assistito alla tragica morte di un neonato. Due mesi dopo (il 18 marzo) e sempre a Trieste, una giovane madre era stata ricoverata d'urgenza in gravi condizioni dopo alcune complicazioni sopravvenute dopo il parto

L'episodio della scorsa settimana

Secondo informazioni in possesso di TriestePrima, questa volta il parto sarebbe andato bene. La salute del neonato ha iniziato a peggiorare poco dopo il parto. Le criticità di natura respiratoria hanno quindi reso necessario il suo trasporto all’ospedale infantile Burlo Garofalo, dove è arrivato in gravi condizioni. Tuttavia, ad accompagnare il neonato in via dell’Istria non è stata un’ambulanza dei sanitari del 118, bensì la stessa professionista incaricata dalla famiglia di seguire il parto. La creatura è stata immediatamente ricoverata nel reparto di Neonatologia, dove le sue condizioni rimangono in prognosi riservata. 

La vita della creatura a decidere sviluppi giudiziari

Pur mantenendo il massimo riserbo sulla notizia, la procura giuliana conferma l’accaduto e precisa come il reato presunto potrebbe cambiare a seconda delle condizioni di salute della stessa creatura. “Ovviamente facciamo tutti il tifo per il bambino” ha dichiarato il procuratore capo Antonio De Nicolo, raggiunto da chi scrive. Sugli eventuali sviluppi di natura giudiziaria, tuttavia, “pesano” alcune variabili. Al momento le strade percorribili dalla Procura sono sostanzialmente due: nel caso in cui rimanesse in vita e non venisse sporta alcuna querela, il fascicolo aperto rimarrebbe improcedibile. Se la creatura tragicamente non dovesse farcela, allora il reato presunto sarebbe quello di omicidio colposo. Secondo quanto si apprende, i genitori non sembrerebbero disposti ad intraprendere le vie legali nei confronti della professionista che ha gestito il parto. 

L'episodio di gennaio, silenzio stampa

Lo scorso gennaio, l’ostetrica in questione aveva gestito un altro parto in casa, poi finito in tragedia. In quella occasione, vani erano stati i tentativi da parte dei sanitari del 118 di rianimare il neonato. La procura del capoluogo regionale era stata informata della notizia di reato ed aveva pertanto aperto un fascicolo contro ignoti. Per quanto riguarda l’ultimo caso in ordine di tempo, contattata da TriestePrima, la direzione del Burlo Garofalo ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione. Il titolare del fascicolo è il dottor Pietro Montrone. La notizia, coperta da grande riserbo, porta con sé uno strascico non indifferente, oltre a preoccupare gli ambienti istituzionali nella sanità. La redazione di TriestePrima ha tentato, senza fortuna, di contattare l’Ordine delle ostetriche di Trieste e Gorizia, nella persona della sua presidente Giuseppa Verardi. Secondo quanto si apprende, l’ordine sarebbe pienamente a conoscenza della vicenda. 

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