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Cronaca

Porto, Serracchiani: «Incremento traffici frutto del lavoro e dell'impegno di tutti»

La presidente Serracchiani: «Stiamo aprendo nuovi traffici e nuove rotte, facendo quello che è utile a Trieste e al Friuli Venezia Giulia, ma anche all'Europa e all'Italia»

La necessità di una «cura del ferro», cioè di un sempre più massiccio utilizzo della ferrovia per i porti italiani?: «porto sempre come esempio il porto di Trieste» ha commentato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio nel corso del suo sopralluogo al Porto Nuovo di Trieste, assieme alla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, all'assessore regionale alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro, al sindaco di Trieste Roberto Cosolini e al commissario dell'Autorità portuale Zeno D'Agostino.

«Mettere i camion sul treno mi riempie di soddisfazione», ha infatti sottolineato Delrio alla partenza di uno dei 122 treni che ogni settimana collegano le banchine di Trieste all'Europa (a conferma di quell'incremento del 23 per cento di traffico ferroviario annunciato oggi da D'Agostino), per testimoniare quella «via del ferro», ha dichiarato la presidente Serracchiani, che «qui a Trieste parte direttamente dal porto, senza costruire nuove grandi infrastrutture ma semplicemente utilizzando l'esistente e adattando le strutture che già ci sono a queste nuove sfide».  

Stiamo ottenendo «risultati veramente straordinari», ha osservato Serracchiani, ricordando come dalla prossima settimana il porto giuliano attiverà anche un collegamento merci Est-Ovest Italia verso Novara, grazie proprio a quest'azione "di rammendo" delle infrastrutture già operanti: «poi ci sarà ovviamente il tempo di farne di nuove, di cui abbiamo certamente bisogno». 

Si stanno dunque recuperando traffici, «frutto del lavoro fatto in questi ultimi tempi», ha confermato la presidente della Regione: «stiamo aprendo nuovi traffici e nuove rotte, facendo quello che è utile a Trieste e al Friuli Venezia Giulia, ma anche all'Europa e all'Italia», grazie appunto ad una «cura del ferro» nella quale Trieste è il porto più importante del nostro Paese.

Gli investimenti previsti per lo scalo giuliano «servono a far diventare Trieste uno delle due principali porte d'accesso ai traffici nel Sud Europa», ha quindi ribadito Delrio, confermando che «il Governo è al fianco di Regione, Comune e Autorità portuale per lo sviluppo del porto, che rappresenta un'eccellenza assoluta a livello nazionale, non solo per i 'numeri' ma appunto anche per le modalità ferroviaria di gestione dei traffici: Trieste è un porto con vere caratteristiche di modernità», ha concluso il ministro.

Delrio, visitando in precedenza alla Centrale idrodinamica la grande rassegna che ripercorre i 180 anni di storia marittima di Trieste, ha inoltre affermato che il Governo nazionale »ci sarà» per la riqualificazione del Porto Vecchio, «per recuperare un polo importante della città, come richiesto dal Comune e dalla Regione».

Il ministro, nella sua visita, ha incontrato Enrico Samer e Francesco Parisi che gli hanno illustrato le attività al terminal RoLa e gli investimenti al terminal frutta («per portare il 100 per cento dei Tir turchi su rotaia», ha indicato Samer) e i lavori al molo VI (ad oggi impegnate risorse per 15 milioni di euro, ha osservato Parisi): come ha concluso il ministro Delrio l'importante sarebbe avere in Italia «porti e terminalisti che funzionano così....»

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