Nasce a Trieste “Respira”: l’abbigliamento al 100% sostenibile che aiuta i bambini del Burlo
Due imprenditori triestini creano un marchio di vestiario ecologico ed etico in ogni sua fase di produzione e vendita: ad ogni capo acquistato il cliente 'adotterà' un albero in Kenya e una parte dei ricavi sarà devoluta ai bambini che soffrono di fibrosi cistica, una grave patologia respiratoria
Respira. Non è solo un rassicurante invito ma è il nome del nuovo marchio di abbigliamento, al 100% ecologico, etico e sostenibile, creato da una coppia di giovani imprenditori triestini e presente in svariati punti vendita in Italia e all’estero. Un brand che punta all'etica in tutte le sue forme: infatti, per ogni acquisto, una quota dei ricavi sarà donata al Burlo, in particolare ai bambini del Centro Regionale per la fibrosi cistica, una grave patologia respiratoria che colpisce i bambini in tenera età.
La "mission" di Respira
Respirare è un riflesso di sopravvivenza che diamo per scontato, eppure dall’antichità è noto che concentrarsi sul proprio respiro è un’azione terapeutica, in grado di riconnetterci a noi stessi e alla coscienza collettiva. Qualcosa di cui abbiamo sempre più bisogno in tempi di crisi climatica, economica e umanitaria, per questo Emanuele Greco ed Eleonora Violin hanno immaginato e realizzato una linea completamente etica e Made in Italy che rispetta l’ambiente in tutte le fasi della sua produzione.
Uno stile minimale, elegante e confidenziale allo stesso tempo (qui il catalogo online), per far risaltare non solo il pregiato cotone egiziano (100% nelle maglie, nelle felpe combinato a un 15% di poliestere rigorosamente riciclato), ma anche l’idea alla base del prodotto. Chi compra un capo ‘Respira’ indossa i valori stessi del brand, a iniziare dal rispetto per la natura: per ogni acquisto viene fornito in regalo un codice che permetterà di piantare e ‘adottare’ un albero di ginepro in Kenya. Sarà possibile seguirne online la crescita tramite una pagina online geolocalizzata. Ma le sorprese non finiscono qui, perché ogni maglia e ogni felpa ‘Respira’ custodisce nella sua etichetta biodegradabile anche un prezioso seme, da piantare nel giardino di casa, e un profumo ‘di nicchia’ personalizzato. Un’idea regalo a tutto tondo per chiunque sia sensibile alle tematiche ambientali, ma anche un regalo al pianeta. Il perché lo chiediamo direttamente a Emanuele ed Eleonora.
“Ogni anno - spiegano gli imprenditori triestini – l’industria tessile immette nell’ambiente tonnellate di Co2 e l’impatto ambientale è disastroso. Non esiste un pianeta B e dobbiamo prenderci cura del nostro. Piantare un albero per ogni capo d’abbigliamento può sembrare un gesto simbolico ma se tutti entriamo nell’ordine di idee di restituire al pianeta ciò che prendiamo in prestito iniziamo a cambiare le cose”.
Come si confeziona un capo sostenibile al 100%?
I nostri indumenti sono prodotti interamente in Italia con cotone organico e non trattato geneticamente, cresciuto senza pesticidi e fertilizzanti. Abbiamo ricevuto tutte le certificazioni VeganOk (GODS, PETA e OEKO TEX), che sono anche garanzia di qualità e durata. Le stampe non hanno nessun prodotto chimico all’interno del collante, le etichette sono di seta e materiali pregiati, persino il packaging è di plastica riciclata. Tutto è interamente biodegradabile. La nostra idea di abbigliamento etico è stata realizzata appieno quando abbiamo stretto la collaborazione con il Burlo, per dare aiuto e sollievo ai bambini che soffrono di questa grave patologia polmonare.
Cosa si “respira” quando si indossano i vostri indumenti?
Letteralmente si respira un profumo, un’essenza di nicchia creata esclusivamente per noi da un naso di fama internazionale. I capi vengono igienizzati con quattro profumi diversi, ognuno con un suo significato particolare, che rimane sul tessuto anche dopo molti lavaggi. Inoltre collaboriamo con il brand Olfattorio, un’altra azienda che fa del respiro il suo strumento: siamo presenti in tutti i loro punti vendita. In senso più simbolico, si respira la nostra filosofia: il respiro è soprattutto speranza, fede in un futuro migliore, da conquistare con piccole scelte quotidiane come, appunto, comprare una maglia. Lo stile minimale deriva anche da questo: non seguire le tendenze ma crearle, con uno stile che, anche per la qualità dei materiali, è destinato a durare oltre le mode del momento.
Come è nata l’idea?
Prima della pandemia, a un nostro amico è capitato un brutto incidente. Per stare meglio doveva respirare profondamente, così abbiamo stampato due magliette con la scritta “respira”, una per lui e una per la sua compagna, come promemoria. Ora sta bene per fortuna ma questa esperienza a lieto fine ci ha dato l’ispirazione per creare un brand. Poi è arrivato il lockdown, una malattia respiratoria aveva messo in ginocchio il mondo, ed ecco che il concetto di respiro ha preso ancora più forza. Mentre tutti erano chiusi in casa noi abbiamo iniziato a lavorare, senza fermarci, producendo anche delle mascherine in tessuto che hanno avuto molto successo. Ora siamo proiettati ben oltre quella fase, oggi più di ieri è necessario concentrarsi su messaggi positivi.
Come si è evoluto il vostro brand oggi?
Nella nuova collezione abbiamo introdotto scritte più piccole per rendere gli abiti ancora più versatili, e il simbolo del cuore perché vogliamo arrivare al cuore delle persone. Il riferimento all’amore è proprio quello di cui abbiamo bisogno di questi tempi, oltre all’idea di un mondo più sostenibile e libero dai combustibili fossili. Nel nostro piccolo, continueremo a fare la nostra parte guardando al futuro con un sorriso.