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Cronaca

Pordenone: Questura concede carta di soggiorno a straniero sposato con un italiano all’estero

10.49 - Soddisfazione da parte del Circolo ”Nuovi passi” di Udine, che invita lo Stato ad emulare la decisione della Questura

L’Associazione “Arcigay Nuovi Passi di Udine” rende noto in un comunicato che la Questura di Pordenone, su richiesta della coppia, riconosce il legame familiare a due coniugi gay pordenonesi sposati all’estero e, conseguentemente, rilascia regolare Carta di Soggiorno al coniuge straniero.

La coppia, sposata a Cape Town nel 2013 è formata dall’avvocato Francesco Furlan di Pordenone e dal marito sudafricano Derek Wright ed ha ottenuto l'importante riconoscimento dalla Questura dopo un anno di matrimonio. In tale decisione viene sottolineato come non ci sia alcuna forzatura:  essa infatti è stata presa in linea con le direttive del Ministero dell'Interno che già nel 2012, con la circolare Cancellieri, prevedeva tale riconoscimento.

Visibilmente soddisfatto l'avv. Francesco Furlan, responsabile legale di Arcigay Friuli: «Oggi ci sentiamo più europei potendo godere di un diritto già riconosciuto da tempo in altri Paesi dell'Unione. Non capiamo come la Questura possa riconoscerci un diritto e lo Stato fingere che il nostro matrimonio non esista. Ringraziamo il dirigente dell'Ufficio Immigrazione Dott. Giovanni Sparagna e la professionalità del team della Questura di Pordenone».

E suo marito Derek si unisce nella riflessione: «Oggi in Italia ho tutti i diritti di un coniuge eppure sui documenti, dove mi riconoscono "coniugato", mi definiscono "familiare di cittadino UE", secondo un incomprensibile pudore istituzionale che non vuole pronunciare la parola matrimonio, pur riconoscendolo nei fatti».

Spetta a Giacomo Deperu, presidente Arcigay Friuli "Nuovi Passi" Udine e Pordenone, tirare le somme di questa situazione paradossale: «Non ci sono più scuse, è stata riconosciuta la validità del matrimonio gay contratto all'estero: situazione paradossale nella quale lo Stato con una mano riconosce i diritti, con l'altra li nega! Ora chiediamo all'Italia di aprire al matrimonio egualitario ed al Comune di Pordenone di procedere subito alla trascrizione del matrimonio di Francesco e Derek presso l'anagrafe, atto che seppur non riconosce automaticamente diritti alla coppia, ne sancisce la dignità di cittadini italiani di serie A».

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