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Il corteo per commemorare il 17enne assassinato / S. Giacomo - Ponziana / Campo San Giacomo

Il grande abbraccio di Trieste alla famiglia Trajkovic: centinaia di persone alla fiaccolata (FOTOGALLERY)

Il corteo, con striscioni e candele, ha attraversato il rione di San Giacomo. La famiglia: "Ringraziamo tutti quelli che ci stanno vicino. Ora vogliamo verità e giustizia"

Centinaia di ragazzi in un silenzioso corteo hanno oggi attraversato il rione di San Giacomo in ricordo del giovane Robert Trajkovic, il 17enne di origini serbe assassinato il 7 gennaio. Il grande abbraccio di Trieste alla famiglia e al ricordo di Robert è partito da Campo San Giacomo alle 18, ha raggiunto via dell'Istria ed è ritornato al punto di partenza, dove è stato allestito un altare con alcune foto del ragazzo. Per lo più giovani, i partecipanti, molti dei quali non conoscevano Robert ma hanno voluto dare supporto a chi invece lo conosceva e deve ora fare i conti con la sua assenza.

Un silenzio surreale tra i molti presenti e, comprensibilmente, poca voglia di parlare e ricordare, ma chi ha voluto rilasciare dichiarazioni su Robert ha descritto "un caro amico, era uno come noi però era unico. Tante cose lo rendevano speciale. Era sempre solare, super coccolo". I suoi amici dell'oratorio lo definivano "una brava persona, non faceva del male a nessuno e non ha mai cercato guai. La nostra compagnia non sarà più la stessa".

Molti gli striscioni e i cartelli, pieni di foto e frasi piene d'affetto: "Lo sguardo verso l'alto e il cuore pieno di tenerezza perché non ci sei più. Non lasci la mente nemmeno per un giorno. Oggi sol nostro viso c'è una lacrima in più, che ci sforzeremo di trasformare in sorriso, perché tu non avresti voluto vederci tristi". Lo striscione più grande in testa al corteo, invece, riportava una frase soltanto, molto chiara e precisa: "Giustizia per Robert Trajkovic". Ed è questo che chiede la famiglia di Robert, oggi schierata al completo, decine e decine di amici e parenti arrivati dalla Serbia e da altre città italiane per tentare di colmare un vuoto enorme.

Tra loro il cugino e lo zio di Robert, che ha voluto rompere il silenzio e ringraziare i presenti a nome di tutta la famiglia: "Mio nipote aveva detto 'voglio andare dal mio zio preferito a Roma per Capodanno'. Siamo in tredici, tra fratelli e sorelle. Purtroppo in quel periodo io e la mia famiglia avevamo il Covid, se non ci fossimo ammalati forse mio nipote sarebbe ancora qui. Voglio ringraziare tutti voi e tutti quelli che ci sono vicini, siete meravigliosi. Ora vogliamo solo giustizia e verità". (QUI IL VIDEO)

Robert, infatti, proprio a Capodanno avrebbe conosciuto quella ragazza, l'ex fidanzata del ventunenne Alì Kashim, il quale ha confessato di aver commesso l'omicidio proprio nel sottoscala di quel palazzo in via Rittmeyer, dove la giovane alloggiava con la famiglia. Le indagini sono ancora in corso per capire se Kashim abbia agito da solo o aiutato da uno o più complici, anche se il lavoro degli investigatori ha individuato un unico esecutore materiale del delitto. Non si esclude, tuttavia, che il ragazzo sia stato attirato sul luogo con l’inganno da più persone. Nel frattempo i genitori di Alì hanno espresso la volontà di voler cedere alla famiglia di Robert la loro abitazione di proprietà.

I Trajkovic, infatti, stanno attraversando un momento di ristrettezze economiche, motivo per cui in città è stata organizzata una colletta al fine di sostenere le spese per le esequie, per le quali si è mosso anche il Comune con l’assessorato ai servizi sociali e un’azienda privata di pompe funebri. Anche questa volta Trieste ha dimostrato di saper essere solidale con i suoi concittadini, con questa famiglia che ora ripone tutte le sue speranze nella giustizia.

Fiaccolata Robert Trajkovich

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