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Cronaca

Regionali, Serracchiani: «Con Fedriga fuori i bandi e dentro gli amici»

«Associazioni culturali e sportive sappiano che il 'sistema Fontanini' diventerà regionale e comincino a preparare le suppliche al politico amico»

«Nell'erogazione delle risorse saranno aboliti i bandi e torneranno i vecchi metodi dei soldi a pioggia, magari agli amici degli amici: così sarà il futuro con la Lega al potere, parola di Fedriga». Lo afferma la deputata del PD Debora Serracchiani, commentando l'intervista del candidato del centrodestra alla presidenza del FVG, Massimiliano Fedriga, trasmessa oggi dall'emittente slovena in lingua italiana Radio Capodistria.

«Fedriga è andato oltreconfine - ha indicato Serracchiani - per fare chiarezza su un punto decisivo del suo programma, cioè l'abolizione della trasparenza e del premio al merito nella distribuzione dei fondi pubblici. Associazioni culturali e sportive sappiano che il 'sistema Fontanini' diventerà regionale e comincino a preparare le suppliche al politico amico» .

«Quello che Fedriga chiama burocrazia e centralismo è stata una gestione pulita che - ha sottolineato la parlamentare - non ha guardato al colore politico dei richiedenti, ma alla qualità dei progetti, alla capacità di fare sinergia tra soggetti, e anche alla loro storia. I bandi sono uno strumento votato all'unanimità in Consiglio regionale per evitare i favoritismi. Ora vogliono distruggere tutto questo e cominciare a 'delegare alle singole realtà', cioè lasciare l'impiego delle risorse alla discrezione del potente locale, come accadeva in passato. Hanno nulla da dire i purissimi del 5Stelle o l'alleato di domani non si tocca?» .

Facendo il punto sui rapporti con la Comunità Nazionale Italia, Serracchiani ha evidenziato che «il deputato Fedriga non può ignorare che «l'Unione Italiana è riconosciuta dal Governo italiano come associazione deputata a raccogliere programmi dalle singole associazioni in collaborazione con la Regione FVG. Se non lo ricorda gli suggerisco di ripassarsi la legge 73 del 2001, che è molto chiara in materia di finanziamenti a favore delle minoranze italiane in Slovenia, Croazia e Montenegro».

Per Serracchiani dunque «abolire il sistema dei bandi anche per le Comunità italiane in Slovenia e Croazia significa sostenere l'erogazione di risorse a fondo perduto, senza valutazione e senza rendicontazione. Sono questi i tempi in cui possiamo permetterci di utilizzare così i soldi dei nostri cittadini?».

«Peraltro Fedriga avrà saputo che nel 2017 l'Unione Italiana ha vinto quasi tutti i bandi, vedendosi assegnata ai propri progetti la somma di 430mila euro su 510mila disponibili, con il rimanente a soddisfare domande di contributo di varie Comunità Italiane. Quindi questa proposta lanciata dai microfoni di Radio Capodistria - ha concluso Serracchiani - può essere letta in un unico modo».

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