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Il truffatore seriale / Barriera Nuova - Città Nuova / Foro Ulpiano

Ennesimo processo al "mago della truffa" Gabriele Carrozzo: sentiti i primi testimoni

Il 45enne è indagato per 12 truffe in tutta Italia. Era stato già condannato per altre 20 truffe e al momento sta scontando una pena di 28 mesi ai domiciliari

Sì è tenuta oggi, dopo molti rinvii a causa del Covid, l’udienza istruttoria dibattimentale del processo a Gabriele Carrozzo, in cui sono stati sentiti i primi tre testimoni. Il 45enne è imputato di 12 truffe aggravate su internet, in cui avrebbe pubblicato annunci su siti di compravendita per poi incassare il denaro senza consegnare la merce. Dopo aver sentito i primi tre testi, il giudice Valentina Guercini ha fissato la prossima udienza per il 6 maggio alle 15.45. In questa sede non si andrà a sentenza in quanto saranno sentiti altri quattro testimoni su 12. Presenti in aula il Pm Maddalena Chergia, titolare del fascicolo, e il difensore Matteo Di Bari, mentre era assente l’imputato stesso, che al momento sta scontando 28 mesi patteggiati ai domiciliari (presso una comunità del Pordenonese) per altre 20 truffe. In questo frangente Carrozzo era stato assistito dall’avvocato Alessandro Magaraci.

Il caso

Le indagini relative al processo in corso sono partite da Trieste, dove è stata sporta la prima querela. In seguito gli investigatori hanno individuato, in diverse altre province italiane, altre 11 denunce, poi collegate dagli inquirenti alla persona di Carrozzo tramite le carte di credito a lui intestate.

I testimoni

È stato sentito per primo il maresciallo Renato Perrone dei Carabinieri di Casarsa della Delizia (PN), presso cui l’imputato si era recato per confessare le imputazioni. Gli altri due testimoni, parti offese, hanno spiegato nei dettagli come sarebbero stati raggirati dal 45enne. In un caso è stata acquistata una vespa da 1000 euro su Subito.it, mai consegnata. Nel secondo caso l’acquirente avrebbe pagato 320 euro un telefono cellulare sul gruppo Facebook Market Fly, che Carrozzo stesso avrebbe dovuto portare a domicilio. “Prima ha detto di aver avuto un incidente – ha spiegato il testimone – poi sempre nuove scuse per non spedire il telefono. Così ho sporto querela”.

La difesa: “Qualcuno può essersi spacciato per lui”

“Gabriele Carrozzo – ha dichiarato l’avvocato Di Bari -  sì è presentato spontaneamente in caserma per confessare 12 imputazioni, ma ha dichiarato che in altri casi due persone avrebbero perpetrato altre truffe spacciandosi per lui. Tuttavia le indagini si sono concentrate solo sul mio assistito. Inoltre, spesso le parti offese sono state contattate da numeri anonimi che si spacciavano per lui, quindi difficile provare il suo coinvolgimento in tutte le comunicazioni”.

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