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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Piazza Unità d'Italia

I sindacati della Scuola in piazza contro il decreto: "Non dà futuro ai nostri ragazzi"

La manifestazione questa mattina in piazza Unità, i sindacati chiedono la stabilizzazione del precariato, l'assunzione di nuovo personale e la diminuzione del numero massimo di studenti per classe: "Il decreto non tiene conto del 'Patto per la Scuola al centro del paese' e non riconosce l’impegno profuso da tutto il personale durante la pandemia"

Stabilizzare tutti i precari della scuola, superare dei blocchi sulla mobilità del personale, rafforzare gli organici del personale docente, educativo ed Ata a partire dalla conferma dell’organico Covid, ridurre il numero massimo di alunni per classe e consentire la partecipazione a un nuovo concorso anche in caso di mancato superamento del precedente: sono alcune delle richieste avanzate oggi dai sindacati della scuola con una protesta in piazza Unità. La stessa manifestazione ha avuto luogo in tutta Italia ed è stata organizzata da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Anief.

La principale richiesta al Governo è quella di adeguare il recente decreto legge al “Patto per la Scuola al centro del Paese”, firmato dall'esecutivo insieme alle Organizzazioni sindacali Confederali. Un patto che "riconosce l’impegno profuso da tutto il personale durante la pandemia", mentre il presente decreto governativo, secondo i sindacati, "interviene sulle medesime materie senza alcun confronto". Si chiede per questo alla politica di "impegnarsi a cambiare il provvedimento durante l’iter di conversione in legge" 

"La sicurezza per lavoratori e ragazzi - dichiara Adriano Zonta di Flc Cgil Fvg - non si realizza se manca il personale che sorveglia. Se non ci sono docenti a sufficienza si affollano le aule, diventano 'classi pollaio', e non c'è un buon insegnamento. Il Governo aveva finalmente deciso di dare importanza alla scuola firmando un patto, ora perché il ministero dell'istruzione non ne ha tenuto conto? Non c'è personale Covid, non ci sono i tecnici negli istituti comprensivi e non è chiaro come faremo a ripartire a settembre. Con tutte queste forzature che sta effettuando il ministro noi in Fvg avremo più di 3500 cattedre vuote senza titolare. Senza adeguate risorse i giovani non possono aspirare a un futuro".

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