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Cronaca

Riserva di Miramare: a fine anno il nuovo Centro Visite alle Scuderie

Tecnologie di ultima generazione permetteranno ai visitatori di immergersi vitualmente nella realtà degli ambienti marini

Diorami, plastici, riproduzioni a grandezza naturale, e ancora tecnologie 3D e multimediali per vivere l'emozione dei fondali marini durante tutto l'anno, nonché dispositivi e tecnologie di ultima generazione per immergersi vitualmente nella realtà degli ambienti marini e costieri protetti.
Così si profila l'allestimento del nuovo Centro Visite dell'Area Marina Protetta di Miramare che vedrà la luce alle Scuderie di Miramare entro la fine dell'anno.
Ne ha parlato oggi Maurizio Spoto, direttore dell'AMP, nel corso del convegno "
La Natura: una bella storia, da raccontare sul campo e nei centri visite", in corso di svolgimento oggi e domani a Trieste, rivelando finalmente i dettagli di un progetto nato a fine 2016, quando è stato firmato l'accordo tra Ministero dell'Ambiente e Ministero dei Beni Culturali, con il quale è stata concessa all'Area Marina una nuova sede all'interno del Parco di Miramare.

«Dopo 30 anni di gestione di un centro visite dotato di numerose vasche-acquari, allestito presso il Castelletto di Miramare, - ha spiegato Spoto - abbiamo deciso di coniugare le nuove tecnologie con i sistemi classici di esibizione museale naturalistica per il mare. Tra questi, per fini strettamenti didattici, ci sarà anche una touch tank, che ospiterà piccoli molluschi e crostacei per coinvolgere, emozionandoli, visitatori di tutte le età e di ogni provenienza: è attraverso l'esperienza motiva che si trasmette infatti la conoscenza e con essa l'apprezzamento e il desiderio di cura e protezione dell'ambiente e della natura».

Il "concept" del nuovo centro visite dell'AMP ha avuto una lunga gestazione progettuale curata da interpreti ed educatori ambientali, biologi e naturalisti, guide ambientali, giornalisti, esperti di multimedialità interattiva che si sono confrontati per definire i contenuti, i percorsi concettuali e gli strumenti educativi ed interpretativi per "tradurre" il tema fondamentale della biodiversita marina del Nord Adriatico, che la Riserva tutela.

«Questo lungo lavoro - ha aggiunto Spoto - ha portato alla selezione di strumenti di interpretazione della biodiversità marina specifici per provocare, emozionare, coinvolgere il visitatore, al di là di possibili barriere linguistiche, culturali e di età».

«Il team di progettisti ha previsto per ora la realizzazione di sei percorsi paralleli di visita focalizzati sulle specie che abitano i diversi habitat alto adriatici rocciosi, fangosi e sabbiosi; sui diversi tipi di alimentazione dei gruppi animali  e sulle loro interdipendenze in catene e reti alimentari; sulla forma e funzioni degli organismi marini; sulla loro riproduzione e cure parentali dal punto di vista comportamentale e ecologico; sulle stranezze sorprendenti ed affascinanti con cui la biodiversità marina si può manifestare; ed infine su come incidere sul cambiamento dei comportamenti umani che sostengono certi tipi di minacce alla biodiversità marina dell'Alto Adriatico come ad esempio la pesca, ma la ricchezza di contenuti permetterà nel tempo l'implementazione di nuovi percorsi interpretativi».

A corredo dell'ampia sala espositiva saranno realizzate un'aula didattica attrezzata con laboratori per accogliere le scolaresche e una sala proiezioni dedicata a Barbara Camassa, la fotografa subacquea collaboratrice di Miramare tragicamente scomparsa un mese fa, autrice di molte splendide immagini sottomarine utilizzate a supporto di lavori scientifici e pubblicazioni della Riserva, come l'ultimo manuale divulgativo dedicato ai nudibranchi, grande passione di Barbara.

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