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Tasso contagi in calo ma salgono i ricoveri: i numeri della pandemia a fine novembre

Nonostante l'Rt sia in fase discendente il vicegovernatore Riccardi evidenzia lo stress sul sistema sanitario, con dati in crescita sia per l'area medica che per le terapie intensive. "Dati comunque sotto la media nazionale"

Ricoveri in costante crescita e oltre la soglia governativa sia per le terapie intensive che per l'area medica, ma i numeri sono comunque bassi rispetto alla maggior parte delle regioni italiane, mentre il tasso di crescita del contagio è comunque in leggero ribasso, tanto che il governatore Fedriga spera in un ritorno in zona gialla per la prossima settimana. Lo ha dichiarato il vicegovernatore del Fvg Riccardo Riccardi in una conferenza stampa dove sono stati illustrati i numeri della pandemia aggiornati a fine novembre.

Ricoveri in salita

Il vicegovernatore ha rilevato come la curva che segna l'andamento dei posti letto occupati in area medica stia salendo più rapidamente rispetto alla prima ondata, che dopo un picco di 236 posti occupati il 25 marzo ha lentamente iniziato a scendere, mentre in questa seconda ondata si sono raggiunti i 600 posti in circa 50 giorni. La curva delle terapie intensive, invece, sale più lentamente rispetto alla seconda ondata e non si è ancora raggiunto il picco di 61 pazienti del 3 aprile. Entrambe le soglie governative, tuttavia, sono state superate, infatti le terapie intensive sono piene al 31,5% (la soglia è del 30%) e l'area medica al 46% (con soglia del 40%). Rimane evidente la maggiore entità della seconda ondata, con circa 1400 ingressi nella prima ondata e già oltre 1600 nella seconda, mentre riguardo alle terapie intensive non si è ancora superata la quota di 179 raggiunta nella prima ondata.

Rt in calo, tracciamenti "in tilt"

“Rispetto al resto del paese siamo comunque ben al di sotto della media” ha rassicurato Riccardi, ribadendo che “l'Rt è di 1,09, in calo rispetto alla prima settimana di novembre (1,42)”. In crescita, tuttavia, il numero di focolai e il numero di casi non tracciati in quanto il tracciamento, ammettono Riccardi e Fedriga, “è in crisi come in tutto il resto d'Italia”.

L'importanza dei contagi dall'estero in estate

Si è voluto inoltre rimarcare come in estate i contagi si sono registrati soprattutto da chi arrivava dall'estero, mentre pochi erano i residenti positivi. Da luglio in poi anche il numero dei residenti contagiati ha iniziato ad aumentare progressivamente, fino all'impennata di ottobre e poi novembre. “Questo – ha commentato l'esponente della giunta Fedriga – porta a riflettere su quanto incidano i viaggi all'estero, soprattutto da paesi con una situazione sanitaria più critica”.

Le case di riposo

Per quanto riguarda le residenze per anziani Riccardi ha evidenziato che il numero dei tamponi è stato molto più alto nella seconda ondata: 48mila tamponi contro i 9500 della prima ondata, che ha registrato un tasso di positività pari al 12,9% mentre adesso, grazie al gran numero di test, la percentuale è intorno al 6%. Per quanto riguarda invece il personale delle Rsa, nella prima ondata circa il 4% dei dipendenti è risultato positivo, mentre nella seconda la percentuale arriva quasi al 10%, in virtù del maggior numero di tamponi effettuati. Da rilevare che, nelle province meno “colpite” in primavera, nell'ondata in corso c'è stato un maggiore aumento di casi positivi tra il personale delle case di riposo. Viceversa Trieste, che nella prima ondata aveva registrato 182 operatori positivi, nella seconda ondata ne ha riportati finora 164, dove per esempio a Udine si parla di 78 contro gli attuali 375.

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