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Cronaca

Si rifiuta di rinnovare il certificato di disabilità alla figlia: dovrà pagare un’ammenda

La bambina rischiava di non accedere ai vantaggi e ai sussidi a cui aveva diritto. Da anni il padre non pagava il mantenimento. Tempestivo l’intervento del tribunale: ora la madre potrà decidere in autonomia sulle questioni di salute della figlia

Si rifiuta di firmare l'autorizzazione per rinnovare il certificato di disabilità della figlia, rischiando di farle perdere il sussidio. Il Tribunale lo condanna a pagare 500 euro a favore della cassa delle ammende e d'ora in poi la madre, residente con le bimbe nella provincia di Trieste, sarà l'unica referente per le decisioni mediche riguardanti la salute della figlia. La sanzione è stata emessa nei giorni scorsi dai giudici Anna Fanelli, Monica Pacilio ed Edoardo Sirza, in applicazione dell'art. 709 ter del codice di procedura civile che prevede una serie di sanzioni per i genitori inadempienti ai loro obblighi relativi all'esercizio dei rispettivi diritti e doveri.

Non versava gli assegni da anni

Già da anni l'uomo, ora sposato con un'altra donna, non versava l'assegno di mantenimento alle figlie. Come anticipato, il padre era stato recentemente convocato dal distretto sanitario per rinnovare la disabilità della bambina ma si sarebbe rifiutato di firmare. Un comportamento che ha messo in seria difficoltà la madre, impossibilitata a richiedere l'indennità prevista dalla legge 104 e già riconosciuta alla figlia in precedenza. La donna, che già provvede interamente al sostentamento delle ragazze e ha ottenuto l'affidamento esclusivo, si è rivolta a un'avvocatessa esperta di diritto di famiglia per poter agire in autonomia a tutela dei diritti della figlia.

Contestualmente è stato anche aperto un procedimento penale per mancato mantenimento nei confronti del padre, che attualmente si dichiara disoccupato anche se, secondo documenti presentati dall'ex compagna, negli anni precedenti al 2020 aveva comunque lavorato e prodotto reddito.

"Un sospiro di sollievo"

"La rapida decisione del Tribunale - spiega l'avvocato della donna - ha portato un sospiro di sollievo alla madre, che ora può agire in autonomia per tutelare la salute della figlia. È una decisione da lodare anche perché arrivata rapidamente. La condanna del padre a una sanzione a favore della Cassa delle ammende è stato un ulteriore provvedimento che ha riportato equilibrio nella vicenda e che ha chiaramente stigmatizzato quel comportamento biasimevole di inadempiento ai doveri genitoriali".

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