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Cronaca

Donne in Consiglio regionale: nasce la petizione online per la doppia preferenza di genere

"In questa pandemia ancora una volta le donne stanno pagando il prezzo più alto, per cui è doveroso garantire la loro partecipazione ai tavoli dove si prendono le decisioni", spiegano i promotori della petizione

"Ampliare la presenza delle donne nei luoghi in cui si decide la vita di tutte e di tutti". Questo l'obiettivo della petizione online lanciata da Fabiana Martini (Pd) e diretta al Governatore Massimiliano Fedriga. La raccolta firme, che al momento conta oltre 1000 adesioni, è stata pubblicata sul sito Change.org.

La petizione

"Garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei Consigli regionali non è solo un auspicio e un obiettivo di giustizia, ma una legge dello Stato, la n° 20 del 15 febbraio 2016. Il Friuli Venezia Giulia è una delle pochissime Regioni a non averla ancora recepita, nonostante le promesse del Presidente Massimiliano Fedriga, che il 22 ottobre 2019, poco prima che una proposta di legge sulla doppia preferenza di genere depositata dal consigliere Francesco Russo andasse in Aula e venisse bocciata, aveva garantito che entro giugno dell’anno successivo avrebbe presentato una riforma innovativa, comprendente anche l’esigenza di favorire una maggiore presenza delle donne in politica. È arrivato il Covid e ciò non è avvenuto, ma i tempi non sono più procrastinabili: in questa pandemia ancora una volta le donne stanno pagando il prezzo più alto, per cui è doveroso garantire la loro partecipazione ai tavoli dove si prendono le decisioni, senza contare che rappresentano più della metà della popolazione" si legge nell'appello pubblicato online.

Inoltre, aggiundono i promotori: "Il Friuli Venezia Giulia è una delle ultime Regioni a non essersi adeguate alla norma approvata dal Parlamento, con la conseguenza che la percentuale delle donne elette è ridottissima: il Consiglio regionale, formato da 49 membri, annovera solo 7 donne, il 14,28%, posizionandosi penultimo nella classifica italiana dopo la Valle d’Aosta, che registra l’11,4% di consigliere. Il problema è sentito ed evidenziato da anni: nel 2011 sono state raccolte 5886 firme grazie a un’azione promossa dalla Commissione Pari Opportunità Regionale e dalle Commissioni Pari Opportunità dei Comuni capoluoghi, oltre che dai Comitati “Se non ora quando” di Udine e di Pordenone, ma nulla è cambiato".

Doppia preferenza di genere

"Giovedì 25 marzo - si legge - il Consiglio Regionale avrà una nuova opportunità per rimediare, perché il consigliere Francesco Russo — assieme ai consiglieri Bidoli, Bolzonello, Centis, Conficoni, Cosolini, Honsell, Iacop, Moretti, Moretuzzo, Shaurli e alle consigliere Da Giau, Dal Zovo, Liguori e Santoro — ha ripresentato la proposta di legge, che prevede la possibilità — non l’obbligo! — di votare anche un secondo candidato o una seconda candidata, purché di sesso diverso dal primo o dalla prima (così come già oggi previsto in molte elezioni, dai Comuni al Parlamento Europeo)".

Infine precisano: "Va sottolineato che adottare la doppia preferenza di genere non significa riservare “quote”, ma disporre di uno strumento che promuove un’effettiva democrazia “paritaria”: un modo per dare sostanza, anche nel nostro territorio, all’articolo 3 della Costituzione. Lo stesso Presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, nelle scorse settimane, ha affermato: «Mi assumo una responsabilità: oggi siamo una delle poche Regioni che non ha ancora nella sua legislazione previsto la doppia preferenza di genere nell’elezione del Consiglio regionale. Saremo obbligati perché c’è una sentenza della Corte costituzionale che ci obbliga a fare nelle prossime leggi una norma.»"

"Se anche tu pensi che non si possa indugiare oltre - concludono - e che il 25 marzo sia il giorno giusto per raggiungere questo obiettivo e applicare il correttivo per ampliare la presenza delle donne nei luoghi in cui si decide la vita di tutte e di tutti, aderisci a questo appello e firma questa petizione"

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