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Cronaca

L'acqua di Trieste è buona e sicura: ecco il nuovo report di di AcegasApsAmga

Oltre 47 analisi effettuate ogni giorno sulle acque triestine. Il report, disponibile sul sito della multiutility, racconta con trasparenza le origini dell’acqua che sgorga tutti i giorni dai rubinetti di casa e i motivi economici ed ambientali per i quali conviene berla.

Più di 900 km di rete acquedottistica, oltre 230 mila cittadini serviti, 47 analisi al giorno risultate conformi nel 100% dei casi. Sono questi i numeri che spiccano nel nuovo report In buone acque di AcegasApsAmga, che rendiconta i dati quantitativi e qualitativi delle analisi effettuate sulle acque della rete triestina e di tutto il territorio servito da AcegasApsAmga nel corso del 2019. Il report, disponibile sul sito della multiutility, racconta con trasparenza le origini dell’acqua che sgorga tutti i giorni dai rubinetti di casa e i motivi economici ed ambientali per i quali conviene berla. Sul sito aziendale www.acegasapsamga.it è possibile consultare il report in forma sintetica e analitica per scoprire da dove proviene l’acqua del rubinetto dei triestini e la sua qualità. Tutti i dati contenuti nel report sono verificati dall’ente di certificazione indipendente DNV GL.

Visite virtuali per conoscere il percorso dell’acqua

Insieme ai dati presentati nel report, i triestini possono ora conoscere nel dettaglio il percorso delle acque distribuite in città: dalla captazione fino al ritorno al mare. AcegasApsAmga ha realizzato due video documentari dedicati rispettivamente all’acquedotto di Randaccio e al depuratore di Servola. I due video, disponibili sul canale youtube di AcegasApsAmga, raccontano il percorso dell’acqua dalla loro captazione, attraverso l’acquedotto e fino ai rubinetti delle case, continuando poi verso il depuratore fino al ritorno al mare. Inoltre, venendo incontro alle rinnovate necessità delle scuole, le classi triestine hanno la possibilità di approfondire i percorsi in due distinte visite virtuali, accompagnati a distanza dallo staff del WWF Area Marina Protetta di Miramare, maggiori informazioni sono disponibili nella sezione scuola del sito aziendale

Un’acqua buona e sicura

Nel report, AcegasApsAmga sintetizza i risultati dei controlli chimici e microbiologici svolti quotidianamente sull’acqua erogata nella rete della nostra città: 17.158 analisi complessive nel 2019, con 100% di risultati conformi alla legislazione vigente nazionale. AcegasApsAmga attraverso i controlli interni e in sinergia con Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina assicura la sicurezza dell’acqua potabile erogata dai rubinetti delle nostre case. Il report riporta nel dettaglio le caratteristiche chimiche delle acque erogate, classificate oligominerali e iposodiche. L’acqua che si beve a Trieste proviene per l’80% dalle falde artesiane della bassa Pianura isontina e per il 20% dalle risorgive del Sardos. La qualità dell’acqua è elevatissima grazie al rapporto di miscelazione ottimale tra le acque prelevate nei diversi punti.

I motivi per bere l’acqua di rubinetto

All’interno del report è presente una sezione dedicata ai motivi per i quali conviene bere l’acqua di rubinetto, portando alla luce gli aspetti economici ed ambientali del consumo di acqua di rete in confronto a quella in bottiglia. L’acqua di rubinetto è soprattutto comoda, in quanto sgorga direttamente dal rubinetto di casa, ed economica, consentendo di risparmiare quasi 460 euro l’anno rispetto all’acqua in bottiglia. Inoltre, è buona, in quanto è oligominerale e a basso contenuto di sodio. Per eliminare il sapore di cloro, è sufficiente riempire una caraffa di acqua e lasciarla riposare, meglio se in frigo. Infine, è sicura, a Trieste vengono fatte oltre 17 mila analisi ogni anno con la collaborazione di ASU GI Trieste.

I numeri dell’acquedotto triestino

All’interno del report, grazie ad un’infografica facile e intuitiva, è possibile avere una visione immediata della rete acquedottistica di Trieste che serve complessivamente 231.638 cittadini, attraverso una rete di 910 Km in cui, nel 2019, sono stati immessi 39,5 milioni di mc di acqua.

L’acqua in bottiglia e l’ambiente

L’Italia risulta essere al terzo posto nella classifica mondiale per consumo pro capite di acqua in bottiglia e solo il 10% delle bottiglie è in vetro, mentre solo il 40% delle bottiglie di plastica viene riciclato. Purtroppo le bottigliette di acqua sono il rifiuto plastico abbandonato più presente nelle spiagge e nelle città, e per questo la direttiva europea ha fissato un obiettivo di raccolta del 90% entro il 2025. Sempre per il 2025 il 25% delle bottiglie di plastica dovrà essere fatto di materiali riciclati, cifra che deve arrivare al 30% per il 2030.

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