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Cronaca Punto Franco Vecchio

Svolta storica in Porto vecchio, c'è la firma sull'accordo di programma

L'accordo prevede la costituzione del consorzio Ursus, soggetto che avrà il compito di gestire la tanto attesa transizione dell'area di asburgica memoria. Nell'articolo la cronaca dell'evento

Di vecchio rimarrà soltanto l’aggettivo. Lo storico accordo di programma per la riqualificazione e lo sviluppo dello scalo di asburgica memoria, avvenuto nel pomeriggio di oggi 4 marzo, è realtà grazie alle firme apposte sul documento da Massimiliano Fedriga, Roberto Dipiazza e Zeno D’Agostino. La triade di istituzioni andrà a comporre, per non più di 15 anni, il consorzio Ursus che diverrà quindi responsabile della tanto attesa transizione dell’area. Sui nomi che andranno a ricoprire le cariche di rappresentanza e di quelle presenti nel Collegio di vigilanza (compito spettante al Comune di Trieste ndr) è ancora silenzio stampa ma l'accordo prevede l'individuazione del proprio rappresentante entro un mese dalla pubblicazione del testo sul Bollettino Ufficiale Regionale. 

L'area per attrarre gli investimenti

Il porto vecchio si appresta a giocare la sua partita più importante. “Rappresenta una delle poche zone a livello europeo con potenzialità così grandi e sarebbe uno spreco non sfruttarla” così il presidente della Regione durante l’ufficializzazione dell’accordo. Sottolineando la necessità di favorire investimenti importanti, il numero uno della giunta regionale ha ricordato l’operazione con cui piazza Oberdan sta lavorando allo spostamento, delle direzioni centrali degli uffici triestini, proprio nell’area dei vecchi magazzini. Una sorta di cavallo di Troia da introdurre, al fine di evidenziare le opportunità che l’area potrebbe manifestare. “Non si tratta di mettere a posto due magazzini, ma far sì che, spostando qui 1000 persone, il settore pubblico riesca a trascinare con sé quella capacità attrattiva per tutti gli ulteriori servizi essenziali. È una vera e propria rivoluzione urbana per Trieste e tutto il Friuli Venezia Giulia”.

"Se riparte Trieste, riparte il Friuli Venezia Giulia"

Sul tavolo del Comune le proposte di investimento per il porto vecchio sarebbero numerose e, anche se il sindaco non si sbottona, i sorrisi si sprecano. “È una giornata storica ed indimenticabile per tutta la città. Con questa operazione potremo garantire una maggiore libertà agli imprenditori: è inutile essere rigidi e bloccare gli investimenti, c’è una visione chiara. Se riparte Trieste tutta la regione può partire”. Lo sviluppo dell’area, al di là delle singole operazioni che prevederanno “un sistema misto tra operazioni turistiche, ricettive, residenziali, hi tech e servizi” e che mette al bando i centri commerciali e le industrie inquinanti, passerà anche attraverso un ambasciatore. Un ruolo che, nonostante non ci siano ancora dei nomi, verrà affidato “ad una figura di altissimo spessore” capace di “vendere” in maniera autorevole il prodotto. 

"Il passato incrocia il futuro"

“Sembra che oggi si incroci il passato con il futuro – ha affermato Zeno D’Agostino – e finalmente da oggi si dà sostanza ad un progetto che lavorerà solo per questo. Il vero messaggio di questa storica giornata è questo”. Se una parte del porto vecchio viene interessata dal coinvolgimento diretto del Comune di Trieste, quella cosiddetta delle “attrezzature portuali di interesse regionale” (banchine, Adriaterminal e fascia costiera ndr) resterà di proprietà demaniale e gestita sempre dall’Autorità Portuale. L’Accordo firmato oggi, efficace dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, include anche la variante al Piano Regolatore Generale dell’amministrazione comunale giuliana: sarà il Consiglio comunale a doverla ratificare entro un mese. Di lavoro da fare ce n'è. 

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