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Cronaca

Java Biocolloid inaugura la sua prima sede italiana nel Porto di Trieste

Un investimento di oltre 3 milioni di euro, tra immobili e infrastrutture tecnologiche, che serviranno per produrre e commercializzare additivi alimentari derivanti principalmente da alghe marine da impiegare poi nell’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica. Operativa da fine ottobre, impiegherà entro il 2020 trenta persone

Circa 1800 metri quadrati in cui sono ospitati tre laboratori, due magazzini e gli uffici legali e amministrativi della sede triestina di Java Biocolloid Europe (Italia), filiale dell’Indonesiana Java Biocolloid, azienda leader nella produzione di agar-agar, polisaccaride ottenuto da alcuni tipi di alghe rosse largamente usato nell’industria alimentare e in quella farmaceutica, nonché componente fondamentale nelle analisi microbiologiche.

L’azienda, fondata nel 2009 e parte del Gruppo Hakiki, colosso indonesiano, leader nella produzione e distribuzione di prodotti alimentari sul mercato asiatico, in partnership con la famiglia Paravano, ha deciso di aprire una sede nell’area retroportuale di Trieste per rispondere alla crescente domanda di agar-agar proveniente dall’Occidente e continuare così a investire su innovazione e ricerca, sfruttando a pieno le peculiarità del capoluogo giuliano.

Un investimento, per la sede triestina, di oltre 3 milioni di euro, tra immobili e infrastrutture tecnologiche, che serviranno per produrre e commercializzare additivi alimentari derivanti principalmente da alghe marine da impiegare poi nell’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica. Entro il 2020 l’azienda impiegherà circa trenta persone tra ricercatori, tecnici specializzati, personale di produzione e amministrativi.

L’inaugurazione della sede, operativa da fine ottobre, si è tenuta questa mattina – in via Caboto – alla presenza di Mrs. Wirjanto Lisiani, cofondatrice del gruppo Hakiki, che assieme al figlio ha presieduto la cerimonia officiando un rito di buon augurio tipico della cultura javanese. Al posto del classico taglio del nastro, nello stato-arcipelago, a ogni lieto evento, viene preparato il nasi kuning tumpang, un riso speziato e colorato di giallo con la curcuma. Questo piatto è servito dando al riso un aspetto conico che rappresenta un vulcano (l’Indonesia ha il maggior numero di vulcani attivi al mondo). Nella visione dualista della cultura orientale i vulcani sono portatori di distruzione, ma creano le basi, con le proprie fertili ceneri, per la rinascita e la prosperità. La tradizione vuole che il padrone di casa tagli la punta del cono e la porga all’ospite.

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“Siamo molto contenti di quanto realizzato sinora” ha dichiarato Lino Paravano, cofondatore di Java Biocolloid “crediamo molto in questo progetto che, per me e la mia famiglia, rappresenta anche un ritorno alle origini. Le peculiarità del Friuli Venezia Giulia, la collocazione geografica e, soprattutto, la presenza di un sistema di ricerca e innovazione di eccellenza sono sicuramente leve su cui puntare per crescere ulteriormente”.

Freeway Trieste

Java Biocolloid Europe (Italia) è il primo insediamento di Freeway Trieste, l’hub industriale pubblico-privato nato dalla collaborazione tra Area Science Park e SAMER &Co Shipping per portare a Trieste nuove attività produttive in grado di generare concreti impatti su attrattività e sviluppo economico del territorio. Freeway Trieste è un’iniziativa sviluppata nell’ambito del Sistema Argo, il modello industriale basato sull’innovazione, nato da un’intesa fra il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur), il Ministero dello Sviluppo economico (Mise) e la Regione Friuli Venezia Giulia.

“La chimica verde è il futuro, un futuro molto vicino su cui bisogna investire sempre di più” ha dichiarato Sergio Paoletti, presidente di Area Science Park “In alcuni ambiti, la ricerca produce risultati in linea con le esigenze del mercato e delle aziende ed è per questo che bisogna puntare sulla collaborazione tra due mondi, anche se a volte hanno linguaggi e tempi diversi. L’apertura della sede di Java Biocolloid Europe a Trieste nell’ambito di Freeway è la chiara dimostrazione di come un connubio vincente in un settore strategico porti risultati e ricadute concrete sul territorio”.

“Oggi è un giorno importante per Trieste: l’insediamento di questa azienda testimonia il valore della città e del porto. Oggi è concretamente visibile il ruolo della nostra posizione geografica privilegiata, di un porto munito di ottime infrastrutture connotate internazionalità, il collegamento con i principali mercati internazionali, il solido ecosistema scientifico” ha dichiarato Enrico Samer presidente e Amministratore delegato di Samer&Co Shipping “Le aziende che si insedieranno nell’area industriale retroportuale avranno la possibilità di sfruttare tutti questi elementi, concentrati in pochi chilometri: il nostro compito, quello delle aziende già esistenti sul territorio, delle istituzioni e dei decision makers, è sostenere questi vantaggi, promuoverli e fare squadra. Insieme dobbiamo favorire l’arrivo di altre aziende, che si traducono in valore per il territorio, immagine positiva, ruolo internazionale e, soprattutto, posti di lavoro. Guardiamo al futuro, forti di questa stretta sinergia tra porto e ricerca: intendiamo rendere Trieste ancora più attrattiva per investitori e operatori internazionali”.

Il futuro di Freeway Trieste

“Siamo molto contenti di vedere oggi concretizzato l’insediamento di Java Biocolloid, il primo nell’area retroportuale nell’hub Freeway Trieste” ha dichiarato Stefano Casaleggi direttore generale di Area Science Park “È il risultato del lavoro che assieme al Gruppo Samer stiamo portando avanti nell’ambito del Sistema Argo. La multinazionale indonesiana è solo la prima. Siamo già in trattativa con altre due aziende innovative che stanno chiedendo di insediarsi nell’hub giuliano, due realtà che operano nel settore dell’economica circolare, in particolare si occupano di recupero della vetroresina da scafi in disuso e di oli esausti”.

Biopolife

La sede a Trieste di Java Biocolloid Europe non è solo uno stabilimento di produzione e commercializzazione, è anche un laboratorio di ricerca e sviluppo, su cui il gruppo punta da sempre per restare competitivo e leader di mercato. Dimostrazione ne è l’acquisizione delle quote societarie dello spin off universitario BiopoLife (Java ha acquisito le quote dell’Università) che sviluppa nuovi biopolimeri per l’industria biomedica, cosmetica e alimentare. In particolare, la giovane realtà triestina ha sviluppato un biopolimero denominato CTL60, ricavato della lavorazione degli scarti dei crostacei, particolarmente adatto alla combinazione con biopolimeri di origine algale.

“Con l’ingresso nella società di Java Biocolloid Europe siamo certi di poter intraprendere un nuovo percorso di crescita e di avere la possibilità di entrare in mercati sinora inesplorati” ha dichiarato Andrea Travan, socio cofondatore BiopoLife “L’obiettivo di questa iniziativa imprenditoriale è mantenere e attrarre competenze di alto livello sul nostro territorio”.

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