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Cronaca

Il "Premio di Vetro Elca Ruzzier" alla sportiva Marcella Skabar: cerimonia in Comune

Quest'anno il premio di Vetro Elca Ruzzier è stato assegnato alla 'vulcanica' Marcella Skabar, “Per la costanza e la dedizione profusa con passione da una donna nello sport”. Vanta una carriera all'insegna dello sport costellata da numerosi successi

Oggi, nella Sala del Consiglio Comunale, si è tenuta la cerimonia di premiazione della VIII edizione del “Premio di vetro Elca Ruzzier della Commissione Pari opportunità del Comune di Trieste, presieduta dalla Presidente PO, Ornella Urpis e alla presenza della Vicesindaca con delega alle Pari Opportunità Fabiana Martini, del Vicepresidente del Consiglio Comunale Alessandro Carmi e dell'Assessore comunale allo Sport Edi Kraus, rappresentanti dei Carabinieri, Guardia di Finanza, e numerosi rappresentanti del mondo dello sport cittadino, del CONI, tra cui Milazzi e Borri, degli Atleti Azzurri Bartoli, Dante di Ragogna, consiglieri regionali e comunali.

Quest'anno il premio di Vetro Elca Ruzzier è stato assegnato alla 'vulcanica' Marcella Skabar, “Per la costanza e la dedizione profusa con passione da una donna nello sport”. Commendatore della Repubblica per meriti sportivi e Stella d’Oro al merito sportivo del CONI, la Skabar vanta una carriera all'insegna dello sport, e non solo, costellata da numerosi successi: atleta Azzurra nell’atletica – lanci del giavellotto e del disco – campionessa italiana e primatista italiana nel giavellotto; dal 1973 è impegnata nel volontariato quale dirigente sportiva. Nel 1972 ha aperto l'entrata delle donne al Panathlon Club di Trieste, di cui è stata Segretario per 8 anni e Presidente del Club per il biennio 1989-90, nonchè Governatore del I° Distretto Triveneto nel 1991-1994 (prima donna Governatore eletta negli organi internazionali). Dal 1987 ad oggi è Presidente dell’Associazione Nazionale Atleti Azzurri d’Italia di Trieste. Inoltre, è stata consigliere nazionale della stessa Associazione per 2 quadrienni olimpici.

Nel 1988 ha pubblicato il 1° Annuario sugli Atleti Azzurri di Trieste, primo assoluto in tutta Italia.  Nel biennio 1988-1990 ha curato e condotto per gli Atleti Azzurri 38 trasmissioni televisive dal titolo “Obiettivo Sport”, trasmesse da Teleantenna. Nel biennio di presidenza 1989-90, ha curato e condotto per il Panathlon Club, altre 14 trasmissioni televisive dal titolo “Al servizio dello Sport”.

In qualità di Governatore del I° Distretto del Panathlon International ha fondato 3 Club all’estero: San Pietroburgo, Fiume e Katmandu (l’ultimo con sede distaccata a Mestre). 2016_00265 stampa-2

Negli anni 1988, 1990 e 1995, ha portato al Parlamento Europeo a Strasburgo 3 delegazioni di cinquanta persone (Atleti Azzurri, SGT, Rotary, board del Panathlon International) presentando delle mozioni a favore dello sport; nel 2014 è tornata a Bruxelles assieme a 25 Azzurri, per un' ulteriore mozione presentata alla Commissione Europea sport e Cultura.    

Per tre anni consecutivi ha portato al Museo Olimpico di Losanna gli studenti vincitori del Concorso Letterario del 1° Distretto Triveneto del Panathlon International. Nel 1990, assieme al velista Umberto Wetzl, ha creato e poi allestita (nel 1993) allo Stadio Rocco, la mostra fotografica permanente arricchita da “Videoteca Azzurra”, donandola al Comune.

Nel 1996 ha pubblicato il 2° libro degli Atleti Azzurri “Trieste Azzurra”, assieme al giornalista Ezio Lipott, dedicato al centenario dell’Olimpiade moderna, e contenente oltre alle schede dei soci anche la storia olimpica giuliano-dalmata.           

Nel 1998 ha organizzato il 1° Raduno Nazionale degli Atleti Azzurri nel 50° della fondazione con la presenza a Trieste di circa 400 famosi sportivi per tre giorni fitti di eventi.

Nel 2005 ha pubblicato, con Ezio Lipott, il 3° libro “Trieste Azzurra 2004” per celebrare il cinquantenario del ritorno di Trieste all’Italia (ospiti d'onore tutti i Bartoli e il Primo bersagliere giunto in città nel 1954) e quello della fondazione a Trieste dell'ANAAI.

Ha collaborato ancora con Ezio Lipott ai 2 volumi “Atleti Olimpici del Friuli Venezia Giulia” del 2008.

Per tre anni ha indetto il “Concorso Letterario Ezio Lipott” per le scuole superiori. Annualmente premia, assieme al Comune di Trieste, tutti gli Azzurri di tutti gli sport

Ha ricevuto inoltre ulteriori riconoscimenti:  Paul Harris Fellow dal Rotary Trieste Nord per l’attività di volontariato nello sport ; premio “Donnasport” 1994 del Panathlon International a Roma. E' anche primo socio onorario della Società Velica Barcola Grignano (marzo 2015).

 In apertura, il saluto del Vicepresidente del Consiglio Comunale Carmi, anche da parte del Presidente Furlanic, e dei consiglieri comunali, tra cui i presenti Rosolen, Decarli e Rovis: “Un ringraziamento va all'istituzione di questo Premio da parte della Commissione Pari Opportunità del Comune che ci fa molto piacere sia indirizzato ad una grande donna come Elca Ruzzier e che in questa edizione sia assegnato ad una donna di grande merito come Marcella Skabar. Un premio che ha senz'altro un grande significato”.

“Una grande donna – ha detto la Vicesindaca  Martini – che ha raggiunto lo scopo di valorizzare le donne triestine che si sono distinte nel mondo dello sport e della vita sociale. Sono particolarmente contenta che sia conferito a Marcella Skabar che ha portato alto il nome della nostra città nello sport, uno degli ambienti in cui è più difficile affermarsi per una donna. Speriamo che, proprio grazie a Marcella, questo premio sia di incoraggiamento per tutte le donne e per far sì che questo sia un ambiente aperto  a tutte e a tutti, vista l'importanza di praticare sport anche per contribuire alla coesione sociale. Un augurio a Marcella perchè continui con ancora maggiore entusiasmo e forza”.

“Noi delle Pari Opportunità – ha sottolineato la presidente Urpis – diamo un valore simbolico alla cultura premiando ogni anno una donna triestina che ha saputo distinguersi, ma non è facile scegliere fra le numerose triestine senz'altro meritevoli. In precedenza sono state premiate  Annamaria Percavassi, Barbara Franchin, l'anno scorso Gigetta Tamaro. Ancor prima erano state premiate Nora Carella, Tania Romano, Daniela Barcellona e Margherita Granbassi. Quest'anno abbiamo pensato allo sport al femminile premiando Marcella, una nostra cara amica, nella convinzione che lo sport sia estremamente importante per la formazione e l'autonomia delle donne”.

“Un grazie sentito alla Presidente Urpis, alla proponente Di Pinto della Valle e a tutte le Commissarie – ha detto Marcella Skabar – Il mio oroscopo diceva che nel 2016 avrei avuto 'momenti di gloria' ed ecco un bel premio! Purtroppo nello sport per lungo tempo la donna sembrava esistere agli occhi di una società decisamente maschilista, ma la donna a mio parere fa sport per la gioia di vivere un corpo sano, di divertirsi, viaggiare, essere uguali, divisi solo dal merito, senza raccomandazioni, che con esse non vai più veloce e non salti più.E poi per amicizia. Quando si Incontrano atleti di altri Paesi vestendo la maglia azzurra  ci si sente veramente anbasciatori di quei valori umani che dovrebbero regolare la vita di tutti. Tuttavia lo sport dev'essere un qualcosa nella vita della donna, non la sua vita. A Trieste abbiamo vissuto tempi d'oro nello sport femminile quando era dilettantistico per tutti.  Oggi non è più possibile pensare al dilettantismo. In Italia è macroscopica la differenza fra dilettante e professionsita (legge 91/81) rispetto ad altre nazioni. Perche non hanno diritto di accedere allo sport professionistico in nessuna disciplina sportiva (esempi : Pennetta e Vinci, Pellegrini, Cagnotto, Dallapè, la squadra Setterosa di pallanuoto, le schermitrici, la Nazionale di ritmica oro ai mondiali ecc).Esistono atleti professionisti  ma nessuna donna è professionista, cio vale  anche per atlete di altissimo livello (per esempio nella pallavolo femminile). Manca una vera tutela (compensi non garantiti e obbligo previdenziale). E un lavoro subordinato a tutti gli effetti (come in Spagna, Francia,Inghilterra, Germania). Non resta che ricercare qualche sponsor – ha sottolineato - e se possibile proseguire gli studi formandosi alla pari con lo sport. Pochissime anche le dirigenti sportive donne e in vari organismi. E infine, la Skabar, auspicando norme più simili a quelle applicate da altri paesi europei, per stabilire il professionismo sostenendo maggiormente le donne, perchè lo sport è 'lavoro anche per le donne', ha concluso ribadendo l'importanza dell'unione fra le donne per obiettivi comuni: “Da soli si è più veloci, ma insieme si va più lontano”.

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