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Martedì, 23 Aprile 2024
La cabinovia / Altopiano Carsico / Via Nazionale

Ovovia: il fronte del No protesta a Opicina, annunciata una manifestazione in dicembre

Il comitato dei residenti di Campo Romano e Opicina: "Un progetto calato da internet, mai condiviso con chi abita qui, che prevede tonnellate di cemento e acciaio alla periferia di un borgo carsico geloso del proprio verde e della propria specificità".

La battaglia contro l'Ovovia continua: un centinaio di cittadini, per lo più residenti sull'Altipiano, si sono trovati oggi al bar Tabor di Opicina insieme ad alcuni esponenti di associazioni locali per manifestare dissenso contro l'opera in corso di progettazione e fortemente voluta dalla giunta Dipiazza. Contro il progetto, è stato annunciato da William Starc del comitato No Ovovia, è in fase di organizzazione una "grande manifestazione nel centro cittadino nel mese di dicembre".

Alla conferenza stampa hanno preso la parola, tra gli altri, Alessandro Silva del comitato dei residenti di Campo Romano e Opicina, William Starc, la presidente della circoscrizione Altipiano Ovest Nives Kosuta e rappresentanti di altre associazioni del territorio. Presenti anche esponenti della politica locale come Francesco Russo (Pf) e la consigliera Valentina Repini (Pd), oltre all'ex rettore dell'ateneo triestino Maurizio Fermeglia.

"Molti cittadini di Opicina e del Carso - sostiene Silva - sono stupiti per un progetto calato da internet, mai condiviso con chi abita qui, che non tiene conto di dove i nostri ragazzi studiano, dove la gente lavora, delle necessità dei nostri anziani", un progetto che prevede "tonnellate di cemento e acciaio alla periferia di un borgo carsico geloso del proprio verde e della propria specificità".

"Opicina è già molto ben servita dai bus e dal nostro Tram, quando tornerà", specifica Silva, dichiarando che il servizio di trasporto pubblico "si può migliorare, non stravolgere, con alcuni interventi selettivi e mirati. Visto che i 58 milioni di euro che arrivano dal Pnrr e dalla cassa depositi e prestiti sono soldi che per la maggior parte noi cittadini ripagheremo con le nostre tasse".

Così una residente di Campo Romano: "Noi amiamo questo borgo, amiamo andare nel verde, vedere persone che si riuniscono, parlano e giocano a carte. Un giorno tramite le Tv veniamo a sapere di questa ovovia, che deve passare a Campo Romano, dove inizialmente era previsto un parcheggio da 800 posti ma ora è stato spostato alla zona quadrivio. Campo Romano dice no alla Cabinovia, sarebbe un impatto ambientale e a livello di privacy noi siamo abituati a stare in giardino e, con le cabine sopra le nostre teste, la nostra qualità di vita cambierebbe completamente".

Dario Vremec dell'associazione per la difesa di Opicina ha poi avanzato l'ipotesi "che la Cabinovia nasconda il famoso progetto di urbanizzazione di Opicina alla stregua di San Giovanni e Servola, proposto tanti anni fa dal Comune".

Secondo William Starc, “l’avvocatura dello stato ha scritto che nessun impianto a fune si può costruire nella zona Natura 2000, ma nella relazione si continua a scrivere che il parere del ministero si deve intendere solo per gli impianti da sci. Questo dimostra la superficialità e arroganza con cui uffici preposti alla tutela del bene pubblico interpretano leggi a uso e consumo non si sa di chi”.

L’esponente del comitato No Ovovia ha poi spiegato che “Il parere della direzione regionale della viabilità che dice che la cabinovia è insignificante rispetto ai flussi di traffico” e che “questa è sempre stata presentata come infrastruttura che limiterà il traffico su strada, ma non riusciamo nemmeno a limitare i flussi del 10 per cento”.

"C’è il rischio - ha concluso Starc - che se verrà bloccato l’iter una volta assegnato l’appalto, la ditta chiederà i danni all’amministrazione, e i danni non li pagherà la Comunità Europea, li pagheremo noi. Il rischio è di ricevere un danno oltre alla beffa, che ricadrà sulle tasche di noi cittadini”.

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