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Cronaca

Cosolini #4: «Traguardi raggiunti nonostante i quattro anni più difficili»

Report per il quarto anno di mandato del sindaco Roberto Cosolini per stampa, Giunta e maggioranza. I principali risultati del lavoro svolto nel corso di quest'ultimo anno, riassunti nelle 15 pagine di un libretto intitolato «Il cambiamento è andare avanti e non tornare indietro»

Con una conferenza di presentazione aperta alla stampa, alla Giunta e ai consiglieri comunali della maggioranza che ha sostenuto l'Esecutivo in questi anni (con l'intento poi di scendere “sul territorio” con successivi incontri con circoli, gruppi, realtà locali, professionali o associative che a qualunque titolo richiedessero confronti e approfondimenti) ha avuto luogo ieri pomeriggio nella Sala “Costantinides” del Civico Museo “Sartorio” la prima illustrazione, da parte del sindaco Roberto Cosolini, del Report di mandato #4 della sua Amministrazione Comunale.

Cosolini, esponendo e commentando i “grandi temi” e i principali risultati del lavoro svolto nel corso di quest'ultimo anno, riassunti nelle 15 pagine di un libretto intitolato “Il cambiamento è andare avanti e non tornare indietro”,  ha innanzitutto voluto sottolineare l'importanza del suo 4° anno di mandato appena trascorso. «Un anno – ha detto – in cui si sono tagliati traguardi importanti, e ciò nonostante che proprio questi ultimi siano stati, per generale opinione e chiara evidenza, i quattro anni forse più difficili da qualche decennio, non solo per noi ma per tutte le pubbliche amministrazioni e per la nostra società in generale a causa della stringente crisi economica, del Patto di Stabilità che ne è derivato, con i suoi pesanti limiti, con le minori risorse disponibili, con, e non da ultimo, l'emergere di una più pressante “domanda” dei cittadini verso l'Amministrazione, in termini non solo di aiuto economico ma anche di bisogno di maggiori certezze e sicurezze; manifestandosi un'emotività e un'inquietudine che a suo tempo non sussistevano, come pure una disaffezione verso l'istituzione spesso peraltro dipendente dall'attesa di scelte importanti per la città non fatte da chi ci ha preceduto e di tante questioni rilevanti rimaste irrisolte nei precedenti 10 anni!».

Scendendo via via nei temi descritti anche nel libretto del “Report” Cosolini ha spiegato che «per quanto riguarda le ristrettezze imposte dal Patto di Stabilità rivendichiamo di aver privilegiato e messo al primo posto tutto ciò che abbiamo potuto fare, e che ci era concesso di fare, nel settore della scuola e dell'educazione dei nostri piccoli cittadini, poiché abbiamo ritenuto essere questa la priorità assoluta, analogamente abbiamo ritenuto, in una visione di “etica politica”, di dover prestare la più grande attenzione ai temi dell'equità, anche con adeguate misure fiscali e di contrasto alla povertà, in accordo con le forze sociali e sindacali, poiché riteniamo che il sostegno alle fasce più deboli sia un dovere per una pubblica amministrazione seria, a maggior ragione in un momento di difficoltà come l'attuale».

«Alcuni rilevanti “risultati di tappa”, fondamentali per sbloccare ciò che da lunghi decenni appariva irrimediabilmente bloccato, e i cui risultati concreti inizieranno a svilupparsi e ad apparire nella loro “fisicità” a partire da ora e per i prossimi anni, con grande impatto e significato per l'intera città e per il suo futuro, sono stati ottenuti – ha rimarcato Cosolini – proprio in questo nostro quarto anno di amministrazione: tra questi, al primo posto, non può che essere collocata la grande svolta impressa al Porto, con la nuova guida dell'Autorità Portuale e la collegata grande novità della sdemanializzazione e restituzione alla città del Porto Vecchio. E così, anche l'importante operazione che stiamo conducendo per la Ferriera di Servola in termini che devono far ottenere alla città tutta il duplice obiettivo della salvaguardia (ma anche dell'accrescimento!) produttiva e occupazionale da una parte e della garanzia di un'effettiva tutela ambientale e della pubblica salute dall'altra. Si tratta - come ha precisato Cosolini, anche nel testo del “Report” - di una questione delicata e controversa, ma dopo decenni Governo, Regione, Provincia e Comune hanno preso in mano il problema per una sua soluzione definitiva che, come da accordo sottoscritto da tutte le parti, ha in programma entrambi questi obiettivi, in mancanza dei quali e in carenza di un abbattimento delle emissioni l’area “a caldo” dello stabilimento dovrà venir chiusa. Finora il problema era stato solo schivato e strumentalizzato. Ora, per la prima volta, lo stiamo affrontando concretamente, in una prospettiva netta e chiara».

Altro tema di rilievo portato avanti quello del rafforzamento, anche in quest'anno, del rinnovato sistema di relazioni internazionali fra Trieste e le nazioni e regioni circostanti per la “riconquista” del nostro antico ambito di legami e rapporti centro-europei, anche in chiave di risultati – che si stanno vedendo con molta evidenza – sul piano dell'incremento del turismo.

L'impegno a portare a definitiva approvazione il nuovo Piano Regolatore, il sempre più largo utilizzo di “sportelli” e strumenti tecnologici innovativi nei servizi del Comune e nel dialogo tra amministrazione e cittadini, nel senso di una sburocratizzazione, della facilitazione nelle pratiche, ma anche di una sempre più completa e totale trasparenza “per un Comune – ha detto il Sindaco – dove non ci siano 'cassetti chiusi' e nulla da dover aprire”, i diritti civili da ampliare contro ogni discriminazione, sono stati solo alcuni degli ulteriori temi oggi citati.

Dopo aver stigmatizzato le recenti polemiche e strumentalizzazioni non costruttive in merito ai richiedenti asilo provenienti da Paesi extraeuropei «svolte in uno spirito aggressivo e non rispettoso della salvaguardia degli elementi fondamentali di civiltà che dobbiamo, in primo luogo a Trieste, saper mantenere», Cosolini ha concluso ringraziando la propria “squadra di governo” di Giunta e Consiglio per il grande impegno profuso e affermando che «il lavoro per far tornar grande la Città è iniziato, un lavoro impegnativo per ricostruire una Trieste aperta e moderna, che recupera nella storia e proietta nel futuro la sua antica funzione di luogo di relazioni e di scambio di valori e conoscenze e che può, nuovamente, offrire ai suoi cittadini una nuova prospettiva, restituendo a tutti  fiducia e ottimismo, dopo essere usciti da un lungo sonnacchioso declino, per poter tornare, oltre la crisi globale, a essere, proprio noi, ne abbiamo tutte le potenzialità, il luogo dove si costruisce il futuro e non si parla solo del passato».

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