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Cronaca Molo Audace

Richiedenti asilo arrestati per spaccio: oltre 100 clienti, anche ragazzi di 14 anni (VIDEO)

Cinque sono in carcere, cinque agli arresti domiciliari nelle strutture d'accoglienza Ics e Carits: un odi loro è stato trovato in possesso di 3600 euro e un biglietto per la Germania

La Polizia di Stato di Trieste, coordinata dalla Procura della Repubblica giuliana, ha arrestato dieci cittadini afghani, tutti richiedenti protezione internazionale, con l’accusa di spaccio di sostanza stupefacente, mentre altri due giovani facenti parte del sodalizio criminale sono ancora ricercati: centinaia i clienti, anche a minorenni (dai 14 anni), accertati nei due mesi di indagini della Squadra Mobile di Trieste, guidata da Marco Calì. 

Le modalità dello spaccio erano simili a quelle che qualche mese fa aveva portato all'arresto lo scorso giugno di altri sei richiedenti asilo (afghani e pakistani) che vendevano le dosi di hashish nelle zone di via Geppa, via Ghega e Stazione centrale. Come nel caso precedente l’attività ha preso l’avvio da un controllo casuale delle volanti di un minore che era stato trovato in possesso di una dose di hashish per uso personale, il ragazzo ha raccontato agli agenti che lo avevano fermato di averla acquistata sul Molo Audace da alcuni afghani.

Da qui i servizi di “investigazione leggera” che utilizza metodi tradizionali di osservazione, pedinamento e sequestro di stupefacente con la tecnica del ritardato arresto. Gli arrestati, che in poco tempo erano diventati un punto di riferimento anche per i giovanissimi, utilizzavano il Molo Audace per la facilità con cui si potevano liberare della droga nel caso di controlli di polizia, gettandola a mare. Gli spacciatori avevano predisposto una fitta rete di controlli per contrastare l’attività delle forze di Polizia, con vedette che utilizzavano dei fischi per avvisare i complici della presenza di persone ”sopsette”, mentre altri erano dediti all’occultamento dello stupefacente tra le siepi delle rive e altri ancora si occupavano della contrattazione e cessione della droga.

Gli arrestati sembravano conoscere bene i meccanismi giudiziari, avevano infatti tagliato l’hashish in tante piccole dosi da un grammo (dal valore tra i 5 e i 10 euro) poi nascoste tra le siepi per essere prontamente reperibili per l’uso, e prediligevano l’imbrunire e piccoli ripari per svolgere indisturbati la loro attività di spaccio. Addosso a uno degli arrestati è stata poi trovata la considerevole somma di 3600 euro e un biglietto del treno per la Germania.

Dopo le formalità di rito cinque degli arrestati, quelli che avevano venduto le dosi ai minorenni, sono stati condotti in carcere, mentre per gli altri cinque è scattato il provvedimento degli arresti domiciliri nelle strutture Ics e Caritas nelle quali sono ospitati.

La Polizia invita «i cittadini a segnalare le situazioni sospette per consentire un tempestivo intervento per stroncare sul nascere il radicarsi di tale fenomenologia».

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