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Cronaca

Ricorso al Tar, gli avvocati di Nawaz Shah: «Comune abbandoni la produzione di ordinanze illegittime»

Gli avvocati dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione: «Dispendio di risorse pubbliche e sovraccarico di spese a carico del contribuente: rafforzi invece la sua doverosa azione di prevenzione verso le fasce più povere della popolazione»

«Le ordinanze utilizzate dall'amministrazione possono essere usate solo quando vi è la necessità di intervenire urgentemente con misure eccezionali e imprevedibili di carattere “provvisorio”, non fronteggiabili con gli “ordinari” mezzi previsti dall’ordinamento giuridico» afferma Dora Zappia, avvocato e referente regionale Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione) che, assieme agli avvocati Stefania Bearzi, Caterina Bove e Alessandra Fantin, ha difeso il richiedente asilo (poi accolto da Ics) nel ricorso contro l'ordinanza del comune di Trieste "anti-bivacchi" davanti al Tribunale amministrivo regionale (TAR) per il Friuli Venezia Giulia.

«La difesa Asgi - si legge nella nota stampa - ha inoltre sostenuto che non si possono adottare ordinanze che vanno a colpire soggetti in stato di bisogno e di totale indigenza. Soggetti che invece di essere tutelati con politiche di prevenzione e tutela dei soggetti deboli, rischiano di essere ulteriormente sanzionati, in ragione della povertà che li costringe a sostare per strada».

«Auspichiamo che il Comune di Trieste abbandoni la produzione di ordinanze illegittime che producono disagio sociale e rallentano il corretto funzionamento della pubblica amministrazione - conclude Asgi -, con dispendio di risorse pubbliche e sovraccarico di spese a carico del contribuente e rafforzi invece la sua doverosa azione di prevenzione verso le fasce più povere della popolazione».

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