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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Cologna - San Giovanni / Strada per Longera

Dopo 31 anni a Longera finisce l'era Folla, la pizzeria La Torre è in vendita

Uno dei templi della pizza a Trieste chiude così un'epoca iniziata nel lontano novembre del 1990. Erano da poco finite le notti magiche di Italia '90 e Domenico, per tutti Mimmo, decise di rilevare la vecchia Tibidabo. "Sarà passato più di un milione di clienti in tutti questi anni". Da Gianni Morandi, fino ai calciatori rossoalabardati, la storia de La Torre

Per sconfiggere il sovrano avversario il re ha sempre bisogno della sua torre e se il re sceglie di ritirarsi, lei lo seguirà dappertutto. Quella di cui parliamo oggi non ha a che fare con il gioco degli scacchi ma nel suo mondo è stata una vera e propria colonna portante per 31 anni. Ora il suo titolare, complice l’arrivo della pensione e la scelta dei tre figli di non portare avanti la tradizione, l’ha messa in vendita.

Il viaggio iniziato quattro generazioni fa

La Torre, celebre pizzeria in strada per Longera, è arrivata al capolinea di un lungo viaggio iniziato a Torre del Greco quattro generazioni fa e sbarcato a Trieste qualche mese dopo le notti magiche di Italia ’90. L’annuncio è stato già pubblicato sul web e in moltissimi triestini sono rimasti sorpresi di fronte alla volontà della famiglia di vendere. “Credevo – così il titolare Domenico Folla, per tutti Mimmo - che i miei figli volessero portare avanti l’attività ma non è andata così, loro hanno altri lavori e hanno fatto altre scelte. In questo mestiere, seppur bellissimo, conta solo il lavoro. L’età poi ha fatto il resto”. 

Un milione di clienti, da Morandi ai molti triestini

Non li ha contati ma i clienti che in oltre tre decenni hanno mangiato almeno una volta una pizza firmata Folla potrebbero essere tranquillamente più di un milione. La vendita della pizzeria, che prima dell’ultima trentennale gestione si chiamava Tibidabo (in onore al monte che sovrasta Barcellona ndr), riguarda l’immobile con tutti i suoi arredi, i forni e quel giardino dove all’epoca della leggendaria osteria pre Tibidabo, da dove si scorgeva il mare, le persone si divertivano nel gioco delle bocce. Sono oltre 100 le persone che può ospitare la pizzeria al suo interno, più di 200 invece quelle all’esterno. Tra Gianni Morandi, Violante Placido, l’ex allenatore dell’Unione Attilio Tesser, come buona parte di quella Triestina in serie C2 che tra le sua file annoverava anche il talento di Antonio Criniti, sono numerosissimi i clienti famosi che si sono innamorati dell’elegante e raffinato impasto de La Torre. “Ho aperto l’8 novembre del 1990 – sempre Mimmo – dopo aver gestito il campeggio dei militari a Muggia. Lì ho conosciuto molti rappresentanti e tante persone del settore che mi avevano parlato di una pizzeria a Longera che non navigava in acque tranquille. Così mi sono fatto avanti e l’ho presa”.

Cosa nascerà al posto de La Torre?

A dispetto delle sue origini orgogliosamente campane, Mimmo è diventato triestino d’adozione, con Mattia, Augusto e Laura nati tutti e tre all’ospedale infantile Burlo Garofalo. “Sono arrivato qui nel 1976 – conclude – dopo il terremoto in Friuli. Facevo il militare nel battaglione San Marco ed eravamo venuti a dare una mano subito dopo il sisma, per aiutare nella ricostruzione. Poi, quando siamo arrivati a Trieste, mi è piaciuta e ci sono rimasto”. Cosa nascerà al posto de La Torre lo dirà solamente la persona che deciderà di tirare fuori 450 mila euro per portarsi a casa un’attività storica. Sarebbe bello se la luce di questo luogo a due passi dal Boschetto e dal cuore del rione di San Giovanni restasse accesa, continuando a rappresentare uno spazio dove poter vivere la socialità in maniera significativa, davanti ad una buona pizza. La dura realtà è un’altra. Ora, dopo tanti anni di onorata carriera Mimmo ha deciso di vendere. “Ringrazio i tantissimi triestini che sono venuti, almeno una volta, a mangiare da noi. Purtroppo, nella vita bisogna saper accettare che ci sono dei momenti buoni ed altri in cui le cose non vanno sempre come vorresti tu”. La storia di un re e della sua Torre.

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