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Cronaca

Protesta lavoratori Alcatel: Piazza Unità in camice bianco

Più di duecento i lavoratori, secondo le rappresentanze sindacali presenti, a protestare in piazza Unità, contro la decisione annunciata dall'amministratore delegato di Alcatel-Lucent di cedere i siti produttivi. Una delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali è stata ricevuta dal Consiglio comunale

Camici bianchi in Piazza Unità, e così è stato. Circa duecento dipendenti dell'Alcatel-Lucent di Trieste si sono radunati alle 18.30 di ieri davanti al Municipio per manifestare contro i propositi espressi nell'incontro sindacale europeo di Alcatel-Lucent, a Parigi, dell'AD ALU Michel Combes di abbandonare tutti i siti produttivi. Tra questi entra anche lo stabilimento Alcatel di Trieste.

Ipotesi di vendita a due possibili società: la Felxtronics e la Jabil, due multinazionali che secondo alcune indiscrezioni, attuerebbero una politica di assunzione in carico di stabilimenti produttivi, per poi delocalizzarli nei Paesi a basso costo della forza lavoro. I lavoratori dello stabilimento di Trieste sono 728 tra contratti a tempo indeterminato e interinali, ma con l'indotti si sale a circa 850 posti di lavoro. Una tragedia per quasi mille famiglie triestine.

Il Sindaco Roberto Cosolini, ha annunciato che scriverà una lettera al Ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi per esortarla a mobilitare tutti gli strumenti che sono in mano al suo ministero per salvare questa importante realtà lavorativa.

Il consigliere comunale Paolo Menis (M5S) si è dichiarato allibito: «È pazzesco come qualche giorno fa il sindaco aveva ricevuto rassicurazioni da aprte del management di Alcatel-Lucent e invece in poche ore la situazione si è ribaltata. Dobbiamo essere vicini ai lavoratori e fare azioni concrete».

E così si è espresso anche il consigliere Roberto Decarli: «La situazione di Alcetel Trieste è molto grave e non è solo un problema locale, ma nazionale. Per questo dobbiamo prendere in mano la situazione a livelli alti e mobilitare il Ministero dello Sviluppo Economico».

Luca Vecchi, RSU UILM dello stabilimento dice ai nostri microfoni: «I rappresentanti delle varie sigle sindacali, tra cui Antonio Rodà della UILM di Trieste, e una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dal Sindaco, doveva essere una seduta ristretta, poi tutto il Consiglio Comunale si è mobilitato approvando all'unanimità una mozione comune. Si sta facendo molto». 

Forte la preoccupazione dei numerosi lavoratori presenti in piazza. Quasi tutti indossano il camice bianco di "ordinanza": «È un camice particolare questo, non è un semplice capo di vestiario ma è un indumento di alta tecnologia. Protegge dalle correnti elettrostatiche gli apparati di altissima tecnologia che produciamo e collaudiamoPerché noi a Trieste facciamo altissima tecnologia e se chiudesse il nostro stabilimento tutta la città ne soffrirebbe», ci dice una dipendente con la voce rotta dall'emozione.

Per oggi è previsto un blocco dei cancelli con presidio dei dipendenti e delle rappresentanze sindacali, con uno sciopero di 24 ore per tutti i turni lavorativi.

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