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Cronaca

Processo agenti uccisi: periti al lavoro su salute del killer, prossima udienza il 10 maggio

Continua il lavoro sullo stato psicofisico di Alejandro Stephan Meran, in carcere a Verona. Colloquio tra le parti il prossimo 17 aprile

Ulteriori accertamenti per stabilire la capacità di "partecipazione cosciente" al processo che lo vede come unico imputato per l'assassinio di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i due agenti della Squadra Volante di Trieste uccisi all'interno della questura giuliana il 4 ottobre 2019. Sono questi gli sviluppi del procedimento che vede il 30enne dominicano Alejandro Stephan Meran accusato dell'omicidio dei due poliziotti. Come riporta AdnKronos, al centro del caso è ancora una volta "la capacità di intendere e di volere"  del giovane. 

Colloquio il 17 aprile, l'udienza il 10 maggio

La prossima udienza, dopo l'ultimo rinvio, è fissata al 10 maggio prossimo anche a causa del peggioramento delle condizioni psicofisiche di Meran che, tra la fine di gennaio e il 19 febbraio scorso, è stato sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio. Il 17 aprile, in collegamento da remoto, le parti sentiranno il 30enne, detenuto nel carcere di Verona. Oggetto del colloquio sarà proprio la sua "attuale capacità di stare nel processo".

"Vizio di mente, non è processabile"

Sempre secondo l'agenzia di stampa, gli avvocati Paolo e Alice Bevilacqua sostengono che Meran debba essere trattato "in una struttura idonea" piuttosto che come "un indagato da tenere in carcere. Il diritto alla salute è costituzionalmente garantito e di questo il sistema giudiziario deve tenerne conto". Per i legali di Meran sussisterebbe "il vizio totale di mente, non è processabile". Il nodo potrebbe essere sciolto nella prossima udienza. 

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