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Cronaca

Ronde in stazione, secondo il Silp "sono illegali"

Michele Tarlao commenta così le ronde di Forza Nuova: "Tali attività contribuiscono ad alimentare il clima di paura e l'insicurezza dei cittadini"

Secondo Michele Tarlao, segretario regionale del Silp Cgil Polizia, le ronde degli scorsi giorni dei militanti di Forza Nuova nella zona della stazione sono "illegali e potrebbero facilmente degenerare nella commissione di alcuni reati". 

Le pettorine rosse

"Dopo le “ronde del coccobello” e i discutibili sgomberi del vice sindaco, come previsto, si è avuta notizia di gruppi di cittadini (e di rappresentanti politici locali asseritamente “patrioti”) che, anche utilizzando il  web, si sono aggregati, alcuni equipaggiati di pettorine rosse (sic.), per effettuare forme di "pattugliamento" di alcune aree urbane triestine afflitte da “spaccio di droga e prostituzione minorile”, con il dichiarato obiettivo di "controllare le zone più pericolose dove i cittadini si lamentano per la brutta gente" ed autodefinita "passeggiata per la sicurezza".

"Le ronde sono illegali"

"Si tratta a nostro parere di iniziative censurabili per motivi tecnici e giuridici - continua Tarlao - nonché pericolose sia per chi le pone in essere sia per il comune cittadino, come più volte ribadito dai responsabili della sicurezza della città (Prefetto e Questore).  Le uniche attività consentite sono quelle degli "Osservatori Volontari della Sicurezza" previste e disciplinate esclusivamente nelle forme e con le modalità stabilite dalle norme vigenti (decreto del Ministro dell'Interno dell'8 agosto 2009 e ss.mm.ii.). Ogni tipologia di organizzazione diversa da quel modello dovrebbe rendere tali attività fuori norma".  

I rischi per il cittadino

"In secondo luogo potrebbero esporre gli stessi cittadini, che volenterosi partecipano ai "pattugliamenti", a concreti rischi, mancando, tra l'altro, di quei requisiti soggettivi e di formazione professionale, nonché crediamo, del coordinamento con la Polizia municipale, che, se non ricordiamo male, sono alcune delle condizioni previste dalla legge per la formazione degli "O.V.S.", oltre all'assenza di pregiudizi penali". "Non sono inoltre da sottovalutare i potenziali danni fisici e materiali, e le conseguenti responsabilità penali e civili cui i partecipanti potrebbero incorrere per i danni, subiti o causati, anche a terzi estranei, che, in quanto conseguenza di condotte illecite, non possono essere nemmeno coperti da assicurazione". 

L'interferenza con le operazioni di Polizia 

"Per le modalità con cui vengono inoltre svolte, tali attività potrebbero screditare, ostacolare, e in taluni casi, vanificare, il nostro lavoro e quello delle altre Forze di Polizia, interferendo con le operazioni cui siamo istituzionalmente preposti e che cerchiamo di svolgere con costante impegno e continui risultati (rapportati alla realtà cittadina)". "Di certo tali attività contribuiscono, anche  involontariamente, ad alimentare il clima di paura e l'insicurezza dei cittadini, pur in assenza di concreti elementi di rischio. Certamente non si deve sottovalutare il senso di preoccupazione e l'allarme dei cittadini per certe tipologie di reato come le aggressioni, i c.d. reati predatori, il c.d. microspaccio e i reati droga-correlati ma, alla base di qualunque logica operativa, non si può dimenticare che i reati denunciati, continuano  a registrare, come anche riferito dal Capo della Polizia, un notevole decremento (e non si dica per senso di sfiducia nelle istituzioni)". 

Il senso civico 

"La prevenzione e il contrasto della criminalità è nostro compito precipuo e quello delle altre Forze di Polizia (anche locali)" conclude Tarlao. "Le uniche forme di sicurezza partecipata consentite — diverse da quelle degli "Osservatori Volontari della Sicurezza" — dovrebbero essere quelle dettate dal senso civico delle persone, prevedendo che i cittadini si facciano parte attiva unicamente attraverso la segnalazione alle Forze di Polizia di qualunque situazione anomala (es. presenza di persone o mezzi sospetti, rumori in casa del vicino assente da casa, vulnerabilità ambientale, ecc.), e l'efficacia di misure quali la tempestiva chiamata al Numero Unico di Emergenza 112 o segnalazioni dirette alle forze di Polizia, è stata verificata in più di una occasione.
Ora attendiamo che i nostri vertici, assieme alla società civile (e politica) prendano una netta posizione a tutela dell'Ordine e Sicurezza pubblica che noi ci sentiamo in dovere di tutelare in ossequio alle leggi che abbiamo giurato di difendere". 

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