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Profughi ucraini, De Nicolo: "Evidente la follia del reato di clandestinità"

Secondo il procuratore questo reato "Non aumenta di un millimetro il tasso di sicurezza dei cittadini e fa lavorare a vuoto la macchina della giustizia"

"Il problema dei profughi dall'Ucraina evidenzia in maniera drammatica l'assurdità della norma che punisce il reato di clandestinità". Lo ha dichiarato il procuratore capo Antonio De Nicolo a margine di un incontro stampa. Il procuratore ha spiegato che i cittadini ucraini in arrivo in questi giorni "non sono europei e quindi potenzialmente autori di reato di clandestinità, una legge contro il quale mi sono più volte esposto: è una folia mantenerla perché totalmente inutile. Non aumenta di un millimetro il tasso di sicurezza dei cittadini e fa lavorare a vuoto la macchina della giustizia senza dare nessun messaggio positivo".

Prese di posizione che, a detta di De Nicolo, "sono state del tutto inascoltate. Ora il problema è sotto gli occhi di tutti perchè ogni giorno migliaia di ucraini commettono questo reato. Cerchiamo di ripensare normativamente un caso del genere, io sono convinto che se dovessero arrivare migliaia di denunce per questo reato noi le archiviaremo perché vengono commesse in stato di necessità, però ciò non vuol dire che la macchina non debba avviare questa massa di procedimenti".

Il procuratore sta ora lavorando con le forze di Polizia "per trovare una soluzione ragionevole. Per fortuna l'Europa (non l'Italia, che non capisce quanto siano drammatiche le conseguenze di un reato che non serve a nulla), sta lavorando su una legge per agevolare l'ingresso di questi signori. Potremmo utilizzare sotto il profilo giudiziario questa decisione europea per archiviare le pratiche".

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