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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Primi pranzi in zona bianca: tornano i tavoli all'interno dei ristoranti, ma i triestini preferiscono il sole

Piuttosto vuoti i posti al chiuso per questo primo pranzo in zona bianca, con una media di due o tre tavoli occupati nei ristoranti del centro. Discretamente frequentati, invece, i posti all'esterno. Ristoratori fiduciosi in una duratura ripresa dopo un giorno di "assestamento"

I tavoli dei ristoranti triestini sono stati apparecchiati all’interno per la prima volta dopo sei mesi, ma un tiepido sole dopo un maggio inclemente ha portato gli avventori a scegliere ancora i déhors ormai “rodati”. Piuttosto vuoti, infatti, i posti al chiuso per questo primo pranzo in zona bianca, con una media di due o tre tavoli occupati nei ristoranti del centro, mentre di buon grado sono stati utilizzati i tavoli all’esterno, riparati dal sole di mezzogiorno con ombrelloni e tende. Non solo voglia di sole, raccontano gli avventori, ma anche l’abitudine a sentirsi “al sicuro” stando all’aria aperta, come se le misure restrittive anti contagio, protratte in varie gradazioni per ben più di un anno, avessero lasciato un segno nelle abitudini dei cittadini anche dopo un considerevole abbassamento dei contagi. Dalle istituzioni arrivano infatti quotidiane esortazioni al buon senso e al non abbassare la guardia, per non far rialzare la curva e tentare di mantenere queste riaperture definitive, come dichiarato dal presidente Fedriga nei giorni scorsi. Nessuna ressa, infatti, nemmeno all’interno dei bar dove da oggi è possibile prendere il caffè al banco: sembra che i clienti continuino (saggiamente) a non assembrarsi all’interno.

“E’ normale che la gente voglia stare fuori dopo i lunghi periodi di lockdown – dichiara il titolare dell’Hostaria Malcanton, nell’omonima via – per questo siamo contenti di accogliere i nostri clienti all’esterno. Questo è un giorno importante, speriamo sia l’inizio di un periodo con più sole che ombre”. In effetti anche l’interno del locale, forse per la presenza di numerosi uffici comunali nelle vicinanze, è abbastanza frequentato, mentre lo stesso non si può dire degli altri ristoranti. Come confermato anche da altri esercenti, una buona parte dei lavoratori negli uffici del borgo teresiano continua infatti a lavorare a distanza, anche se in parte un ritorno in presenza c’è stato, e anche per questo l’affluenza continua a non essere quella del periodo pre – Covid. Molti ristoranti, specialmente nella “nottambula” via Torino, sono rimasti tuttavia chiusi in questo pranzo di inizio settimana, decidendo di osservare il giorno libero nonostante la possibilità di ospitare più persone. Probabilmente una scelta saggia vista l’affluenza, destinata sicuramente ad aumentare dopo questa giornata di “assestamento”. 

Un mondo a parte è la “problematica” via Diaz, già oggetto di discussioni per le chiusure al traffico nei weekend di zona gialla: “C’è stata la chiusura al traffico a partire dalle 20, ma non il divieto di sosta, quindi era molto difficile allestire il déhors - dichiara il titolare del Nettare di Vino – motivo per cui in questa via abbiamo patito la zona gialla più di altri. Queste nuove riaperture, quindi, ci fanno sperare bene”.

Tra i pochi ristoranti aperti in questa via anche il Biancospino, il cui titolare Erik Debeljak è particolarmente entusiasta: “Al di là delle difficoltà affrontate in zona gialla vogliamo ricominciare con spirito propositivo e senza polemiche, come abbiamo sempre fatto. Ci siamo sempre attrezzati con l’asporto e le vetrine digitali anche in pieno lockdown. Noi lavoriamo soprattutto la sera e per questo le limitazioni di questi mesi ci hanno penalizzato molto ma non ci siamo mai arresi, siamo abituati ad andare “controcorrente”, infatti siamo l’unico ristorante specializzato in piatti di carne in una via dove prevale la cucina di pesce”. In generale i ristoratori appaiono più fiduciosi e ottimisti rispetto alla prima apertura in zona gialla: la speranza è che in serata, a causa del decaduto coprifuoco, in molti usciranno a festeggiare e usufruiranno anche dei posti messi a disposizione all’interno, in libertà e nel pieno rispetto delle regole.

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