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Cronaca

Rintraccio di 80 migranti il 2 giugno, Siulp: "Ennesima prova di un fallimento totale"

Fabrizio Maniago: "Non abbiamo mai chiesto di erigere inutili muri o disseminare il nostro amato carso di filo spinato, ma di avere delle risorse in termini di Uomini, logistica e mezzi che mettano in condizioni il Personale di operare in sicurezza"

Riportiamo la nota di Fabrizio Maniago, segretario provinciale del Siulp in seguito al rintraccio di 80 migranti nella giornata del 2 giugno nella zona di San Dorligo - Dolina:

Ennesimo rintraccio migranti. Quale miglior giorno se non la Festa della Repubblica per un nuovo copioso rintraccio di cittadini stranieri che ogni giorno da anni oramai e con grande frequenza durante il periodo estivo, vengono rintracciati a Trieste. Giunti non si sa da dove, affrontando chissà quali perigli e situazioni ai limiti dell’immaginazione umana. Anche oggi un grande gruppo di Persone reduci da un viaggio della disperazione e della speranza, approdati ed accuditi dalla Polizia di Frontiera e dal Personale della Questura che, come sempre, rimane con il cerino in mano a dover fronteggiare una crisi umanitaria senza precedenti.

Una crisi nella crisi della crisi! Una crisi al cubo si direbbe utilizzando un gergo matematico perché, oltre alla crisi umanitaria deve aggiungersi la crisi sanitaria legata al Covid-19 e non ultima la crisi economica; Una polveriera che rischia di far saltare il sistema. Oggi oltre cento Persone mettono a dura prova l’apparato sicurezza le cui scarne risorse sono tutte dirottate alla trattazione di questa fiumana di Persone disperate che giungono nella succursale di un Mega Centro di Accoglienza, una Babele dai mille volti.

Andando a ritroso nell’archivio del SIULP emergono le prime “timide” segnalazioni ed istanze che si datano ad oltre dieci anni or sono. Istanze di Sicurezza per tutti gli Operatori di Polizia (e non solo) che hanno contatti quotidiani con le summenzionate Persone. Istanze di Sicurezza per le stesse Persone che si affacciano a chiedere aiuto in terra si a loro straniera, una terra in cui ripongono speranze per un futuro che evidentemente a casa loro gli è stato negato; Istanze di Sicurezza per i Cittadini che terminate le procedure di identificazione si trovano - senza saperlo - a contatto con Persone di cui poco si sa in ordine al loro stato di Salute essendo evidente che sono libere di muoversi ovunque come dimostrano i fatti. Istanze coperte dall’art. 32 della nostra Carta dei Diritti fondamentali.

Oggi non è una festa, oggi è il giorno dell’ennesima prova di un fallimento totale delle misure tanto sbandierate per contenere il flusso. Noi dopo oltre un decennio lo sappiamo bene e non crediamo più alle favole da un pezzo. Proprio per questo non abbiamo mai chiesto di erigere inutili muri o disseminare il nostro amato carso di filo spinato, ma di avere delle risorse in termini di Uomini, logistica e mezzi che mettano in condizioni il Personale di operare in sicurezza. A fronte delle istanze accorate nel tempo invece abbiamo perso oltre un centinaio di Uomini e non riusciremo a formare personale sufficiente per coprire l’enorme emorragia originata dai pensionamenti dei prossimi anni. In queste condizioni si disumane dobbiamo lavorare dall’alba al tramonto in presidi minuscoli, talvolta privi di aria condizionata a temperature equatoriali, affrontando centinaia di persone di cui non sappiamo assolutamente nulla del loro passato. Mentre non possiamo permetterci di sbagliare una lettera di nomi e cognomi lunghi chilometri, non dobbiamo perderli di vista, dobbiamo indossare le mascherine, avere occhi ovunque. Un'altra estate da incubo, un’altra stagione vocata all’improvvisazione ed all’arte di arrangiarsi. Servono uomini, mezzi e locali adeguati, questo serve.

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