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"Pino lo storto" saluta Barcola, Lodi: «Abbattimento necessario: mancavano le sufficienti condizioni di sicurezza» (VIDEO)

Comitati e il presidente Svbg non hanno potuto fermare l'inevitabile, infatti il Verde pubblico aveva spiegato che l'albero «si presenta malstrutturato nel suo complesso e privo di ampie prospettive di vita future»

Per "Pino lo storto" si erano mobilitati in tantissimi, dai residenti ai vip come il presidente della Società velica Barcola-Grignano Mitja Gialuz che aveva scritto su Facebook «"Pino lo storto" c'era cinquant'anni fa quando è nata la SVBG ed ha accompagnato la crescita di tanti nostri Soci. Ha incuriosito tanti triestini e tanti turisti per la sua determinazione nell'andare alla ricerca del sole. Ha visto tutte le Barcolane. Per questo oggi ho manifestato la disponibilità della Società Velica di Barcola e Grignano a sostenere i costi di un'ulteriore perizia che accerti il suo reale stato di salute».

Questa mattina, giovedì 25 gennaio, però la ditta specializzata incaricata dall'assessorato ai Lavori pubblici che ha responsabilità del Verde pubblico ha dato il via ai lavori di abbattimento dello "storico" albero di Barcola (come vediamo nel video di Brian Clun): «i tre abbattimenti degli alberi a Barcola si rendono necessari e trovano fondamento nelle risultanze di una valutazione di stabilità eseguita da personale qualificato e dotato di adeguate competenze in materia, secondo un protocollo tecnico scientifico riconosciuto anche dalla Società di Arboricoltura Italiana. L'impegno di questa Amministrazione - aveva detto Elisa Lodi -, se da un lato è mirato alla salvaguardia del patrimonio arboreo, dall'altro, quando vengono a mancare le sufficienti condizioni di sicurezza, è rivolto alla preminente salvaguardia della pubblica incolumità, con il conseguente necessario abbattimento, che diventa a quel punto non procrastinabile».

In riferimento all'appello dei cittadini per "Pino lo storto" «si evidenzia peraltro che non sussistono purtroppo le condizioni oggettive per l'esecuzione degli interventi di puntellamento dell'albero che, stante la situazione, risulterebbero  assolutamente inidonei a garantire la sicurezza dell'area. L'albero infatti – precisava il servizio comunale del Verde pubblico - si presenta malstrutturato nel suo complesso e privo di ampie prospettive di vita future, considerato che la parte interna della chioma risulta in forte regressione e diffusamente disseccata a causa del deperimento fisiologico provocato dalla diffusione dei funghi cariogeni. Le analisi strumentali confermano l'alterazione profonda dei tessuti legnosi alla base del fusto e del principale cordone radicale del lato in trazione, segno che l'albero non riesce ormai a contrastare la diffusione del fungo».

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