Programma della Coalizione a Sostegno di Renzo Tondo Presidente
Riceviamo dalla coalizione a sostegno di Renzo Tondo Presidente; ricordiamo a tutti i partiti e coalizioni che triesteprima è sempre disponibile alla pubblicazione dei programmi. il nostro indirizzo mail è redazione@triesteprima.it PROGRAMMA...
Riceviamo dalla coalizione a sostegno di Renzo Tondo Presidente; ricordiamo a tutti i partiti e coalizioni che triesteprima è sempre disponibile alla pubblicazione dei programmi. il nostro indirizzo mail è redazione@triesteprima.it
PROGRAMMA ELETTORALE DELLA COALIZIONE - XI LEGISLATURA REGIONALE
BUONA AUTONOMIA = BUONA ECONOMIA
1. CONQUISTARE UNA NUOVA SPECIALITA' REGIONALE
Funzioni e tributi sul territorio
2. FISCO, BUROCRAZIA E SEMPLIFICAZIONE
2.1 Fisco
2.2 Burocrazia
2.3 Una Regione leggera
2.4 Meno costi e più trasparenza nella politica
3. LAVORO, OCCUPAZIONE, IMPRESE
Una priorità, molti protagonisti
4. INFRASTRUTTURE
per la crescita della competitività del territorio
5. NUOVO CORSO DELLA PROTEZIONE SOCIALE
5.1 Famiglia e qualità della vita
5.2 Verso una nuova sostenibilità previdenza complementare e fondo
sanitario assicurativo
5.3 Proseguire nella riforma della salute
6. LA COMUNITA' REGIONALE
Le persone, l'identità culturale, il capitale umano
1
Le forze del centro destra e il candidato Presidente da esse sostenuto, Renzo TONDO, hanno
inteso delineare, nelle pagine che seguono, le principali e nuove impostazioni politicoprogrammatiche
nonché gli interventi principali alle stesse conseguenti per l'XI legislatura
regionale 2013-2018.
Questa azione avviene in continuità con quanto programmato e realizzato nel periodo 2008-
2013 dal governo Tondo e dalla sua maggioranza.
Pertanto la puntuale definizione di alcuni interventi ed azioni è contenuta nella
programmazione vigente, ovvero troverà il necessario dettaglio nelle successive fasi di
progettualità riferite al prossimo quinquennio.
1. CONQUISTARE UNA NUOVA SPECIALITA' REGIONALE
Funzioni e tributi sul territorio
La missione delle forze politiche di centrodestra è quella di costruire una Regione nuova, libera, responsabile ed innovativa, piattaforma di incontro dello sviluppo economico italiano ed europeo.
Questa missione, posta nel 2008, conserva intatta la sua attualità; ma reclama oggi a gran forza l'esigenza di una nuova e più forte autonomia regionale, di rinnovata libertà e responsabilità, per far ripartire l'economia ed il progresso sociale.
E' urgente svincolarsi dall'abbraccio mortale di un neo statalismo che, nel volgere di poco tempo, è riuscito nel notevole compito di mettere in ginocchio una finanza regionale riequilibrata, strangolare l'economia del territorio, far crollare il gettito fiscale.
Ciò perché Lo Stato ha affrontato la crisi finanziaria aumentando le tasse, riducendo le pensioni e complicando ulteriormente la burocrazia per rallentare la spesa: il risultato è un paese ancora più depresso e instabile.
Quello dell'autonomia è quindi un principio fondante della nostra comunità che occorre valorizzare e difendere con tutte le forze perché incorpora non solo il nostro modo di essere persone e cittadini, ma è anche una condizione necessaria per salvaguardare le nostre ragioni e per sviluppare al meglio alleanze e sinergie con i territori più avanzati di Italia e di altri paesi (come ad esempio delineato dall'ipotesi comunitaria di definizione di una macro regione alpina).
La demagogia del centro sinistra ha spesso dileggiato le autonomie speciali, ma sia chiaro che esistono due modi ben diversi di intendere l'autonomia: c'è l'autonomia del centro sinistra (che abbiamo visto all'opera) quella del debito pubblico, della spesa corrente, della magnificenza dell'apparire e c'è
l'autonomia responsabile del centro destra, fatta di riduzione del debito pubblico, contenimento della spesa corrente, realizzazione di infrastrutture.
Oggi l'autonomia è indispensabile per fare, per lavorare, come persone e come imprese: questa è la priorità.
Gli obiettivi specifici sono:
- acquisire nuove competenze esclusive nei settori dell'ambiente, beni culturali, scuola, agricoltura, foreste e pesca, sicurezza, affari esteri e rapporti con l'Unione Europea;
- acquisire piena autonomia tributaria per il finanziamento di tutte le funzioni regionali.
L'autonomia funzionale e quella tributaria sono due facce di un'unica medaglia; quella della responsabilità.
Meritiamo più autonomia perché siamo credibili.
Siamo credibili perché in questi cinque anni abbiamo ridotto il debito pubblico del 50% e di oltre un quinto le spese di funzionamento della regione.
2. FISCO, BUROCRAZIA E SEMPLIFICAZIONE
2.1 Fisco
Per essere competitivi e lavorare di più bisogna avere meno tasse.
Mentre lo Stato aumenta la pressione fiscale per tentare di pagare i suoi debiti, questa Regione, grazie ad operazioni a suo tempo tanto criticate, è oggi in grado di proporre decisioni forti e controcorrente.
La scelta è netta e inequivocabile:
ridurre il peso dei tributi per ripopolare il territorio di attività economiche, sempre più attratte dai paesi vicini (dal primo luglio anche la Croazia entrerà nell'UE).
Va rivendicata e ottenuta l'applicazione dell'autonomia tributaria e della fiscalità di vantaggio, come anche già definite dalla legge statale n. 220/2010, art. 1, comma 157, che assegna alla Regione le facoltà di:
- modificare in riduzione le aliquote dei tributi erariali,
- prevedere esenzioni dal pagamento,
- introdurre detrazioni di imposta e deduzioni dalla base imponibile.
Si tratta di disposizioni formidabili come impulso per la ripresa economica.
Per realizzarsi pienamente queste previsioni richiedono, da un lato, la doverosa applicazione della legge da parte dello Stato e, dall'altro, un'ulteriore razionalizzazione della spesa regionale, che, almeno nel breve termine, deve essere compatibile con un minore gettito (che nel medio potrebbe invece
crescere con la crescita dell'economia).
Per questo è necessario completare le riforme strutturali avviate nella legislatura, consolidare i risultati e perseguire con decisione i seguenti obiettivi specifici:
- azzeramento dell'IMU sulle prime case e consistente riduzione sui fabbricati produttivi,
- progressiva diminuzione delle addizionali IRPEF, accise sui carburanti e imposte sulla nautica,
- taglio dell'IRAP, il più iniquo dei tributi, partorito dalla sinistra in odio al lavoro, agli investimenti, all'iniziativa privata.
2.2 Burocrazia
Con l'utilizzo della leva tributaria si possono semplificare radicalmente gli incentivi e i sostegni a cittadini e imprese poiché si sposta l'attività dall'erogazione dei contributi alla riduzione/azzeramento delle imposte.
Per la Regione questa è una vera e propria rivoluzione organizzativa.
Costituisce una scelta semplice, efficace, economica:
- semplice, perché è sufficiente variare le aliquote per ottenere i risultati
- efficace, perché consegue il duplice risultato di aumentare il reddito disponibile e di stimolare consumi e investimenti; inoltre l'effetto di stimolo economico si realizza subito e non dopo i lunghi mesi (talora
anni) di attesa dalla domanda tradizionale di contributo;
- economica, perché in un colpo solo fa "evaporare" come nebbia al sole tutte le pesanti, lunghe e costose procedure amministrative di assegnazione contributiva, liberando risorse umane per la Regione e
costi amministrativi non meno che di tempo per i beneficiari.
Va evidenziato che l'utilizzo della leva fiscale come forma di trasferimento implicito può essere utilizzata anche nei rapporti tra enti pubblici, in particolare attraverso la modulazione delle aliquote IRAP (quella ordinaria è oggi all'8,5%):
dimezzare l'aliquota IRAP per un Comune o assegnargli un contributo di pari importo è finanziariamente equivalente, ma i passaggi burocratici sono assai minori.
Eliminare le intermediazioni inutili e improprie, sia politiche che burocratiche, costituisce anche il cardine di un cambiamento strutturale nel sistema di finanziamento degli enti locali.
I numerosi canali contributivi oggi presenti verranno sostituiti da due sole linee di finanziamento: il fondo ordinario corrente e il fondo ordinario per gli investimenti, eventualmente integrato da un fondo perequativo/per esigenze particolari.
Questa scelta:
- elimina gli adempimenti connessi a bandi, graduatorie, riparti, assegnazioni, rendiconti, liquidazioni che, in molti casi, hanno un costo di gestione confrontabile con quello dei singoli importi movimentati;
- libera risorse umane per la Regione e gli enti locali, consente a questi
ultimi una programmazione migliore e con tempi più rapidi di utilizzo delle risorse;
- realizza una vastissima opera di devoluzione di funzioni dalla Regione agli enti locali.
Disintermediazione significa anche sussidiarietà nella gestione dei servizi: per questo verrà effettuata una ricognizione attenta dei settori dove è possibile operare un graduale spostamento dei finanziamenti dalle strutture ai cittadini, introducendo sempre più l'utilizzo di voucher, che consentano agli utenti una maggiore libertà di scelta, producendo così anche una maggiore tensione all'efficienza nei produttori.
Idealmente e come principio di ordine generale, la Regione dovrebbe tendere a non contribuire
direttamente al funzionamento di strutture erogatrici di servizi di interesse pubblico, ma concentrarsi sull'accreditamento delle strutture e la distribuzione di voucher per la fruizione: liberiamo la Regione della
responsabilità di garantire i conti economici di terzi.
Ulteriori interventi specifici di semplificazione riguarderanno le istruttorie e i controlli, che verranno largamente delegati a imprese e professionisti in modo da diminuire il fabbisogno di personale pubblico, rendere la spesa più flessibile e reversibile, ridurre i tempi di attesa.
2.3 Una Regione leggera
Una drastica riduzione delle procedure amministrative e minori vincoli nella gestione conseguenti alla semplificazione burocratica consentono un esercizio pieno della responsabilità di ciascuna istituzione legittimata dal voto dei cittadini e sono la premessa per una riconsiderazione dell'assetto delle funzioni
e competenze pubbliche nell'ambito del territorio regionale.
Oggi una eccessiva frammentazione dei soggetti e la tendenza a moltiplicare gli stessi con le più
svariate forme organizzative di tipo pubblico o privato rende inefficace l'azione pubblica a fronte di costi di struttura che non possono essere più sostenuti.
D'altra parte c'è da chiedersi quanto il cittadino conti davvero, anche in termini di effettivo peso della volontà popolare, a fronte di apparati sempre più autoreferenziali e che, invece, dovrebbero assicurare servizi pubblici di qualità e secondo le esigenze del cittadino.
Si impone quindi una compiuta riforma della intera "funzione pubblica" nell'ambito del territorio regionale, muovendo da una attenta considerazione degli effetti del decentramento attuato in questi anni.
Un diverso sistema di finanziamento degli enti locali, più sopra delineato, sarà accompagnato da un
ridisegno unitario delle funzioni e delle competenze di ciascun livello istituzionale, secondo il principio della sussidiarietà e della unicità della funzione, individuando in relazione ai servizi ed interventi da assicurare soglie dimensionali entro le quali sviluppare le decisioni delle autonomie locali.
Quindi, in prospettiva, sarà dato corso e sostegno ad un articolato processo di riorganizzazione dei Comuni e delle relative articolazioni, comprendenti anche unioni e fusioni tra comuni. Parimenti saranno individuate le modalità per un diverso assetto delle funzioni dell'area vasta e della dimensione regionale,
anche nella prospettiva della annunciata modifica costituzionale per la soppressione delle Province. Al livello regionale sarà assicurato il mantenimento della funzione legislativa, di coordinamento e di alta programmazione, nonché di diretta gestione delle funzioni per loro natura non divisibili e quelle connesse con il riequilibrio tra le diverse parti del territorio.
2.4 Meno costi e più trasparenza nella politica
Una buona amministrazione passa attraverso amministratori con credibilità personale e competenze riconosciute nonché con un agire trasparente e virtuoso.
Non può mai venire meno la necessità di "rendere conto" del proprio operato ai cittadini-elettori.
Ma la qualità e la responsabilità personale sono solo il presupposto per una azione che deve ulteriormente ridurre i costi degli organi e degli eletti.
Il Friuli Venezia Giulia ha già avviato una consistente azione in questa prospettiva con la riduzione del numero dei Consiglieri regionali e la riduzione significativa delle indennità degli eletti, degli amministratori di enti e società e delle assegnazioni ai gruppi consiliari.
Per il Presidente della Regione, per gli Assessori e per i Consiglieri regionali le indennità saranno ulteriormente ridotte del 20% ed eliminati i rimborsi forfettari.
Questo programma sarà completato con una ricognizione di tutte le realtà istituzionali o comunque partecipate della Regione al fine di procedere a soppressioni di quelle non indispensabili, ovvero ad ulteriori riduzioni degli organi delle stesse, privilegiando gli amministratori o direzioni uniche con
comprovate capacità in luogo di pletorici consigli di amministrazione.
Per assicurare ulteriore trasparenza alle spese relative agli apparati politici, le stesse saranno pubblicate periodicamente sul sito ufficiale della Regione.
La relativa regolamentazione sarà approvata entro tre mesi dall'insediamento del nuovo Consiglio regionale.
3. LAVORO, OCCUPAZIONE, IMPRESE
Una priorità, molti protagonisti
Le azioni innovative su fisco e burocrazia sono potenti strumenti per favorire in termini generali il lavoro e l'occupazione, priorità di oggi e domani, con un protagonismo delle imprese operanti nel territorio regionale.
A queste azioni si aggiungono ulteriori interventi specifici.
I numeri sulla disoccupazione giovanile, benché sensibilmente inferiori a quelli nazionali, richiedono un particolare impegno nei confronti delle nuove generazioni: in questo ambito l'apprendistato dovrà essere il principale canale d'accesso nel mercato del lavoro per i giovani.
Andranno sostenuti oltre all'apprendistato professionalizzante, quello di secondo livello connesso al
sistema scolastico e quello di terzo livello legato all'Università.
Verranno inoltre avviati i patti generazionali, un innovativo meccanismo di "staffetta" fra generazioni, che contempera le esigenze dei lavoratori giovani e di quelli anziani: la Regione interverrà con una integrazione contributiva a beneficio del lavoratore più maturo che accetti un contratto part time a fronte dell'assunzione di giovani da parte della medesima azienda, generando un saldo occupazionale attivo.
Verrà innovata la legge regionale sul lavoro (18/2005) per promuovere forme moderne di intervento, come il riconoscimento alle imprese di una loro autonoma ed indipendente capacità formativa, integrata a quella offerta dal sistema pubblico.
Nello sviluppo di politiche a sostegno dell'occupabilità femminile verrà favorita l'introduzione del telelavoro, cercando così di perseguire la conciliazione del lavoro con la famiglia e la vita privata, riducendo in modo significativo anche i costi di trasporto, lo stress che grava quotidianamente sui pendolari non meno che l'inquinamento ambientale.
In tema di accesso al credito, va attuata la ristrutturazione del sistema dei
Confidi regionali, riducendoli nel numero e rafforzandone l'operatività.
In secondo luogo, in un momento in cui le banche esercitano una stretta mortale sulle imprese, l'operatore pubblico deve svolgere un'azione di supplenza.
Il Mediocredito regionale dovrà costituirsi come operatore specializzato delle politiche anticrisi e costruire un modello operativo con altri istituti derivati dalla specialità regionale, come Friulia e Finest, ed il coinvolgimento dei privati, così razionalizzando ed adeguando gli strumenti regionali alle mutate esigenze del sistema economico.
Due ulteriori azioni di stimolo per l'economia e il lavoro saranno costituiti da:
- l'attuazione di un piano straordinario di interventi relativo all'efficienza delle abitazioni, concepito sulla scorta della positiva esperienza del programma relativo alle piccole manutenzioni attuato negli ultimi anni.
Sarà attivato un intervento mirato alla diffusione della efficienza energetica delle abitazioni, con la duplice finalità di consentire risparmi prospettici alle famiglie nei costi di gestione del proprio domicilio e favorire la disponibilità di lavoro nel settore edilizio, quanto mai opportuno in questo momento;
- la realizzazione di investimenti in politiche di potenziamento della competitività delle aziende locali sui mercati esteri.
4. INFRASTRUTTURE
Per la crescita della competitività del territorio
Nelle società basate sulla sussidiarietà, uno dei contributi più importanti che la pubblica amministrazione può fornire allo sviluppo economico e sociale è quello di realizzare infrastrutture, intese come insieme di condizioni abilitanti o facilitanti la libera iniziativa delle persone, delle famiglie, delle imprese.
L'impegno nelle infrastrutture è stato caratterizzante negli ultimi cinque anni e lo sarà anche nei prossimi.
Le principali direttrici di azione sono le seguenti:
- realizzazione terza corsia autostradale: proseguirà la realizzazione della grande infrastruttura di mobilità e collegamento, il cui sviluppo contribuirà a generare occupazione sul territorio regionale nel settore
delle costruzioni che, come noto, hanno un effetto moltiplicatore anche per altri settori;
- completamento delle rete informatica a larga banda: la prossima legislatura vedrà il completamento di questa importante autostrada informatica, in grado di eliminare il digidal divide in cui ancora oggi
versano alcune delle località regionali e di rendere conseguentemente più facilmente accessibile ai cittadini la fruizione dei servizi che oggi sempre più viaggiano sulla rete. Dal punto di vista della fruizione della banda larga si evidenzia che la scelta di fondo è quella di lasciare accesso libero a tutti coloro che lo desiderano sulla base di un sistema di tariffe omogenee e non discriminatorie: ciò per evitare che la disponibilità esclusiva della infrastruttura possa condurre ad alterazioni nel principio della parità delle opportunità informatiche.
- interventi di riqualificazione energetica per la pubblica amministrazione e la sanità: attualmente la spesa per energia in sanità e nella pubblica amministrazione è stimata in un intorno di oltre 100 milioni di euro
annui.
Si tratta di importi molto rilevanti anche a causa di un approccio al problema eccessivamente frammentario e non inserito in un quadro organico di interventi mirati di contenimento. Di qui l'esigenza di redigere un piano degli interventi di riqualificazione degli impianti e delle strutture energetiche, finalizzati a realizzare investimenti che riducano la spesa corrente. Le stime indicano in un intorno del 15% le riduzioni ottenibili nel breve periodo e sino al 35/40% le riduzioni di medio termine;
- Porti ed aeroporti: verrà posta la massima attenzione per inserire sempre di più i porti e gli aeroporti regionali in una situazione di stretta integrazione con le più importanti strutture di riferimento. In particolare verrà perseguito il perfezionamento di un accordo tra l'Aeroporto di Ronchi e quello di Venezia e un quadro di sinergica collaborazione tra i porti regionali e quelli del nord adriatico.
- Nell'ambito dell'azione regionale rivolta più in generale al territorio particolare rilevanza assume la approvazione definitiva del piano di governo del territorio, nonché la sua implementazione con norme
semplificative relativamente alle procedure ambientali e ad altre con esso connesse.
- L'obiettivo della competitività di un territorio è conseguente non solo alla sua dotazione infrastrutturale, ma anche alle più generali condizioni dell'ambiente e della dotazione dei servizi. Pertanto continuità va assicurata agli interventi, in buona parte già programmati, relativi alla viabilità e alla rete trasportistica regionale, alla difesa degli inquinamenti, nonché al trasporto pubblico locale e all'energia.
5. NUOVO CORSO DELLA PROTEZIONE SOCIALE
5.1 Famiglia e qualità della vita
Nell'ambito dell'azione sociale in questi ultimi anni il Friuli Venezia Giulia ha fissato la centralità della famiglia, riconoscendo essa come una risorsa capace di generare bene comune, coesione sociale e solidarietà.
E' quindi ora necessario consolidare e sviluppare tale ruolo nella convinzione che più famiglia oggi corrisponda a più Friuli Venezia Giulia domani, con una alleanza con la famiglia che nell'ambito della società regionale coinvolga sempre di più le istituzioni, le forze sociali, il mondo imprenditoriale e associativo.
Le azioni e gli interventi, consentiti dall'insieme di norme legislative e regolamentari, sono delineati secondo priorità nel Piano regionale per la Famiglia 2012-2014 e per gli stessi sarà assicurata piena attuazione.
Sarà inoltre assicurata un'adeguata programmazione degli interventi per gli ulteriori anni del quinquennio favorendo l'integrazione con i restanti servizi sul territorio e i rapporti tra generazioni.
L'insieme degli interventi dovrà essere orientato prioritariamente al soddisfacimento delle esigenze primarie di cura ed educazione della famiglia.
Complessivamente l'azione regionale in termini di quote di spesa corrente sarà mantenuta nel livello raggiunto per l'anno 2012.
5.2 Verso una nuova sostenibilità previdenza complementare e fondo sanitario assicurativo
Le recenti riforme previdenziali porteranno pensioni pubbliche molto più basse delle attuali.
Per garantire alla popolazione redditi adeguati nel periodo di quiescenza serve una seconda fonte di reddito.
Non vogliamo farci mantenere dai nostri figli, né delegare a terzi la gestione dei nostri soldi: anche questa è autonomia responsabile: di qui l'importanza strategica di un fondo territoriale di previdenza complementare.
La Regione ha già introdotto questo istituto con la propria legge 13 del giugno 2012 e al comitato promotore del fondo hanno già aderito molto numerosi gli enti di rappresentanza sindacale e datoriale.
La legge del Friuli Venezia Giulia presenta caratteristiche che la rendono unica nel panorama nazionale: territorialità, iscrizione aperta ai lavoratori pubblici e a quelli privati, ai dipendenti, agli autonomi, agli atipici, ai familiari degli iscritti, previsione di interventi regionali di sostegno, integrazione, sviluppo.
Il fondo rappresenta una straordinaria operazione di coesione economico sociale territoriale e l'impegno è pertanto quello di farlo decollare tempestivamente, non solo per le evidenti ragioni sociali, ma anche per le meno evidenti e pur rilevantissime implicazioni economiche connesse agli investimenti che esso genera.
Una seconda innovazione strutturale della protezione sociale regionale, introdotta dalla stessa norma del fondo di previdenza, è costituita dal fondo sanitario assicurativo regionale, che si pone come linea di approfondimento per l'innovazione strutturale del settore e l'ulteriore rafforzamento dell'eccellenza
del sistema sanitario pubblico regionale.
5.3 Proseguire nella riforma della salute
I nuovi strumenti di sostenibilità finanziaria del comparto della salute e del benessere delle persone costituiscono solo uno degli strumenti da mettere in campo per continuare ad assicurare ai cittadini del Friuli Venezia Giulia servizi qualificati nella prevenzione, cura e riabilitazione.
Infatti è necessario incrociare in via continuativa la sfida che il settore propone.
Il progresso scientifico apre in continuità nuove possibilità di assistenza che richiedono un crescente grado di specializzazione delle strutture, secondo standard internazionali.
Questo comporta una graduale riprogrammazione e adeguamento delle strutture di erogazione con una costante selezione tra le prestazioni da assicurare in proprio, nel rispetto di criteri di qualità, e quelle da
acquisire con ricorso al mercato, anche con il sostegno dei nuovi strumenti individuati.
In questa prospettiva va dato corso al riordino istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale, di cui alla recente L.R. 13-1-2012 n. 25, avviando un processo finalizzato ad attuare il nuovo assetto delle aziende sanitarie e ospedaliere e la nuova organizzazione distrettuale, propedeutici anche all'organizzazione interna dei singoli presidi, da attuarsi con gli specifici atti aziendali.
Nel comparto socio-assistenziale particolare rilievo assume la predisposizione ed approvazione del Piano regionale di settore in connessione con la programmazione territoriale già avviata e da intendersi quale apporto dal basso alla definizione di un welfare che non escluda nessuno ma con un accesso
secondo priorità.
In via generale gli interventi saranno finalizzati alle persone e alla famiglia piuttosto che alle strutture e verrà promossa, in un'ottica di sussidiarietà, una rete di collaborazione e integrazione tra professionisti, strutture specializzate e sistema delle farmacie.
6. LA COMUNITA' REGIONALE
Le persone, l'identità culturale, il capitale umano
La comunità del Friuli Venezia Giulia, nelle sue diverse articolazioni, rappresenta il primo riferimento per l'azione regionale in quanto riferimento, ma anche risorsa per la crescita. Infatti l'insieme dei valori di cui le singole persone sono portatrici assume una rilevanza strategica per il fare nei diversi
settori.
Una nuova legge regionale in materia di attività culturali, aperta al contributo dei protagonisti della cultura regionale costituirà lo strumento per proseguire ed intensificare l'azione pubblica verso una risorsa diffusa, plurale e fortemente radicata nel territorio.
Nella prospettiva di un rafforzamento delle opportunità per il sistema Friuli Venezia Giulia sono altresì da considerare il mantenimento dei legami con le comunità dei corregionali nel mondo, nonché la continuità
dell'azione di supporto all'integrazione delle persone straniere immigrate, che costituiscono una quota crescente della comunità regionale.
Espressione diffusa della popolazione e non solo dei giovani del Friuli Venezia Giulia sono le attività sportive per le quali sarà assicurata la necessaria considerazione, con il sostegno alle principali manifestazioni e agli interventi relativi alla modernizzazione e completamento degli impianti sportivi.
§L'istruzione nel suo intero ciclo, dalle scuole dell'infanzia all'alta formazione (universitaria e non) all'apprendimento permanente lungo tutto l'arco della vita, rappresenta il segmento strategico dell'attività pubblica per la formazione del capitale umano.
Da ciò un primo obiettivo da conseguire, con il rafforzamento delle competenze regionali nella materia, in attuazione del nuovo Titolo V della Costituzione, con l'assunzione delle nuove competenze in
materia di organizzazione scolastica.
Tale implementazione dello Statuto di autonomia speciale costituirà il presupposto per una nuova legge regionale che ricomprenda, in una prospettiva integrata, gli interventi in materia di diritto allo studio, di istruzione e di formazione professionale.
Tale provvedimento costituirà altresì nuovo riferimento per programmi regionali già collaudati e da
continuare, quali il supporto all'offerta formativa delle scuole, ivi compreso l'insegnamento delle lingue minoritarie riconosciute e il programma regionale per la scuola digitale.
Per la messa in sicurezza e l'ammodernamento degli edifici scolastici sarà dato corso a un nuovo programma pluriennale perl'edilizia scolastica.
Per il conseguimento degli obiettivi di settore sarà privilegiato il coinvolgimento di tutti i soggetti operanti, istituzionali e non (v. Università della Terza Età), nella prospettiva europea di validazione di tutti gli apprendimenti.
La piena attuazione della nuova legislazione regionale in materia di finanziamento al sistema universitario regionale costituirà, invece, il principale intervento a supporto dell'alta formazione, per il raggiungimento di un adeguato livello di competitività del sistema regionale in ambito nazionale ed europeo.
Un traguardo che richiede anche un rilevante impegno in altri due settori.
Il primo è quello della nuova organizzazione del diritto allo studio universitario, conseguente all'attuazione della nuova normativa statale e regionale, con il mantenimento dell'attuale livello degli interventi e con
l'introduzione di un nuovo orientamento che consideri anche il merito come requisito di accesso ai servizi.
Il secondo comparto decisivo è quello della ricerca, innovazione e del trasferimento tecnologico presente nel territorio regionale, oltre che nella dimensione universitaria, con centri, distretti tecnologici e parchi scientifici.
L'azione regionale di indirizzo e supporto proseguirà alla luce delle risultanze dell'apposito Libro Bianco, la cui stesura è in fase di conclusione.
La coesione della comunità regionale, infine, è sempre più conseguente alle relazioni e sinergie tra le sue diverse componenti sia generazionali sia associative, alle quali dovrà essere assicurata piena valorizzazione e ascolto.
Con i giovani, con l'attuazione della normativa quadro regionale recentemente approvata, coniugando con gli interventi un doveroso accompagnamento alla vita adulta e la necessità di un protagonismo attuale dei giovani stessi, vera risorsa di cambiamento.
Per le associazioni, e in particolare quelle di volontariato e di promozione sociale che costituiscono momenti importanti di assunzione di responsabilità solidale e partecipata, l'attuazione della nuova
normativa regionale consentirà adeguati riferimenti e sostegni, per concorrere così ad una concreta attuazione del principio di sussidiarietà.