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Cronaca

Rifugiati in Regione, nasce il "Facilitatore della convivenza" «a carico dei contribuenti»

Duro attacco del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Riccardo Riccardi che, anticipando il dibattito previsto per questo pomeriggio in Commissione sesta, e affiancato dal collega Roberto Novelli, mette in luce alcuni passaggi della delibera per lo stralcio del Programma 2015 sull' immigrazione

«Oggi (gioveì 19 febbraio) alle 12, la Giunta ci spiegherà che nella posta a bilancio prevista per i richiedenti asilo, fra gli altri interventi, ci sarà anche quello di insegnare loro l'accesso ai servizi del territorio: vale a dire quelli di pubblica utilità, dalla richiesta di una casa popolare ai contributi sociali. Questo mentre abbiamo molti nostri concittadini messi in ginocchio dalla crisi, che sono lasciati soli davanti alla burocrazia e molto spesso impreparati a cogliere le opportunità di sostegno. A loro però nessuno paga dei corsi di orientamento sui loro diritti». Attacco duro del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Riccardo Riccardi che, anticipando il dibattito previsto per questo pomeriggio in Commissione sesta, affiancato dal collega Roberto Novelli, mette in luce alcuni passaggi della delibera per lo stralcio del Programma 2015 sull' immigrazione dove sono previsti 150mila euro a favore degli enti locali.

«Un'altra voce indice di una singolare bizzaria - sottolineano Ricardi e Novelli - è quella afferente all'istituzione del facilitatore della convivenza. Detta così può sembrare uno scherzo, ma purtroppo non lo è, perché nel Pantheon delle figure create ad uso e consumo di un certo mondo collaterale alla sinistra, questa del signor facilitatore appare costruita ad hoc più per dare uno stipendio a qualcuno che altro».

Riccardo Riccardi«Inoltre - continua Riccardi -, non paga di aver riempito il Friuli Venezia Giulia di facilitatori della convivenza messi a carico del contribuente, l'amministrazione regionale si premura pure di finanziare gli enti di formazione, o qualche associazione caritatevole a caso, per insegnare a questi profughi come tenere una scopa in mano. E sull'argomento non devo essere io a ricordare quali opacità siano emerse nel sottobosco di un'economia che fa profitti sull'immigrazione e sulla quale tutti farebbero bene a tenere alta l'attenzione».

«In questo contesto mi preme sempre far presente che stiamo parlando di cittadini stranieri che il Prefetto di Gorizia, figura non proprio assimilabile a un estremista politico, definì in buona parte dei furbetti che in realtà non provengono da alcuna zona di guerra. Nessuno di noi - conclude Riccardi - intende arretrare in maniera incondizionata dai valori della solidarietà, ma lo Stato non può permettersi di essere solidale con gli altri e non esserlo con i propri cittadini in difficoltà, perché allora sì il fronte dell'intolleranza, quella vera, e del razzismo non avrebbero argini».

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