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Cronaca

Programma "Habitat Microaree Trieste": Ampliati gli Interventi

Migliorare le condizioni delle aree urbane periferiche o semiperiferiche dove maggiori sono le problematiche di disagio sociale, socio-sanitario e abitativo, operando mediante interventi di prevenzione e assistenza, ma anche di sviluppo e...

Migliorare le condizioni delle aree urbane periferiche o semiperiferiche dove maggiori sono le problematiche di disagio sociale, socio-sanitario e abitativo, operando mediante interventi di prevenzione e assistenza, ma anche di sviluppo e rivitalizzazione del tessuto sociale e degli stessi spazi "fisici" dove una comunità vive, e ciò attuando opportuni accordi tra i diversi Enti territoriali competenti e, soprattutto, con l'indispensabile collaborazione attiva della popolazione residente, delle associazioni, del volontariato: tutto questo è "Habitat Microaree", un Programma di integrazione sociale già avviato negli anni scorsi dal Comune di Trieste e che ora ci si propone non solo di confermare ma di ulteriormente rafforzare e ampliare, anche nelle dimensioni territoriali, in collaborazione con la locale ATER e con l'Azienda per i Servizi Sanitari.

In tal senso è stato siglato ieri, nella sede dell'Area Promozione e Protezione Sociale del Comune un nuovo Protocollo d'intesa, sottoscritto dal Vicesindaco Fabiana Martini, dal Direttore Generale dell'Azienda per i Servizi Sanitari n.1 "Triestina" Fabio Samani e dal Presidente dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale (ATER) della provincia di Trieste Rocco Lobianco, presenti anche gli Assessori alle Politiche Sociali Laura Famulari e all'Edilizia, Lavori Pubblici e Politiche per la casa Elena Marchigiani e la dirigente dell'Area Ada Murkovic.
Come detto, con il nuovo documento firmato ieri mattina, la nuova Amministrazione comunale e gli altri Enti, sottolineano, dopo anni di pur proficua collaborazione, la necessità di ampliare senso e ruolo del Programma, sia attraverso un allargamento del raggio di intervento a spazi territoriali più estesi (e quindi anche "al di là" delle "basi" già consolidate di Ponziana e "Vaticano", Valmaura, Giarizzole, Borgo San Sergio, Melara, San Giovanni, Gretta e Cittavecchia) sia con la sperimentazione di nuove azioni integrate.
In quest'ultima direzione - è stato spiegato ierii - con questo nuovo Protocollo si intende andare oltre il più "classico" aspetto socio-sanitario per coinvolgere attivamente anche gli aspetti dell'Edilizia e dei Lavori pubblici, dell'Educazione e della Scuola, e con essi i relativi Assessorati e Uffici comunali e gli altri soggetti pubblici e privati impegnati nel sociale.
Per fare alcuni esempi, coinvolgendo cittadini e associazioni, ma anche le scuole, in iniziative di incontro e socializzazione, oppure in azioni di riqualificazione e miglioramento del verde dei complessi abitativi e degli altri spazi dei rioni interessati o altro ancora.
Il tutto - ulteriore novità - anche in collegamento e collaborazione con le locali Circoscrizioni.
In tale ottica l'Assessore Famulari ha sottolineato l'importanza del lavoro "in rete" fra tutti i soggetti interessati, mentre la Marchigiani ha evidenziato la necessità di pervenire a una migliore "qualità" generale degli "habitat" delle diverse zone della città. Concetto ripreso, da un'angolazione più prettamente "sanitaria", dal direttore Samani rimarcando come "la salute e il benessere (cioè lo "star bene") siano, in un gruppo o in una comunità sociale, un elemento determinante per la sua coesione", mentre il presidente Lobianco ha sottolineato la "necessità di rafforzare il più possibile il welfare, specialmente in questo particolarmente difficile momento socio-economico".
Ma proprio stanti le presenti difficoltà, nessuno dei presenti si è nascosto che i nuovi obiettivi da raggiungere, anche per il nuovo Programma di "Habitat Microaree" - che si sostanziano anche in nuove sedi e servizi, in nuovi interventi di manutenzione e riqualificazione degli spazi, in attività formative, ricreative e di sostegno di ogni tipo - non potranno che essere graduali e graduate, compatibilmente con le risorse disponibili.
E anche per questo - hanno concluso - sarà più che mai necessaria la massima collaborazione e coordinamento fra tutti gli Enti partecipanti.

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