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Cronaca

Poste di Trieste, Baitz (Slp Cisl): «Portalettere triestini esasperati e stanchi per eccessivo carico di lavoro»

Alessia Baitz, segretario territoriale Slp Cisl Trieste, sulla situazione lavorativa di Poste Italiane a Trieste

La segretario territoriale Slp Cisl Trieste,  Alessia Baitz afferma in un comunicato che il sindacato «Slp Cisl è sempre più critica nei confronti di Poste Italiane e continua la sua battaglia affinché l’Azienda postale prenda atto che il modello di recapito a giorni alterni introdotto in gran parte del territorio nazionale e anche a Trieste dal 7 novembre 2016, cambi con interventi immediati e radicali correttivi per rendere il servizio più efficiente e le condizioni di lavoro per i portalettere meno gravose.

Dopo due mesi dalla partenza del recapito a giorni alterni, i portalettere triestini sono esasperati, stanchi, per gli eccessivi carichi di lavoro, le zone hanno un’ area troppo vasta e di conseguenza non riescono a consegnare quotidianamente tutta la corrispondenza, pur andando oltre al loro orario di lavoro. Alcune zone di recapito, le più estese, sono servite anche da due portalettere, snaturando il progetto aziendale, dimostrando quindi i limiti dello stesso; nonostante venga erogato straordinario ed assunto personale con contratto a tempo determinato, ci sono forti ritardi nella consegna della posta, a discapito della qualità del servizio reso alla cittadinanza.

Apprendiamo oggi con amarezza, che Poste Italiane dichiara che la causa dei forti ritardi nella consegna della corrispondenza, è dovuta alla fase di apprendimento delle zone di recapito da parte dei portalettere: SLP CISL rispedisce al mittente tale affermazione. Il modello di recapito introdotto da Poste è fallimentare ed ha bisogno di modiche strutturali, così non può andare avanti. Poste Italiane non deve addossare ai portalettere responsabilità sue: i lavoratori s’impegnano nel loro lavoro, ma i carichi sono eccessivi a discapito della qualità del servizio e della sicurezza: a partire dall’introduzione del recapito a giorni alterni, nella provincia di Trieste sono aumentati gli infortuni dei portalettere.

Al tavolo nazionale del recapito, l’altra settimana, l’Azienda ha dichiarato che i risultati sono positivi e pertanto ha intenzione di proseguire l’implementazione della riorganizzazione del recapito a giorni alterni, in altri comuni d’Italia entro il mese di febbraio. La situazione è critica anche nei centri di smistamento della corrispondenza di Padova Bologna e Brescia. Il recapito della posta, a nostro giudizio proprio per la sua complessità, deve rimanere in mano ad un’Azienda a maggioranza pubblica, e va recapitata tutti i giorni come afferma anche l’Unione Europea. Poste Italiane sta sottovalutando in modo a dir poco irresponsabile e incomprensibile il tragico quadro del servizio recapito, è sorda alle nostre rivendicazioni e alle lamentele dell’utenza.

Nel frattempo il Governo italiano è di nuovo ritornato sulla posizione di mettere sul mercato una ulteriore tranche di azioni di Poste, nell’intento di fare cassa: la Cisl continuerà a contrastare questa decisione perché la ritiene pericolosa per l’unicità aziendale e perché gli utili di bilancio devono essere utilizzati per migliorare i servizi ai cittadini e le condizioni di lavoro dei dipendenti di Poste Italiane. Ma sulla privatizzazione di Poste Italiane, ci spiace rilevare l’assenza di dibattito da parte delle forze politiche, al di là di alcuni proclami.

Anche nel settore degli uffici postali, il personale vive una situazione di difficoltà e criticità, riconducibili alla mancanza di personale: la situazione degli organici nella provincia di Trieste ha toccato livelli di carenza preoccupanti, in particolare nei ruoli commerciali: c’è il rischio di pregiudicare ogni possibilità di presidiare con efficacia il core-business tradizionale di Poste. La carenza di personale è determinata soprattutto dalle numerose uscite di lavoratori per effetto di esodi incentivati avvenuti a fine anno 2016. E Poste Italiane non prevede per la provincia di Trieste un intervento di ripristino degli organici degli uffici postali, a discapito, anche in questo caso, della qualità del servizio erogato all’utenza e alle condizioni di lavoro degli operatori postali.

L’attuale management di Poste vuole abbandonare il mercato del risparmio tradizionale, per quello del risparmio gestito, fatto da prodotti finanziari con profilo di rischio. Le notizie di questi giorni sui disastrosi investimenti Immobiliari proposti ai nostri clienti, preoccupa molto SLP CISL: la natura pubblica e sociale di Poste, la sicurezza che ha sempre garantito ai piccoli risparmiatori, rendono socialmente inaccettabili tali comportamenti. In conclusione, Poste Italiane è una azienda che esterna un’immagine efficiente e prospera, mentre l’immagine interna è data da una politica di contenimento dei costi a scapito degli interventi di sostegno e sviluppo, che gravano principalmente sulle spalle dei lavoratori e qualità del servizio.

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