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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

L'Autorità portuale acquista il Porto di Monfalcone

A seguito dell’operazione, i beni e le aree saranno acquisiti dal Demanio statale gestito dall’Authority. Questa operazione consentirà di unificare il regime giuridico di gestione delle aree attraverso l’istituto della concessione demaniale. Favoriti gli investimenti privati con un beneficio diretto sullo sviluppo dei traffici portuali.

 Il Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha deliberato l’acquisizione, da parte della stessa Autorità, dell’Azienda Speciale per il Porto di Monfalcone. Alla riunione del Comitato ha partecipato, quale invitata permanente, il sindaco del Comune di Monfalcone, Annamaria Cisint, che si è espressa positivamente sull’iniziativa. L’Azienda, emanazione della Camera di Commercio della Venezia Giulia, ha avuto, fino ad oggi, il compito di promuovere lo sviluppo del porto svolgendo una serie di attività di servizio, gestendo aree di proprietà per finalità di traffico portuale e iniziative di carattere promozionale.

Cosa succederà a seguito dell'operazione

A seguito dell’operazione, i beni e le aree saranno acquisiti dal Demanio statale gestito dall’Authority. Si tratta dunque di un’importante valorizzazione del patrimonio pubblico. Questa operazione consentirà di unificare il regime giuridico di gestione delle aree attraverso l’istituto della concessione demaniale. In tale modo saranno favoriti gli investimenti privati con un beneficio diretto sullo sviluppo dei traffici portuali. Gli otto dipendenti dell’Azienda Speciale saranno inseriti nell’organico dell’Authority non appena il Ministero provvederà ad approvare una nuova pianta organica.

L’esecutività della delibera è subordinata al parere positivo della Corte dei Conti, che aveva peraltro sollecitato in passato il superamento dell’attuale situazione di gestione amministrativa.

Per il porto di Monfalcone si tratta di una svolta epocale che consentirà, attraverso la gestione unitaria delle aree, la ricomposizione delle competenze amministrative ed una generale sinergia con Trieste, di utilizzare pienamente tutte le potenzialità e le energie che da tempo hanno fatto di Monfalcone un porto di primaria importanza a livello nazionale per particolari tipologie di merce quali la cellulosa, le auto in polizza e i prodotti siderurgici.

L'interrogazione di Nicoli (FI)

La decisione, che aveva già scontato il parere positivo del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, è conseguente all’inclusione del porto isontino nell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e, secondo il  presidente del Gruppo consiliare regionale di Forza Italia, Giuseppe Nicoli, il costo dell'operazione sarebbe di 15 milioni . Tale processo di inclusione, che ha visto il decisivo e indispensabile coinvolgimento della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, sarà completato nelle prossime settimane con la firma di un’intesa istituzionale fra gli enti interessati, che completerà formalmente il passaggio di competenze per la gestione dello scalo di Monfalcone. A questo proposito Nicoli ha firmato di un'interrogazione alla Giunta Fedriga con cui pone una serie di quesiti: "La Regione non può abdicare al suo ruolo di programmazione e pianificazione dello sviluppo dell'area portuale e retroportuale di Trieste e Monfalcone, relegandosi a una posizione di totale subalternità nei confronti dello Stato. Sono in gioco la sua specialità e autonomia. Rispetto alle ultime azioni intraprese, il Consiglio regionale non è stato coinvolto, nonostante le decisioni siano impattanti su territorio e popolazione".

L'esponente di FI si chiede, ad esempio, che strategie di crescita abbia l'Autorità di sistema rispetto alle infrastrutture portuali monfalconesi e soprattutto a quelle retroportuali, a fronte del suo investimento; quali siano le azioni di sviluppo del territorio; che vantaggi ci siano in termini di ricadute occupazionali dirette e dell'indotto derivanti dall'operazione che si sta portando avanti.

"Anche sul fronte della Camera di commercio - continua il consigliere regionale - ci sono aspetti che dovrebbero essere chiariti. Come il valore di mercato delle aree di proprietà della Cciaa vendute all'Autorità di sistema e se esiste una perizia asseverata che ne conferma il valore. Inoltre mi chiedo se quelle aree vendute all'Autorità di sistema potevano essere appetibili anche per altri soggetti pubblici, come Comune di Monfalcone o Csem. Anche la partita sui dipendenti dell'Azienda speciale della Cciaa meriterebbe un chiarimento rispetto ad assunzioni da parte dell'Azienda di sistema, che potrebbero essere rivolte anche verso l'esterno".

I commenti di Zeno D'Agostino e Debora Serrachiani

“Voglio ringraziare in particolare il management ed i dipendenti dell’Azienda Speciale, la Regione, la Camera di Commercio, il Comune di Monfalcone e la Capitaneria di Porto per il lavoro svolto fin qui e per la grande collaborazione istituzionale - ha dichiarato il presidente dell'Autorità di Sistema, Zeno D’Agostino -. Solo grazie a questo clima positivo riusciremo a creare attorno ai nostri porti quella fiducia indispensabile per attrarre traffici ed investimenti e quindi creare posti di lavoro”.

Positivo anche il commento della deputata Debora Serracchiani (Pd): “Davvero una buona notizia che segna un decisivo e molto concreto passo avanti verso la realizzazione dell'Autorità di sistema portuale del Marea Adriatico orientale, come era stata immaginata quando con l'allora ministro Delrio abbiamo disegnato la riforma dei porti italiani. L'inclusione di Monfalcone nell'Autorità di sistema portuale, decisa lo scorso anno dal Governo Gentiloni, è una razionalizzazione e una sinergia a lungo attesa: auspico concluda l'iter formale in tempi brevi”.

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