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Cronaca Via Cesare Cantù

Proiettile "vagante" in via Cantù: il colpevole "si costituisce"

Un uomo ha telefonato alla Centrale Operativa di via dell’Istria dichiarando di essere il colpevole

A seguito dell’appello lanciato ieri dai Carabinieri di Trieste, un uomo ha telefonato alla Centrale Operativa di via dell’Istria dichiarando di essere stato lui ad esplodere il colpo di pistola che ha colpito il finestrino posteriore di un’autovettura parcheggiata in via Cantù, mentre il conducente era a bordo, la mattina di giovedì 12 aprile.
Ricevuta la telefonata, i Carabinieri del Nucleo Investigativo si sono precipitati presso l’abitazione dell’uomo, un professionista in pensione (Nè  ex carbiniere nè poliziotto, non era un'arma di ordinanza), al fine di condurlo in caserma per gli accertamenti e porre sotto sequestro l’arma, una calibro 9x21, regolarmente detenuta.
L’uomo, particolarmente affranto per l’accaduto, ha dichiarato di aver fatto partire accidentalmente il colpo mentre era intento nelle operazioni di pulizia dell’arma, sul balcone della propria abitazione. Non si era evidentemente accorto di avere inserito il “colpo in canna”. Aveva sperato che il proiettile si fosse perso tra gli alberi ma quando ha visto l’appello sui media, colto dal senso di colpa, ha deciso di contattare i Carabinieri.

La dichiarazione dell’uomo sarà adesso attentamente verificata da parte degli investigatori dell’Arma unitamente ai tecnici balistici del RIS di Parma. La Procura della Repubblica e i Carabinieri, infatti, pur ritenendo verosimile il racconto dell’uomo, vogliono verificare tutta la dinamica attraverso i necessari riscontri tecnico-scientifici: innanzitutto la verifica della traiettoria, considerato che il colpo è stato esploso dalla zona di Strada per Longera, ad una distanza di circa 1500 metri; inoltre, dovrà essere verificata la compatibilità dell’ogiva sequestrata all’interno dell’autovettura colpita con la canna della pistola sequestrata. Ogni canna di arma da fuoco, in linea di massima, lascia dei segni caratteristici sull’ogiva, consentendo (quando non eccessivamente deformata) di poter dimostrare la compatibilità. Si tratta di indagini scientifiche di elevata precisione, condotte con l’ausilio di microscopi elettronici a scansione. L’attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trieste, si svolgerà nei prossimi giorni.
Il responsabile del gesto è stato denunciato in stato di libertà per il reato di accensioni ed esplosioni pericolose, mentre la pistola rimane sotto sequestro.

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Il lProcuratore della Repubblica Carlo Mastelloni, che aveva chiesto ai Carabinieri di lanciare un appello a chi avesse sentito lo sparo, ha espresso la sua soddisfazione per la rapida conclusione delle indagini, pur nell’attesa dei necessari accertamenti tecnico-scientifici che verranno svolti.

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