Il Pnrr impone un cambio di rotta, "bocciati" gli atti aziendali sulla Sanità
Dal Gruppo Misto al Patto per l'autonomia, fino ai municipalisti di Adesso Trieste, le opposizioni esultano. "Una vittoria collettiva, cortocircuito di governance". La lettera della Direttrice generale Gianna Zamaro alle Aziende
"Non compatibilità delle proposte", "pareri che impediscono il rilascio del nulla osta" e la necessità che "il parere di compatibilità pervenga all'esito di un percorso condiviso tra la codesta Azienda e gli Enti del Servizio sanitario regionale idonero a garantire il rispetto della compatibilità economico-finanziaria [...] nonché l'adeguatezza della strutturazione e dell'organizzazione dell'assistenza territoriale delle Aziende anche in relazione alle linee di sviluppo delineate" all'interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sembra essere una bocciatura su tutti i fronti, quella espressa da Arcs, l'Azienda regionale di coordinamento per la salute e trasmessa nei giorni scorsi alle tre aziende sanitarie regionali, al Burlo e al Cro di Aviano, dalla direttrice centrale Gianna Zamaro.
L'affondo di Zalukar e del Patto
"Ci sta che un Direttore Generale, particolarmente fantasioso si allarghi un po’ e che, in un eccesso di innovazione, si discosti dalle linee regionali, ma che tutti e cinque siano colti da pianificazione creativa all’unisono, è ben strano - dice Walter Zalukar del Gruppo Misto -, quale possibile spiegazione? Dai modi in cui tale bocciatura è stata eseguita pare difficile non pensare ad uno scarico di responsabilità dai vertici politici ai Direttore generali delle Aziende nel momento di massima criticità in cui si trova il nostro SSR. E mentre sono alla porta le elezioni amministrative e già si pensa alle regionali. Rimane il fatto che l’inedita bocciatura multipla degli Atti Aziendali evidenzia un cortocircuito di governance del sistema". "Oggi siamo di fronte a un fatto molto grave che va chiarito e soprattutto risolto quanto prima - afferma Massimo Moretuzzo del Patto oer l'autonomia -. La responsabilità politica di un fatto così pesante è tutta in capo all’Assessore alla salute, che ha nominato i vertici del sistema sanitario e ora deve attivarsi immediatamente per risolvere prima possibile la situazione ed evitare qualsiasi tipo di ripercussione sul sistema sanitario regionale".
La posizione di Adesso Trieste
E sulla bocciatura interviene anche Adesso Trieste. "Fin dal primo momento - così Kevin Nicolini - è risultata drammaticamente chiara la minaccia di smantellamento della Salute Territoriale locale, da qui il nostro impegno trasversale per contrastare l'avverarsi di questo drammatico scenario. Ora queste preoccupazioni sono state certificate anche da un punto di vista tecnico, con un parere della Direzione Regionale Salute che smentisce, nei fatti, tutte le dichiarazioni roboanti dell’Assessore Riccardi e che pone un freno all’arroganza del management sanitario di ASUGI, che in questi mesi non ha mai voluto confrontarsi direttamente con gli utenti sui quali rischiava di piombare dall’alto una riorganizzazione orientata a favorire i privati a discapito della salute di tutte e tutti. La marcia indietro della Regione è una vittoria collettiva".
TriestePrima ha tentato di mettersi in contatto, senza fortuna, con il Direttore di Asugi Antonio Poggiana.