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Cronaca

Tre piante per combattere l'inquinamento dei giardini: il fitorimedio funziona

L'attività sperimentale avviata nel giardino di piazzale Rosmini ha avuto esito positivo. Il fitorimedio, consistente nell’impianto quale prato erboso di tre ‘essenze’ specifiche: gramigna, amaranto e festuca falascona ha consentito l’abbattimento degli inquinanti. Lodi: "Importante evitare di calpestare le zone erbose delimitate". Trieste tra le uniche città italiane ad avere intrapreso un progetto ‘pilota’

“Nel giardino di piazzale Rosmini è stato ultimato con esito favorevole l’ulteriore step nell’ambito del progetto ‘pilota’ per la bonifica dei giardini inquinati – ha sottolineato l’assessore comunale al Territorio e Ambiente Luisa Polli nel corso di una conferenza stampa in loco con l’assessore ai Lavori Pubblici Elisa Lodi -. Segno che il percorso intrapreso è quello giusto e che ci darà certezze di risultato positivo anche per il futuro".

Come funziona

"Il fitorimedio, consistente nell’impianto quale prato erboso di tre ‘essenze’ specifiche: gramigna, amaranto e festuca falascona, effettuato dalla ditta Monte San Pantaleone che ha vinto l’appalto, ha consentito l’abbattimento degli inquinanti (cioè di idrocarburi quali il benzo(a)pirene). L’importante – ha aggiunto Polli – è evitare di calpestare le zone erbose delimitate, scavalcando le recinzioni, altrimenti si rischia di vanificare i vantaggiosi risultati raggiunti. Del resto è un divieto che vige in tutti i giardini comunali. Certo è che che si sta procedendo in questo modo perché il giardino è frequentato dai bambini che vi giocano. A breve partiremo con i lavori successivi previsti per la bonifica che dopo opportune fasi di verifica in autunno, si concluderanno in toto nell’ottobre 2020. Un cartello nel giardino spiega il trattamento effettuato in loco”.

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Trieste tra le prime città italiane ad usare il fitorimedio

"Un percorso – hanno precisato Lodi e Polli - iniziato a Trieste nel 2016, una delle prime città italiane ad affrontare le problematiche inquinanti con questo tipo di trattamento dopo accertamenti mediante analisi dei terreni da parte di Arpa FVG e con decreto legislativo (1074 del 13.6.2016) la Regione ha istituito un apposito Tavolo Tecnico concertato con Comune e Azienda Sanitaria e i soggetti a vario titolo coinvolti per individuare attività e modalità d’intervento. Una valutazione comparata è stata effettuata grazie al supporto dell’Istituto Superiore di Sanità, considerando fattori specifici: tossicità, frequenza di rilevamento, mobilità e persistenza. L’analisi delle aree residenziali e ricreative ha individuato il benzo(a)pirene presente nei suoli in concentrazioni superiori.

Quindi l’avvio della sperimentazione con il fitorimedio (con un importo a base d’asta pari a 129.000 euro (finanziato dall’Amministrazione Regionale ai sensi degli art. 3 e 4 della Leggere regionale 14/2016), in particolare mediante ‘rizodegradazione’ dei due Giardini pubblici comunali Muzio De Tommasini di via Giulia e quello di Piazzale Rosmini e della Pineta “Miniussi” a Servola – è stato spiegato -. In particolare in questi tre giardini sono state individuate aree trattate con la messa dimora di specifiche essenze prative che hanno un effetto di rizodegradazione delle sostanze organiche presenti nel suolo (in particolare appunto del benzo(a)pirene).

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Gli interventi

Queste aree individuate (per una superficie totale di 8700 chilometri quadrati) sono il Giardino pubblico De Tommasini (6000 metri quadrati) e il giardino di Piazzale Rosmini (3700 metri quadrati). E suddivise in due zone da trattare nell’arco di due anni: la prima zona è partita nell’ottobre 2018 e si concluderà nel 2020. La seconda prenderà avvio, con la semina/posa dei tappeti erbosi, nelle prossime settimane, per terminare anch’essa nell’ottobre 2020. Interventi di totale rizollatura del prato erboso – hanno poi spiegato il direttore del Servizio Strade e Verde Pubblico Andrea De Walderstein e il Coordinatore tecnico del Servizio Ambiente ed Energia Gian Piero Saccucci Di Napoli con il tecnico del Servizio Strade e Verde pubblico Umberto Bordon – sono stati eseguiti nei giardini delle scuole Biagio Marin e Don Chalvien (via Svevo). Al termine dell'appalto verrà prodotta una specifica relazione che verrà portata in sede di Tavolo regionale per opportune valutazioni anche in merito all'efficacia del trattamento in termini di abbattimento degli inquinanti.

Per quanto riguarda invece l'attuale manutenzione dei due giardini, ricordando pertanto che gli stessi possono essere considerati al momento come veri e propri laboratori di fitorimedio a cielo aperto, si specifica che viene accuratamente attuata, pur con tempistiche diverse rispetto ai giardini “ordinari”. In quanto è necessario consentire un efficace attecchimento e radicazione delle essenze che devono assorbire gli inquinanti evitando al massimo, grazie al tappeto verde, la dispersione delle polveri; inoltre, per scongiurare che una maggiore frequenza di sfalci e calpestii in tali superfici possa comportare la mortalità delle essenze, con conseguente riduzione dell'efficacia della copertura e bonifica.

Si tratta perciò di una manutenzione diversa ma più capillare perché necessita di particolare cura e attenzione anche per le zone di giardino ancora in attesa di essere preparate per la seconda parte dell’intervento.

Infine, l’assessore Polli, a tale proposito, ha voluto ricordare alla cittadinanza di prestare attenzione a questi giardini: ogni intervento “esterno” potrebbe inficiare in qualche modo l'operazione di bonifica. E' quindi da condannare in maniera assoluta tutte le azioni vandaliche che in questi mesi sono state attuate in queste zone, in particolare il danneggiamento o addirittura la rimozione delle recinzioni finora installate. “Come assessore all’Ambiente invito inoltre i cittadini se possibile di adottare comportamenti ‘ecosostenibili’ tralasciando di utilizzare l’automobile, spostandosi di più in bus, bici o a piedi”.

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